La città dai quattro nomi in trecento anni, oggi San Pietroburgo, è chiamata in realtà dai suoi e dalle sue abitanti Piter semplicemente, nome che simboleggia al meglio il clima che si vive in città.
La prima cosa che mi è saltata all’occhio è stata la mancanza di cartelloni pubblicitari, la seconda è l’abbigliamento e il trucco delle donne, specie le giovani e le ragazze, vesti sportive, semplici, scarpe comode, senza tacco e nessun trucco.
Tutte belle facce, “nature” e allegre per lo più, Anche gli uomini vestono abiti semplici e modesti.
Fra le ragazze e i ragazzi imperversano i tatuaggi.
Certo le giacche, le magliette, i calzoni e le gonne sono poco eleganti secondo i nostri standard, se si nota una donna truccata è quasi certamente una turista.
Anche nelle vetrine della Prospettiva Nevskij, la Fifth Avenue di Piter, i modelli di vestiti esposti, siano di Valentino, o altri stilisti italiani, sembrano lontani dal nostro gusto, come se fossero adattati a un’altra moda.
Abbondano nel centro i negozi di souvenir, uno dietro l’altro, oltre alle solite file di bancarelle che si accalcano nei pressi dei monumenti. I souvenir sembrano le merci più in vendita, insieme all’ambra e alle pietre semipreziose; non sai mai se sei in un negozio di articoli vari o in una gioielleria.
Qualcuno mi ha detto che una città così occidentalizzata, fin dalla sua fondazione e costruzione di stampo europeo, non è la vera Russia, così come ho sentito che New York non è gli USA, o Parigi non la vera Francia
Mi stupiscono sempre queste affermazioni, mi chiedo se non siano dettate da una sorta di discordanza tra l’immagine preconcetta che si ha di un luogo e dei suoi abitanti e la realtà che ci si presenta davanti agli occhi: certo che Milano, Roma o Napoli non sono la Brianza o le colline marchigiane o i casali toscani, ma l’Italia è l’una e l’altra cosa.
Si tratta di metropoli e anche camminando per San Pietroburgo se ne coglie la dimensione nei suoi limiti, traffico, rumori, odori…e nei suoi pregi, persone varie, incroci di genti, lingue, culture, una mescolanza che le rende vivibili e interessanti, per lo meno agli occhi incantati di una turista.