di Cinzia Ficco
Dobbiamo cambiare questo registro mentale, altrimenti per il nostro Pianeta e il nostro benessere, sarà la fine.
È il messaggio di Cristina Gabetti, inviata di Striscia la notizia, che ha scritto Occhio allo spreco – consumare meno e vivere meglio” ( Rizzoli)
“La crisi attuale è una grande opportunità per ridefinire i modelli di consumo e interpretare desideri e bisogni – si legge nel libro- secondo una visione aggiornata di come e dove sta andando il mondo. La popolazione mondiale cresce e le risorse naturali diminuiscono. E allora? Non resta che vivere in armonia con la natura”. Cioè? Imparare ad essere più leggeri, quindi a spendere meno, ma anche a ad inquinare e sprecare meno.
I nostri stili di vita, fa capire Gabetti, sono responsabili ogni anno dell’estinzione di 50 mila specie. Il deserto non è ancora arrivato sotto casa, l’acqua scorre dai nostri rubinetti, il camion raccoglie la nostra immondizia, ma un punto di svolta c’è, anche se nessuno scienziato può stabilire con precisione quando scadrà il termine per invertire la rotta. Ci avvertono, però, che siamo molto vicini. Parole apocalittiche? No, frasi che ci devono far riflettere e armare di coraggio per cambiare. L’autrice riprende Daniel Goleman, il quale nel recente libro Intelligenza ecologica, fa capire che la cura dell’ambiente non è un movimento o un’ideologia, è il nostro prossimo gradino evolutivo. Il nostro mondo di abbondanza, creato in epoche più innocenti, non è più consono ai tempi . “Quando la popolazione mondiale- scrive la giornalista- raggiungerà i nove miliardi di persone, se non saranno cambiati i modi di consumo , sarà troppo tardi per riparare ai danni causati all’equilibrio degli ecosistemi di cui siamo parte integrante. Ogni oggetto che ci passa per le mani ha un costo ambientale invisibile, la nostra mente non è in grado di elaborare la complessità dei processi produttivi e di consumo, ma il nostro cuore sì. E chi si pone quotidianamente l’obiettivo di diventare più leggero non bada agi ostacoli, ma guarda alle opportunità , non si sente separato , ma pienamente connesso”.
La biosfera è un sistema chiuso, capace di rigenerarsi ma non di mettere a disposizione piu risorse di quelle che già abbiamo. “Se tutti vivessero come noi europei- continua- servirebbero 2,6 pianeti. Chi sta sperimentando stili di vita più frugali è uscito dal vecchio paradigma : vivo-lavoro, lavoro-guadagno, guadagno sono felice”.
Nelle pagine del libro si trovano esperienze di persone felici, motivate e fiduciose che hanno stabilito una nuova relazione tra bisogni, profitto e gratificazione.
Un invito: “Non pensiamo più che cambiare significhi perdere”.