Trent’anni di Fortezza.Trent’anni di teatro in carcere.
Di nuovo qui,quest’anno ,per “Beatitudo” lo spettacolo di questo avvenimento unico. Ancora qui in questo cortile dell’ora d’aria nella Fortezza Medievale che e’ il carcere di Volterra. In questo “ campo di battaglia “dove con folle determinazione un uomo e un artista come Armando Punzo ha deciso di interrogare trent’anni fa la realta’ per “..distinguerne fra le sue pieghe un riparo e un campo di battaglia non violenta,capace di far rinascere luoghi e persone ,di rinominarli sotto un cielo diverso ma altrettanto concreto”. E sotto questo cielo,davvero le persone le vedi rinascere, le vedi rinate.
Vedi la potenza della Bellezza,la forza della capacita’ di coinvolgere con la Cultura.Vedi la meraviglia di storie pesanti che si dimenticano e mutano ,nel tempo del teatro che diventa vita quotidiana. Certo i riferimenti letterari sono presenti e la ricerca sul testo del lavoro che si apre davanti ai nostri occhi e’ importantissima e parte fondante del lavoro della Compagnia della Fortezza ..ma…tutto questo,seduti in quel cortile,con quel pezzo di cielo incorniciato da merli antichi che sai bene custodiscono celle,tutto questo svanisce e ognuno di noi riflesso del suo proprio sentimento, diventa l’emozione che prova . E’ difficile,difficilissimo raccontare cosa si arriva a provare mentre si assiste ad una delle rappresentazioni fissate ogni anno nel cortile del Carcere per presentare il nuovo spettacolo. Difficilissimo raccontare le emozioni uniche,specialissime.
Certo e’ che parteciparvi e’ qualcosa da cui , fatto una volta ,no si torna indietro. Qualcosa che,da un anno all’altro aspetti e diventa parametro nel quotidiano di tutto cio’ che sembra difficile ,asticella di bellezza,di sfide che diventano possibili. Perche’ in fondo vorremmo avere il coraggio di Funes,il personaggio di Borges diventato il perno di Beatitudo ,quello che vuole dimenticare la sua storia,che vuole rinominare il mondo. In questo cortile dove sono state vinte da questa Compagnia,da questi uomini,da Punzo e da Carte Blanche(l’associazione che l’ha sempre supportato) battaglie impensabili dell’ottimismo tutto si ridimensiona delle nostre vite e tutto assume un aspetto diverso.
Una possibilita’ nuova. La Bellezza,l’emozione di quello che vedi,del vento che ti passa sulla pelle in quel silenzio. La consapevolezza degli occhi che sai con te stanno vedendo quello che accade .Da quelle feritoie antiche. “ Siamo versetti di parole di un libro e che questo libro e’ il Mondo …il Mondo e la storia sono come un immenso testo liturgico..” narra Punzo,alto,magro,ieratico ,con un libro in mano . Scriviamo la storia del mondo,di questo testo di cui non conosciamo la trama salvo questo momento presente,li’ in questo cortile ricco di bellezza e di speranza diventata presente.
Armando Punzo ,e chi ha collaborato con lui in questi anni, ha fatto un miracolo. Un miracolo che si rinnova ogni anno,che non si ferma,ne’ gode di allori perche ‘ vive e sopravvive unicamente se continua a lottare con quello che e’ la stessa anima portante di questo miracolo. La durezza del carcere che ,come scrive Punzo “..Come una madre in preda alla follia avrebbe preferito buttarsi nel vuoto della vita” prima di cedere alla scoperta della possibilita’ offerta trent’anni fa di Bellezza e di rinascita. Un lavoro immenso di cui ognuno di noi diventa parte se per caso per amore ne viene a conoscenza. Qualcosa che migliora noi stessi e la possibilita’ che diamo a questo sfiduciato mondo di scoprirsi e migliorarsi con la Bellezza e con il tempo che a questa straordinaria possibilita’ riusciamo a dare partecipandovi e sostenendola . “Quest’attimo e’ reale”…e ,intorno a te,il vento increspa l’acqua che hai davanti,uomini vestiti di giallo ed arancione battono sui tamburi,un bambino attende curioso di vedere il mondo mentre il tempo sembra sospeso. Sospeso cosi’ che tutto diventa parte ,in quel cortile ,di quella scena,tutto vita,realta’ di quel momento. Compresa la tenda con i girasoli che vedi dietro una piccola inferriata in altro,la radiolina accesa che ti arriva da lontano e il tuo cuore che batte come se tu non avessi,in quel preciso attimo,altro che quello chentro di te. “Quest’attimo e’ reale,quest’attimo che non potrai trattenere e svanira’,per sempre,per apparire un altro.In forme immateriali e mutevoli…Cosi noi ci trasformiamo in racconti senza tempo….”. Si alza una vela bianca e copra l’acqua … rotola sopra quel bianco immacolato una sfera rotonda,rossa ,perfetta .Li’dentro,forse ,la nostra Beatitudo.Cio’ che di bello e di possibile abbiamo e che,certamente,in quelle due o tre ore in cui il Tempo si e’ fermato in quel cortile ,hai vissuto.
Gli applausi scattano e non bastano mai.
Siamo tutti in piedi e vanno avanti,avanti per un tempo infinito.
Rimani muta,come sempre e tieni dentro di te,gelosamente custodita perche’ il quotidiano fuori di li’ non te la dissolva ne’ la disperda, la meraviglia appena provata.
Beatitudo ,certamente.
Immobile ed emozionata ancora una volta .
In un luogo dove Amore e Bellezza hanno vinto, da trent’anni ,ogni impensabile sfida
Foto di Stefano Vaja