Il Soggetto Imprevisto. 1978 Arte e Femminismo in Italia intende presentare per la prima volta al pubblico internazionale una delle scene più interessanti della ricerca sperimentale degli anni Settanta, ponendo in luce la centralità delle donne nell’arte italiana di quel periodo, assieme agli scambi con il panorama artistico europeo e non solo.
IL SOGGETTO IMPREVISTO. 1978 Arte e Femminismo in Italia
a cura di Marco Scotini e Raffaella Perna
giovedì 04 aprile 2019 – domenica 26 maggio 2019
via Piranesi 10 Milano
Prima esaustiva indagine dedicata ai rapporti tra arti visive emovimento femminista in Italia, la mostra ricostruisce in modo puntuale un panorama artistico rimasto spesso in ombra nella recente storia dell’arte e quasi assente nel mercato, individuando nel 1978 l’anno catalizzatore di tutte le energie in campo, con opere di oltre 100 artiste italiane e internazionali attive in quegli anni in Italia.
La mostra ha inaugurato durante la Milano Art Week, in concomitanza con miart, fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano ed è realizzata in collaborazione con MART Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e Frittelli Arte Contemporanea. Media partner e catalogo: FLASH ART. La mostra è realizzata con il contributo di Dior.
Nel giugno del 1978 alla Biennale di Venezia si tiene la mostra di sole donne Materializzazione del linguaggio, a cura di Mirella Bentivoglio; in occasione della quale circa ottanta artiste – tra cui Tomaso Binga, Lucia Marcucci, Irma Blank, Maria Lai, Giulia Niccolai, Mira Schendel, Anna Oberto, Patrizia Vicinelli, – fanno il loro ingresso alla Biennale rivendicando a gran voce spazio e visibilità in un luogo tradizionalmente difficile da conquistare per le donne. Nell’ambito della stessa edizione della Biennale una mostra antologica rende omaggio a Ketty La Rocca, protagonista della neoavanguardia italiana, venuta a mancare nel 1976 ad appena trentotto anni, oggi presente nelle collezioni del MoMA e del Centre Pompidou. Parallelamente, ai Magazzini del Sale la Biennale dà inoltre spazio al gruppo femminista “Immagine” di Varese e al gruppo “Donne/Immagine/Creatività” di Napoli.
Una importante sezione della mostra Il Soggetto Imprevisto, realizzata in collaborazione con il MART di Trento e Rovereto sarà dunque dedicata alla figura di Mirella Bentivoglio e alla sua Donazione di Poesia Visiva allo stesso MART, comprendente molte delle artiste presenti alla Biennale del 1978.
Se da un lato, dunque, il 1978 è l’anno dell’ingresso massiccio delle donne alla Biennale di Venezia, dall’altro, questa data segna anche la chiusura di alcune esperienze nevralgiche per i rapporti tra arte e femminismo: nel ’78, infatti, si interrompe l’attività della Cooperativa di Via Beato Angelico, primo spazio artistico interamente gestito da donne sorto a Roma nel 1976, alimentato da una figura come Carla Accardi, dopo la rottura del sodalizio con Carla Lonzi. Ma il 1978 è anche l’anno del seminario femminista internazionale Comrade Woman: Women’s Question – A New Approach? di Belgrado e della prima mostra femminista a Wroclaw First International Women’s Art Exhibition in Poland organizzata da Natalia LL, artista molto presente nella scena italiana dell’epoca. Molte infatti sono le artiste internazionali che operano in quegli stessi anni in Italia: sempre nel 1978 Romana Loda, curatrice e gallerista di Brescia, realizza la sua ultima mostra collettiva di donne, intitolata Il volto sinistro dell’arte, dopo avere promosso lungo tutto il decennio alcune mostre decisive, tra cui Coazione a Mostrare e Magma, in cui le artiste italiane vengono presentate insieme alle più significative interpreti del panorama europeo: Martina Abramović, Hanne Darboven, Gina Pane, Valie Export, Rebecca Horn, Natalia LL and molte altre.
Il Soggetto Imprevisto. 1978 Arte e Femminismo in Italia intende presentare per la prima volta al pubblico internazionale una delle scene più interessanti della ricerca sperimentale degli anni Settanta, ponendo in luce la centralità delle donne nell’arte italiana di quel periodo, assieme agli scambi con il panorama artistico europeo e non solo. La mostra mette dunque in crisi la lettura storico-critica consolidata che relega le artiste in una posizione di marginalità. Le opere scelte, fondate in larga parte sull’esplorazione del linguaggio verbale e del corpo, sono volte a demistificare gli stereotipi di genere e a riflettere sul ruolo della donna nella società e nella cultura. I prestiti provengono da importanti collezioni private, dalle artiste e dai loro archivi e da istituzioni pubbliche e musei, come il già citato MART di Trento e Rovereto, Museo MADRE di Napoli, CAMeC di La Spezia.
La mostra presenta inoltre un’ampia selezione di materiali grafici legati ai movimenti femministi – manifesti, fanzine, copertine di LP, insieme a fotografie e libri fotografici che documentano le lotte per il divorzio, l’aborto, la legge contro la violenza, realizzati da importanti fotografe, tra cui Paola Agosti e Agnese De Donato.
Un ulteriore approfondimento dei temi trattati da Il Soggetto Imprevisto. 1978 Arte e Femminismo in Italia è offerto dalla mostra Doing Deculturalization al Museion di Bolzano (dal 13/04 al 3/11/2019). Prendendo le mosse dal pensiero di Carla Lonzi, l’esposizione presenta posizione artistiche sia storiche che attuali.
«Riconosciamo in noi stesse la capacità di fare di questo attimo una modificazione totale della vita. Chi non è nella dialettica servo-padrone diventa cosciente e introduce nel mondo il Soggetto Imprevisto» (Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel, 1974 [2010, p.44]).
L’allestimento, i trasporti e la logistica, la conservazione delle opere sono affidate a Open Care – Servizi per l’arte.
Orari della mostra dal 9 aprile al 26 maggio 2019:
dal martedì al venerdì 17.00-21.00
sabato e domenica 11.00-18.00