I matrimoni esotici sono molto attraenti e richiesti, addirittura le agenzie di viaggi italiane pianificano l’evento avvalendosi anche di wedding-planner specializzati del luogo estero dove si officerà.Ma perchè?
Dire sì, lo voglio, mi impegno… è un momento sacro nel senso di qualcosa da custodire, da vivere con rispetto, dell’amore di coppia che si sta per celebrare. Cosa spinga a scegliere l’esotico è qualcosa che incuriosisce; prima di tutto pensiamo al significato del termine esotico, una parola che significa straniero, che viene da una regione lontana, generalmente orientale e tropicale. I matrimoni esotici sono molto attraenti e richiesti, addirittura le agenzie di viaggi italiane pianificano l’evento avvalendosi anche di wedding-planner specializzati del luogo estero dove si officerà. Una progettazione perfetta, in luoghi lontani da casa, è doverosa per soddisfare la coppia nel suo giorno più bello; l’organizzazione si occupa anche delle pratiche burocratiche da espletare con le autorità locali per realizzare l’unione che ha tutta la validità come se fosse celebrata in Italia. Per i futuri sposi che lo desiderano si possono realizzare matrimoni sott’acqua, in cielo a bordo di una mongolfiera, a bordo di un catamarano oppure su una isola di pochi metri quadrati in mezzo alla barriera corallina raggiungibile solo in elicottero. Le più diffuse sono le cerimonie sulla spiaggia a pochi passi dalla battigia, spesso anche senza gli invitati. Secondo un’agenzia di viaggi che ho contattato, è più economico sposarsi in luoghi esotici perché al costo poco superiore del solo viaggio di nozze si vive un matrimonio da sogno, unico e intimo, soprattutto se si lasciano a casa i parenti e tutte le usanze tipiche della cerimonia italiana che per gli sposi si può trasformare in un vero e proprio stress. Ho avuto occasione di parlare con una coppia di novelli sposi unitisi in matrimonio alle Seychelles: i due giovanissimi mi hanno confessato di essere fuggiti lontano proprio per non sottoporsi alla tortura del giorno del matrimonio con gli invitati al seguito. I novelli sposi ritengono la cerimonia e la festa un momento intimo che non può trasformarsi in una farsa dove l’emozione subisce un blocco a causa del rigido cerimoniale che soddisfa solo lo stuolo dei parenti.
La scelta di uno sposalizio fuori dal comune, da ricordare per sempre anche perché diverso, nasce dalle considerazioni fatte finora ma non solo, ci sono anche ragioni più profonde e legate al significato stesso del matrimonio come promessa. Al di là di tutto, perché sposarsi con un officiante che parla inglese? Una lingua lontana dalle parole d’amore che siamo abituati a pronunciare anche se parliamo correttamente la lingua estera, infatti con il nostro partner siamo soliti sussurrare dolci suoni in italiano. Come può emozionare davvero dirsi “Sì” in una lingua che non ci appartiene culturalmente? Il lessico dell’amore è troppo importante, una parola sbagliata può ferire e rovinare tutto per sempre, figuriamoci promettere all’officiante di amare “finché morte non ci separi” come suona molto diverso e privo di magia se diventa “until death you part”. E poi al posto del sì (lo voglio) un foneticamente duro “I do”. Non sarà che forse si vuole fuggire la promessa? Mi viene questo dubbio rinforzato dal fatto che senza parenti diventa “Qui lo dico, qui lo nego”, se mancano i testimoni oculari quel “I do” potrei averlo pronunciato senza aver capito troppo bene il suo significato… E poi un matrimonio all’estero può rimanere segreto e nessuno saprà mai se durerà sei mesi o per sempre.