Il nuovo romanzo di Falcones è uscito oggi e per me è stata una bevuta salvifica
Tra il 1903 e il 1908 la Spagna sanguina e l’arte spera.
Emma è una donna mitica, una combattente in grado di cicatrizzare le ferite e di rialzarsi dalle disgrazie della vita con una forza che mette in ginocchio tutte le brutture che l’esistenza umana può presentare.
Da cameriera a prostituta a combattente per la Repubblica, contro il radicalismo, a favore del castiglianesimo.
Sebbene il protagonista sia lui, il pittore di anime, un artista che vive di amore e di bellezza, per me è Emma e solo lei il simbolo della vita, della forza.
Il pittore voluto da Falcones vibra con i colori della Spagna ma è solo Emma che lo strapperà alla droga e all’alcol.
Lei, con le sue lontananze, con la sua dignità, con quella sua voglia di abbandonarlo e di tornare dopo molti anni e molto amori di comodo.
Lei che partorisce, che grida al cambiamento, che trascina con la gonna gli umili operai.
Se amate Falcones, oggi avrete un motivo in più.
Voto 7 e mezzo