Oggi i giovani talenti italiani non hanno molti sbocchi per esprimere al meglio le loro peculiarità: per Denise Faro, questo non è mai stato un limite, semmai uno stimolo per andare oltre.
Dopo aver mosso i primi passi della sua carriera con esperienze teatrali in Giulietta e Romeo di Cocciante e High School Musical della Disney, Denise Faro, romana, in Italia è poco conosciuta mentre all’estero, soprattutto in Sud America è una pop star. Neanche ventenne lascia l’Italia, si trasferisce oltre oceano (ora vive stabilmente a Los Angeles) e diventa un’ icona pop in Sud America vincendo nel 2012 il prestigioso Festival di “Viña del Mar” .
La sua perseveranza e testardaggine nel cercare di realizzare i propri sogni, la fa entrare (prima e unica italiana) al famoso TvShow “La Academia”, una competizione canora che ha visto nascere alcuni dei più grandi artisti latini (in Messico) e le fa conoscere Sharon Stone con cui diventa madrina di un organizzazione no-profit.
Ma Denise è tanto altro… ora in uscita con il nuovo singolo INTRAPPOLATA con cui si presenta al pubblico italiano.
Da dove nasce la tua determinazione, l’hai sempre avvertita dentro di te?
Penso proprio di esserci nata, onestamente ho sempre fatto tutto quello che mi passava per la testa, fin da piccolissima. La primissima volta che ho cantato su un palco, credo di aver avuto 4 anni, e facevo parte di un coro di bambini del paesino in cui vivevo, ho voluto cantare da sola “Fatti mandare dalla mamma” ma ancora non sapevo leggere, quindi la mia maestra era di fronte a me durante l’esibizione, nel caso mi fossi dimenticata le parole; ad un certo punto della canzone le ho detto: “Le so, non mi servi”, povera maestra, (ride), ma credo che già da li si vedesse la mia determinazione nel non “farmi vincere” dalle difficoltà.
Spesso accade che un talento italiano debba far carriera all’estero per poi ritornare vittorioso in Patria, per te è stato motivo di orgoglio o credi che sia il normale percorso di un artista del “villaggio globale?”
Devo dire che me ne sono andata dall’Italia senza pensarci due volte, ho avuto la fortuna di essere notata durante uno spettacolo da un talent scout che mi ha poi proposto di fare un programma in Messico, cambiandomi completamente la vita.
Ora, mi fa tanto piacere tornare “a casa” con tanti riconoscimenti alle spalle, sono orgogliosa di essere Italiana, ma credo fermamente che la musica sia e debba essere considerata globale, gli artisti sono le uniche persone al mondo a parlare la stessa lingua e non dovrebbero mai essere “confinati”.
Hai conosciuto Vasco Rossi, in Italia una rock-star consacrata e amata da diverse generazioni di fan. Lui ti ha dato recentemente la possibilità di aprire i suoi concerti negli stadi, come hai vissuto questa opportunità?
É stata una delle esperienze più belle della mia vita, ho realizzato tanti sogni tutti insieme. Ho aperto il concerto di un’artista unico, un numero uno, ho cantato davanti a 120 mila persone , e tutto questo nello stadio di San Siro! Ogni volta che ci ripenso mi tornano i brividi. Non sapevo come avrebbe reagito il pubblico, io sono una cantante pop, e quello è un pubblico rock. Mi avevano raccontato vicende, non proprio carine, successe in passato ad altri artisti, anche piuttosto famosi, che avevano aperto i concerti di Vasco e questo mi rendeva un po’ nervosa… invece, ho trovato in quel pubblico una carica incredibile!!! Sono stati fantastici!
Hai già fatto numerose esperienze, non sei solo una cantante ma un’attrice e una compositrice, quale è il tuo orizzonte? Insomma, cosa ti piacerebbe fare ma ritieni difficile da realizzare?
Tutti i miei obbiettivi sono difficili da realizzare, ma per questo mi piacciono cosi tanto! Ho intenzione di continuare esattamente sulla la strada che sto percorrendo, continuare a scrivere, magari un giorno tornare anche a fare musical, voglio arrivare a riempire uno stadio come San Siro!Difficile? Si tanto! Impossibile? Assolutamente no!
Come amo chiedere ai giovani, quale messaggio vuoi lanciare ai tuoi coetanei per dar loro la forza di lottare per raggiungere i loro obiettivi?
La cosa più importante è credere in se stessi e nelle proprie capacità. A volte si tende a paragonarsi troppo agli altri e a non sentirsi all’altezza, ma la verità è che l’arte è personale, non si misura su un acuto, o sul fisico perfetto, gli unici con cui non dovremo mai smettere di misurarci siamo solo noi stessi!