Elisabetta Viccica ideatrice di un brand ed una linea curvy (http://www.topcurvy.it) ha apportato una rivoluzione nel mondo della moda.
E’ arrivata a pesare 150kg, un peso che aveva sepolto la vera Elisabetta; abiti a forma di sacco, scarpe basse e rifugio nel cibo avevano modellato il corpo di una donna il cui aspetto esteriore era lo specchio del suo malessere interiore.
Grazie ad un supporto psicologico, una rieducazione alimentare e una passione per l’intimo avviene la sua rinascita fisica che le regala un sogno: imprenditrice di moda.
E’ stata ospite di recente del programma A ruota libera su Ra1 in cui ha raccontato la sua esperienze e la nascita della sua attività legata ad una rinascita personale.
Ed eccola a raccontare a tante donne il suo progetto che porta con se un messaggi sociali molto forti: l’accettazione di sé, l’importanza del dire no a ciò che far stare male e il saper ascoltare le critiche, discernendo le costruttive dalle distruttive.
L’idea del tuo brand nasce qualche anno in una sartoria in cui scopri la voglia e la difficoltà di tante donne in carne di trovare un intimo che le facesse sentire bene.
Credi che andare alla ricerca di un intimo adatto sia il primo passo per accettare se stesse e il proprio corpo (in fondo l’intimo è qualcosa che spesso mostriamo solo a noi stesse attraverso lo specchio)?
Non so se l’intimo sia il primo passo per accettare se stesse. Sicuramente per me è stato il primo passo per ritrovare la mia femminilità.
La mia fonte di ispirazione è stata mia nonna, emblema di un’era in cui la femminilità veniva esaltata da capi di raffinata eleganza che avrebbero reso sensuale anche la più mascolina delle donne a prescindere dalla taglia.
Guardarsi allo specchio, piacersi è il primo atto d’amore verso noi stesse e se possiamo farlo attraverso un intimo che esalta le nostre forme anziché nasconderle è sicuramente più facile. Fa bene al nostro spirito ma anche al nostro corpo.
Quanto l’accettazione di sé influenza l’accettazione anche da parte degli altri?
L’accettazione di sé è fondamentale. Come possiamo pretendere di essere accettate se noi per prime non lo facciamo?
Ma l’autoccettazione non deve essere finalizzata al piacere agli altri. Non si può e non si deve piacere a tutti. Siamo noi, ed è con noi che dobbiamo passare tutta la vita.
Indubbiamente star bene con noi stesse ci aiuta a star bene con il mondo che ci circonda.
Non hai fondato solo un brand di moda ma anche un’Accademia per modelle curvy.Qual è la principale motivazione che spinge le donna a frequentare la tua Accademia?
L’Accademia nasce per formare le professioniste del futuro, ma il lavoro che svolgiamo, coadiuvate anche dalla nostra psicologa è un lavoro prima di tutto su noi stesse, sulle nostre emozioni.
Affrontare una passerella, così come un set fotografico vuol dire sottoporsi al giudizio e all’attenzione di chi ci osserva e se non si è pronte psicologicamente può essere molto difficile.
Un po’ come nella vita di tutti i giorni. Per questo può essere molto utile come “terapia di autoaccettazione” che aiuta a ritrovare o a trovare una sana autostima che è la base per la quotidianità.
La vita è un palcoscenico costante e noi siamo le attrici protagoniste.
I primi set che ci vedono protagoniste sono le foto e gli specchi di casa.Quanto coraggio ci vuole a guardarsi in una foto o allo specchio?
Tantissimo. Siamo i primi giudici di noi stessi ma se impariamo a criticarci obiettivamente ed in maniera costruttiva per migliorare possiamo affrontare i giudici di tutti, imparando ad ignorare chi giudica per ferirci e ad accettare chi lo fa per aiutarci a crescere
Quale messaggio arriva dalle tue modelle?
Che l’impegno, il sacrificio, la costanza oltre al lavoro su se stesse e soprattutto il credere realmente nei propri sogni e nelle proprie potenzialità può aiutarci ad ottenere ciò che vogliamo, ma solo se lo vogliamo realmente e ci impegniamo per ottenerlo.
I sogni son desideri e i desideri aiutano a vivere meglio.
Ricordate: Voler essere qualcun altro è uno spreco della persona che sei.
(Marilyn Monroe)