Puccini è un compositore capace di far amare l’opera, la sua musica colpisce nel profondo donando emozioni incontrollabili.
La Prima della Scala è un evento di grande risonanza capace di attirare l’attenzione del mondo e da milanese appassionata di Puccini ho avvertito la necessità di scrivere qualcosa dettato dal cuore.
Puccini è per me un compositore capace di far amare l’opera, la sua musica colpisce nel profondo donando emozioni incontrollabili. Se l’opera sa emozionare, la musica del grande musicista che ha vissuto a Torre del Lago dove si può visitare la sua casa, conduce ad un ascolto totale, dove i sentimenti più profondi affiorano donando infine una catarsi dell’anima.
Quest’anno sono felice che il teatro più rappresentativo di Milano apra la stagione con Tosca che andò in scena per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900 per la direzione di Leopoldo Mugnone; questo 7 dicembre del 2019 sarà Riccardo Chailly a dirigere il capolavoro pucciniano.
La trama. Roma 1800, Angelotti (ex console della repubblica romana) entra in Sant’Andrea della Valle dove potrà, come suggerito da sua sorella la Marchesa degli Attavanti, nascondersi nella loro cappella nella chiesa. Il pittore Mario Cavaradossi sta dipingendo un quadro raffigurante la Maddalena prendendo spunto dalla Attavanti che era venuta in chiesa poco tempo prima. Tosca, la fidanzata di Cavaradossi, fa una scenata di gelosia perché aveva riconosciuto nel quadro gli occhi di Maddalena. Poi etra in scena Scarpia, il capo della polizia papalina, che mostra la sua passione per Tosca e architetta un piano per farla ingelosire usando un ventaglio. Tosca torna e Scarpia le dice che il ventaglio si trovava nel luogo dove Cavaradossi lavorava ed era quello della marchesa Attavanti, così lei mette in scena una nuova sfuriata. Scarpia, che vuol far cedere Tosca ai propri voleri carnali, fa si che lei possa ascoltare le urla del suo innamorato a cui stanno estorcendo la confessione con la tortura. Vogliono che dica dove si trova Angelotti. Così Tosca pur di porre fine al dolore di Cavaradossi svela il nascondiglio di Angelotti e promette a Scarpia di concedersi in cambio di un salvacondotto per entrambi. Le viene promesso che l’esecuzione sarà una farsa mentre in realtà Cavaradossi morirà fucilato dopo che Tosca avrà pugnalato Scarpia. L’ultima scena è il suicidio di Tosca.
Sono così felice della rappresentazione di questa grande opera lirica che per una volta non mi soffermerò sul significato del libretto, la storia scritta Giuseppe Giacosa e Luigi Illica racchiude in sé la morte di una donna che per amore sacrifica sé stessa. Una storia di gelosia, subdole macchinazioni e violenza che sopporto a fatica, ma per una volta ascolterò solo la musica sublime di Puccini capace di educare all’ascolto e all’emozione anche gli animi più refrattari.
Chi non potrà assistere dal vivo in teatro avrà l’occasione di usufruire del programma della Prima diffusa: l’opera sarà trasmessa in 38 sedi fra teatri, cinema e istituzioni culturali della città.
Gli interpreti principali: Tosca, Anna Netrebko – Cavaradossi, Francesco Meli
Buona Prima a tutti e viva Giacomo Puccini!