Milly, una meticcia portata a casa dal canile a solo 8-9 mesi di età. Ed è stato amore.
Era da tantissimo tempo che accarezzavo l’idea di scrivere un libro sul miglior amico dell’uomo, ma non riuscivo a trovare la strada, un percorso di scrittura che mi desse la giusta molla per partire; poi nella mia vita è arrivata Milly, una meticcia portata a casa dal canile a solo 8-9 mesi di età. Da quel momento, nonostante abbia avuto cani da quando avevo vent’anni e averne frequentati fin dall’infanzia, animali che ho amato senza risparmiarmi, con lei è scattato qualcosa di imponderabile. Come per tutti gli altri cagnolini ho provato una forte attrazione fatta di affetto, tenerezza, desiderio di accudire il piccolo abbandonato da una società crudele nei confronti dei deboli, ma con Milly è accaduto qualcosa in più. La piccola è diventata da subito non solo il figlio che non ho mai partorito, bensì una sorella, una compagna di avventure, una presenza con cui interagire quotidianamente. Lì ho capito perché un cane, restando quindi nel mondo animale, sa essere il nostro miglior amico. Ci resta accanto nella buona e nella cattiva sorte, ci dà molto senza chiedere nulla in cambio, non si offende, ci capisce al volo, ci ama e non ci tradisce mai. Nonostante ciò c’è chi riesce ad abbandonarlo. A questo punto non ho più potuto frenare il desiderio e grazie alla piccola pelosa con cui vivo ho iniziato a scrivere un’esperienza autobiografica nutriente, liberatoria e profondamente vera allo scopo di difendere la purezza di questo amore: quello tra cane ed essere umano.
Così ho scritto Non siamo solo cagnolini. Un libro nato da un’ispirazione, dalla volontà di sensibilizzare contro gli abusi e dal desiderio di raccontare con spontaneità cosa significa vivere con un cane che è condividere le giornate, e a volte le nottate, con un peloso a quattro zampe capace di strappare tanto amore dai nostri cuori. La pet-love-therapy, di cui la voce narrante, la mia cagnolina Milly, racconta, è cogliere attraverso un’esperienza di condivisione quotidiana il profondo senso dell’amare per salvarlo dalle brutture della vita. Con questo libro ho voluto tradurre in linguaggio umano il pensiero del cane per rivendicarne anche il diritto ad una buona vita. Il loro amore è eterno, si uniscono a noi e mai più ci abbandonano. Il loro amore sa curare le nostre ferite, è capace di far ritornare il desiderio di amare nonostante le delusioni, i tradimenti e le prevaricazioni che alcuni umani ci hanno inferto. Anche se lo scritto è una finzione letteraria, i cani non possono scrivere e pensare come noi, in ciò che leggerete vive il vero intimo sentire della piccola Milly, io ho solo tradotto ciò che ogni giorno lei mi trasmette. Ho interpretato attraverso parole umane, sorrette da una logica umana, ciò che direbbe se potesse parlare. Amare un cane ci aiuta ad amare di più noi stessi e i nostri compagni di avventura umani: diffidate di chi si ostina a pontificare propinando il solito stereotipo che chi ama gli animali non ama gli umani, in realtà chi ama gli animali sa amare e basta, se poi l’oggetto è un essere umano, la cultura, la politica… poco cambia: l’amore può esprimersi in tanti modi. L’amore è sempre una cosa buona, ci fa stare bene, ci mantiene in salute e propensi ad andare d’accordo con i nostri simili. Ci tengo a sottolineare che il libro è una metafora della nostra vita e che i comportamenti di Milly sono a volte molto simili ai nostri. Ad esempio, al contrario di ciò che si dice, lei, come facciamo anche noi donne, sceglie chi amare, quindi quella deprecabile frase “sei una cagna” è falsa oltre che molto discriminatoria nei confronti del mondo femminile. Ciò per dire che raccontando sé stessa, la piccola Milly sa difendere anche noi umani oltre che a criticare le nostre peggiori azioni.
Non siamo solo cagnolini, Maria Giovanna Farina, Glgamesch edizioni, in vendita dal 6 gennaio 2020 disponibile anche in e-book. Un libro autobiografico che racconta la relazione con il più grande amico dell’uomo. Una lettura per tutti, dai 10 ai 100 anni