Un refrain che ormai è da giorni su tutti i canali, i giornali, sulle mail. Ma cosa vuol dire per noi nella realtà di ogni giorno?
Siamo ormai da giorni confinati a casa per combattere e si spera presto configgere il virus Covid19, Le restrizioni alla nostra mobilità sono cominciate gradualmente su tutto il territorio nazionale l’11 marzo e sarebbero dovute finire il 25 dello stesso mese, ma purtroppo sono state prolungate fino a data da definirsi sia per le persone fisiche che per le aziende che non producono beni essenziali (e altre che sono sottoposte a deroghe)
Il decreto ”Io resto a casa” ci ha in un certo qual senso, immobilizzato e messo di fronte ad una realtà per noi insolita: rimanere in casa con la nostra famiglia o da soli per un tempo prolungato, salvo le uscite consentite per fare la spesa, portare fuori il cane, andare in farmacia, andare al lavoro se indispensabile oppure lavorare in remoto.
Il tempo che prima dedicavamo agli spostamenti viene annullato ma emergono spesso altre criticità. E’ per questo che abbiamo voluto intervistare alcuni amici o conoscenti di dol’s che approfittano del nuovo tempo libero concesso loro o cercano di contrastare questa emergenza che li mette soli davanti a se stessi e alle loro occupazioni.
Le domande saranno più o meno simili per tutti, ma alcune verranno implementate a secondo delle professioni da loro svolte nella società civile. Non abbiamo voluto usare video o podcast, vista l’inflazione di questi sui social media.