Il dilagante fenomeno delle fake news ha mostrato il suo volto peggiore, il suo più alto potenziale venefico in occasione della attuale pandemia da Covid 19. In questo articolo troverete una analisi di come e perché viene confezionata una notizia falsa, il profilo personologico di chi crea disinformazione e quello di chi, condividendo acriticamente contenuti mendaci, contribuisce a contagiare la rete con il “virus” fake news. Infine, alcuni utili consigli per smascherare bugie e bugiardi.
Mai come durante la pandemia da Coronavirus si è assistito ad una circolazione così imponente di fake news. Analizzando solo quelle relative all’origine di questo morbo finora sconosciuto, contiamo una formidabile disamina di teorie complottiste che lo inquadravano come una potente arma batteriologica creata in laboratorio ora dalla Cina, ora dalla Russia, ora dagli Stati Uniti, oppure da un gruppo di eccentrici miliardari intenzionati a sovvertire i governi di tutto il mondo e prendere il potere, fino ad arrivare a Bill Gates che ne avrebbe commissionato la creazione al fine di guadagnare in un secondo momento col vaccino in accordo con le multinazionali del farmaco. E cosa dire dei possibili rimedi preventivi al virus consigliati, quali l’assunzione di aglio, bevande calde, vitamina C, antibiotici, tachipirina e lavaggi nasali con acqua termale rivelatesi inesorabili bufale?
Come inquadrare, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, questo proliferare di notizie false? Chi le diffonde? Perché diventano virali? Come ci possiamo difendere?
E’ noto da tempo il fatto che le fake news vengano create e fatte circolare ad arte prevalentemente per orientare il consenso politico o per influenzare il mercato azionario. Meno indagata, fino a qualche anno fa, l’incidenza del fenomeno in ambito sanitario: una indagine del Censis del 2017 ha infatti evidenziato che dei 15 milioni di Italiani che cercano informazioni riguardanti la salute, 8,8 milioni si imbatte in fake news.
Attualmente il clima di grande incertezza e grave preoccupazione per la salute che stiamo vivendo diventa un potente catalizzatore di disinformazione, anche se in buona fede e la grande paura provata dalla popolazione il più potente veicolo di teorie del complotto finalizzate ad orientare politicamente l’opinione pubblica.
In linea generale le fake news vengono confezionate con immagini d’impatto, titoli sensazionalistici e fonti verosimili che spesso ricalcano nel nome quelle ufficiali (basti pensare al celebre “Il Fatto Quotidaino” invece che Quotidiano, ad esempio) per facilitarne la diffusione; infatti, considerata l’elevata quantità di notizie che circolano sui social, difficilmente ci si insospettirà di fronte a qualcosa che anche solo all’apparenza sembri familiare.
Chi diffonde Fake news spesso mira a guadagnare sul numero dei clic/like e delle condivisioni della notizia, principalmente in termini di sponsor, ma sovente ci sono anche moventi narcisistici in questi moderni falsari dell’informazione: quelli di avere un palcoscenico dal quale ricevere attenzione, nonché la soddisfazione tipica di riuscire a manipolare gli altri ingannandoli.
Anche chi tende a credere alle fake news ha un profilo personologico caratteristico: studi scientifici dimostrano che si tratta di individui con bisogni di riconoscimento ed appartenenza ad un gruppo, insoddisfatti nella vita reale, per cui tendono ad aderire a delle community (realtà molto diffuse nel web), di cui assumono, acriticamente, le convinzioni e delle quali accettano supinamente e condividono automaticamente i contenuti che vengono fatti circolare.
Inoltre va considerato che 80 milioni di persone soltanto in Europa rientrano nella categoria dei cosiddetti “analfabeti funzionali ”, ovvero di coloro i quali sono capaci di leggere un testo ma non di comprenderne il significato, fattore che intuitivamente predispone a non saper valutare criticamente la veridicità o la credibilità del contenuto di una notizia.
Tenendo conto di ciò, si può immaginare quanto sia semplice fare disinformazione veicolando falsità mescolate ad informazioni vere o verosimili, che poi è la forma più comune con cui si presentano le teorie complottiste in generale e le notizie false in particolare. Senza contare che, in un contesto di bombardamento informativo, se una notizia viene riproposta più volte da diverse fonti tende a venire accettata come vera anche se è falsa.
Tornando alla salute, che le fake news siano particolarmente pericolose durante le emergenze sanitarie, è stato dimostrato da uno studio dell’Università dell’East Anglia sugli effetti di informazioni false e fuorvianti durante alcune epidemie (influenze vaiolo delle scimmie e Norovirus). I ricercatori, Paul Hunter e Julii Brainard hanno pubblicato sulla Rivista Revue d’epidemiologie et de santè publique i risultati della loro ricerca che dimostra come la circolazione di fake news contribuisca ad aggravare l’epidemia mentre ridurne la quantità ne attenui l’effetto negativo.
Se consideriamo la pandemia da Covid 19, osservando i risultati degli studi condotti dal Pew Center e dal MIT secondo cui:
1) Gran parte delle persone trae informazioni dai social media piuttosto che da altre fonti
2) La viralità delle notizie false è provocata dalla diffusione mirata ad alcuni utenti sensibili di grandi reti che fungono da cassa di risonanza
3) Le fake news hanno il 70% di probabilità in più di essere ritwittate rispetto alle informazioni vere
possiamo comprendere come mai l’OMS abbia dovuto chiedere aiuto per fronteggiare la pandemia di disinformazione oltre che occuparsi di quella da Coronavirus.
Ma allora cosa si può fare?
Facebook ha appena raggiunto l’accordo con Pagella Politica per il suo strumento di verifica delle notizie denominato Facta: attraverso Whatsapp si potrà inoltrare il messaggio con la notizia dubbia al numero +393456022504 e degli operatori verificheranno fonti e contenuto di quanto inviatogli.
E se non si disponesse di Whatsapp?
E’ buona norma non condividere nulla di cui non si è certi e quindi responsabilizzarsi circa la necessità di controllare innanzitutto la fonte della notizia che si sta leggendo, l’autore, la data (in quanto notizie troppo lontane nel tempo potrebbero non essere attendibili nel presente), il sensazionalismo del titolo o delle immagini che non di rado è indice di falsificazione avvalendosi, in caso di dubbio, dei cosiddetti OSINT (Open Source Intelligence), ovvero l’insieme delle tecniche e degli strumenti che ci aiutano ad investigare e/o di siti a cui viene riconosciuta una valida ed intensa attività di smascheramento di notizie false come Bufale.net, Butac.it e Attivissimo.net.
Qualora ci si trovi di fronte a contenuti falsi, offensivi e pericolosi specie in questo momento, per la salute pubblica, sarà opportuno segnalarli alle autorità competenti.
Importante, specie in ambito sanitario, accertare la credibilità scientifica dell’autore della notizia o dello studio riportato dalla fonte giornalistica. Se c’è una cosa che la pandemia ci sta insegnando è la rivalutazione delle professionalità sanitarie certificate, per cui nel caso di consigli medici o psicologici, un’altra forma di tutela per chi legge è quella della verifica negli Albi Professionali on line, dove si può facilmente avere o meno conferma della posizione di chi parla, del titolo eventualmente dichiarato, nonché della legittimità del parere espresso.
Va precisato, diversamente da quanto si crede, che non si può postare sui social tutto ciò che si vuole perché si può essere chiamati a rispondere di una serie di reati quali, ad esempio, l’abuso della credulità popolare, la truffa, l’apologia di reato e i delitti colposi contro la salute pubblica. Non solo, si può incorrere in problemi giudiziari anche solamente likando e, a maggior ragione, condividendo contenuti che violano la legge.
Una curiosità: contro il virus delle fake news esisterebbe anche un vaccino.
Un gruppo di psicologi sociali delle Università di Cambridge, Yale e George Mason, ha dimostrato che esporre le persone a frammenti di notizie false spiegando la loro origine, ovvero i retroscena del perché erano nate, li immunizzava dal cadere nella trappola della credulità.
In ogni caso è importante approfondire con la calma e il tempo necessari qualsivoglia notizia o argomento; ce lo ha insegnato Tacito, del resto, che la verità si rafforza con la luce e con il tempo, la menzogna invece con la fretta ed il mistero.
di Dr. ssa Alexia Di Filippo – Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologa dello Sviluppo ed Educazione dal 1997 (laurea con lode) , Psicoterapeuta specialista in Self Analisi Bioenergetica e Psicologia Clinica Strategica. Conduttrice diplomata di classi di esercizi bioenergetici,. Consulente per la Asl RM D in Progetti di Promozione della Salute e Prevenzione del disagio Psichico che hanno interessato centinaia di adolescenti delle Scuole superiori del Distretto.Coordinatrice di Progetti di Prevenzione del rischio ambientale che hanno coinvolto migliaia di bambini, ragazzi e personale docente di scuole elementari e medie del Comune di Roma
Ricercatrice nell’ambito di una vasta indagine epidemiologica sugli incidenti avvenuti in tutti gli ambienti di vita della ex VI Circoscrizione del Comune di Roma
Docente in corsi sul controllo dei rischi ambientali rivolti ad educatori di asili nido
Docente di Educazione stradale in corsi per alunni di scuola superiore.
Autrice di articoli per la Rivista della Protezione Civile DPC informa.
Consulente di équipe bariatrica per la valutazione ed il trattamento dei disturbi alimentari
Ideatrice e Docente dei metodi registrati Bioenergetidanza e Bioenergetitango scelto dalla giornata dello stile di vita 2019. Autrice degli Articoli inerenti i due metodi sulla Rivista Psicoclinica.
Organizzatrice di Eventi benefici per la promozione del benessere psicocorporeo
La sua professionalità viene spesso richiesta per approfondimenti in trasmissioni radiofoniche.
Svolge la libera Professione di Psicoterapeuta.
2 commenti
Cara Dott.ssa Alexia Di Filippo.
grazie per i suoi preziosi consigli, non sapevo che Facebook avesse attivato uno strumento di verifica. Mi congratulo sempre per la sua prudenza, per il suo atteggiamento così obiettivo e lucido di fronte a tanta speculazione. Le fake news provenienti da personaggi pubblici sono un palese strumento di confusione, considerato che la massa – nella sua “ignoranza” – non spreca il tempo per navigare per cercare corrette informazioni o almeno per un confronto al fine di giungere alla verità; le fake news di persone comuni sono veramente di cattivo gusto. Cosa si farebbe per avere 50 like in più!
Un carissimo saluto a Lei che ferma non sta stare, almeno ci offre la possibilità di leggere qualcosa di VERITIERO. Ancora grazie.
Gent.ma Gabriella, la ringrazio per le sue parole che mi emozionano perchè costituiscono il riconoscimento più prezioso, prima ancora che del mio lavoro, della forte motivazione che lo sostiene, che è quella di offrire, specie in questo periodo difficile, una informazione corretta e soprattutto di servizio a chi legge, fornendo degli strumenti pratici per individuare le fake news.
Un caro saluto