Cristina Obber, scrittrice e formatrice. Abita a Milano. E legge le storie in video-chat al nipotino.
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Da quanto tempo sei in casa ?
Dal 6 marzo, per rispettare le norme.
Come hai distribuito le tue giornate? Telelavori?
Sto lavorando a tempo pieno su un nuovo romanzo; ogni attività di formazione in aula è ovviamente sospesa, sia nelle aziende che nelle scuole. Ho fatto online qualche attività con studenti, sempre su stereotipi e violenza di genere.
Cosa fai con i tuoi figli?
In casa abbiamo un figlio impegnatissimo per la maturità. Insieme guardiamo qualche film, abbiamo visto con lui le serie tv su tangentopoli per raccontargli il periodo. Essendo io e mio marito due pigroni abbiamo da pochi giorni iniziato un’attività quotidiana, dalle 18 alle 19, in cui nostro figlio, in pausa allenamenti di pallanuoto, ci fa da istruttore di ginnastica. Siamo partiti con lo stretching, poi vedremo in base ai nostri progressi. È un bel modo per stare insieme, ridere anche, e nel contempo fare qualcosa di salutare.
Cosa hai privilegiato di fare ne tempo che ti resta libero? Leggere, cucinare, studiare , ascoltare musica, vedere film..o altro?
Leggere, guardare film e serie tv. Ho imparato a fare la crema pasticcera e lo zabaione.
La solitudine ti stressa? Come riesci a superarla?
La solitudine mi è congeniale, non posso parlare di stress. Mi mancano le persone, le cene in compagnia, gli aperitivi prima di andare a teatro, le pizze, gli incontri. Il telefono e la tecnologia sono un ottimo supporto ma la relazione si vive con gli sguardi e i corpi.
Le mascherine di danno la sensazione di proteggere te o gli altri?
Lievemente. Dal 6 marzo sono uscita un’unica volta per andare in farmacia a piedi. Nonostante la mascherina mi sono sentita molto vulnerabile.
Cosa ti manca di più in questa situazione emergenza e restrizione di spostamento?
Vedere le mie figlie e il mio nipotino. Tra poco ha due anni, gli leggo le storie in video-chat, l’ho anche addormentato un paio di volte con la nostra canzoncina della nanna. Sono momenti molto teneri e a tratti struggenti.
Qual’è la prima cosa che farai appena finita l’emergenza?
Vedere le mie figlie e il mio nipotino. Voglio tenerlo qui a casa qualche giorno.
E poi cucinare per le amiche e gli amici.