Intuizione, introspezione, inclusività, ecco gli aspetti energetici del Femminile che più emergono in Paola D’Ambros, musicista professionista che, durante il lockdown, ha dato vita a un trio musicale tutto al femminile con altre due colleghe che non conosceva e con le quali, per tutto il tempo, si é collegata soltanto via Skype. Ecco uno degli esempi di come questo periodo difficile e tragico sia stato anche occasione di rinascite per chi sia riuscito a coglierne l’occasione di crescita e di trasformazione.
Forse proprio in nome di questo desiderio di nuova vita si sono chiamate LiberTre , un nome già in sé portatore di novità; e, sempre senza incontrarsi fisicamente, si sono esibite esclusivamente on line con brani e parodie musicali su tematiche che abbiamo tutti vissuto in questo periodo di reclusione forzata: le problematiche economiche e la mancanza di lavoro, l’uso o il non uso della mascherina, il bombardamento di fakenews, la didattica a distanza. Brani intelligenti e trascinanti che hanno destato l’attenzione di Gerry Scotti e Michelle Hunzicher che li hanno trasmessi su Striscia La Notizia.
Ma chi sono queste tre donne di grande professionalità entrate nelle case di tutta Italia per la loro intelligente creatività artistica?
Paola D’Ambros inizia la sua attività d’insegnamento in Svizzera dove mette in atto un progetto per coinvolgere e appassionare i ragazzi alla musica, pubblicando tra l’altro un metodo per ragazzi, “Primi passi al pianoforte”e fumetti musicali, “Piccoli trucchi per grandi musicisti”. Suona il pianoforte, il clavicembalo e l’organo in varie formazioni da camera tra cui l’orchestra Poseidon e nel 2004 entra a far parte del gruppo insegnanti di musica della scuola Europea di Varese. Nel 2011, apre ufficialmente i suoi corsi “PADA”, dove tutt’oggi impiega la sua metodologia, gratificata dall’entusiasmo e dal successo dei suoi ragazzi. Denise Misseri è cantautrice, vocalist e pianista. Ha pubblicato l’album “Frammenti” con etichetta Neverland Records. Ha eseguito brani per programmi Mediaset, incisi su raccolte RTI e jingle pubblicitari per l’Italia. Specializzata in musica sacra, ha inciso nel 2016 il singolo “Salve Regina” di sua composizione. Come vocalist ha partecipato a manifestazioni quali Montreux, Jazz Festival e Lugano Festival Jazz. Natalia Carpenco è violinista strumentista, mezzosoprano. Specializzata in violino (musica classica, musica balcanica, lo Swing) Cantante mezzosoprano(polifonia vocale, sacra,antica, canto gregoriano) ha partecipato a diversi, festival polifonici come “Santo Stefano in Rivo Maris”, Casalbordino(Ch), “Numeri Atque Voces”, Atessa (direttore Tito Molisani), “Coro Polifonico don Giorgio Quaglia di Lavena Ponte Tresa, direttore Stefano Cropanese. Nel 2014 ha partecipato al festival di Castrocaro con il duo LE Unio arrivando in semifinale su Raiuno. Da lì parte il progetto musicale tutto swing con lo spettacolo:”Quei meravigliosi anni 50 e dintorni”. Momento di grande emozione l’esibizione esibendosi davanti al Presidente del Kazakistan.
Incontro Paola D’Ambros che ancora non conoscevo di persona.
*Come é nato il trio LiberTre?
Questa domanda mi porta a ripercorrere il vissuto di questi ultimi mesi molto intensi e sofferti perché Libertrè arriva come un dono, in un momento difficile della mia vita. Alcuni mesi fa, un problema alle spalle ed una diagnosi che metteva in dubbio la possibilità di poter continuare a suonare, mi aveva profondamente scosso. Pur incredula, il mio stato d’animo ne era rimasto profondamente turbato. Cosa ne sarebbe stato dei progetti musicali che avevo fatto nascere? Ma soprattutto come avrei potuto reggere una tale menomazione? Per me, che fare musica con gli altri, era come toccare il cielo con un dito e averla accanto come compagna di vita mi aveva sempre salvato dai momenti più bui. Non riuscivo proprio a farmene una ragione. A marzo, con l’ingresso nel lockdown, mi ritrovavo non solo a dover sospende le cure, ma anche alla fine di una relazione importante. Sola, nell’isolamento che stava mettendo alla prova non solo me, ma il mondo intero, preoccupata per i miei cari lontani, mi sentivo sprofondata in un baratro. Gli amici chiamavano, ma rispondevo senza voglia e forze, tentavo ancora qualche acquisto collettivo con il gruppo di “Condivisione e baratto” uno dei miei e progetti nel sociale, ma senza più entusiasmo. Stavo vivendo la mia battaglia e mi sentivo marchiata con il fuoco. Una sera mentre ripensavo ai nonni, figure affettivamente molto importanti, e ai loro racconti di sofferenza durante la guerra, iniziai a pensarli intensamente, ad appellarmi al loro coraggio e al loro aiuto. Ero disperata. La mattina seguente mi alzai animata da uno strano desiderio: pur non sapendo se le mie spalle avrebbero retto, decisi che avrei portato un po’ di musica a tutte quelle persone che come me, stavano soffrendo. Chiamai una cara collega, parlandole della mia idea di formare un nuovo trio e subito mi diede il contatto di Denise Misseri, la quale a sua volta mi parlò di Natalia Carpenco. All’improvviso tutto mi veniva offerto su di un piatto d’argento: le parodie che proponeva Denise erano l’ideale per portare pillole di leggerezza al mondo e lo stile swing di Natalia aveva lo spirito giusto per partire, ero d’accordo! Non me ne resi subito conto, ma la Musica mi stava salvando ancora una volta.
*Come vi siete organizzate per la prima canzone e per le successive? Scelto lo stile swing proposto da Natalia passammo in rassegna alcuni brani e appena Natalia pronunciò il titolo 1000 lire al mese mi brillarono gli occhi, quello era perfetto. Subito Denise scherzò dicendo: “bisognerebbe dire 600 Euro al mese!” e nel giro di poche ore aveva pronto il testo per la parodia. Con il cellulare e qualche esperienza che avevamo dai precedenti video, preparammo le tracce e con l’aiuto del fonico Marius Berardinelli realizzammo il montaggio. Un grande lavoro di squadra e sinergia: in pochi giorni c’eravamo conosciute e avevamo realizzato il nostro primo video, tutto rigorosamente on line!
* E le tue spalle?
Dopo ore e ore di lavoro dedicate al primo video la situazione delle spalle era davvero precaria, i dolori erano tornati e mi rendevo conto che il mio tocco non era più lo stesso e nemmeno la coordinazione dei movimenti. Preoccupata e sconfortata pensai subito al peggio, ma ancora una volta arrivò la protezione dall’alto: il mio vicino di casa, ormai amico dr. Daniele, che ringrazio per l’abnegazione con cui ha lavorato in prima linea per tutti noi durante il periodo del Covid, mi dissuase dal recarmi in ospedale e mi suggerì cosa fare. Nall’arco di una settimana i dolori diminuirono e imparai a gestire tempi e forze che potevo dedicare all’esecuzione.
*Come siete arrivate a Striscia la notizia?
Possiamo dire che anche questa è stata un’intuizione? Desideravo tanto far volare questa pillola di leggerezza affinché portasse un piccolo sorriso anche ai miei famigliari lontani e provati dalla malattia e, una sera, guardando Striscia la notizia che in quei giorni era l’unico programma che riusciva a strapparmi qualche sorriso, ebbi un’intuizione e inviai subito il filmato. Ancora un dono dal cielo, il filmato volò davvero e un altro desiderio fu esaudito.
*Quali cambiamenti ha portato nel vostro rapporto con la vostra professione questa improvvisa notorietà?
Ancora nessuno e a dire il vero e lo stiamo vivendo con molta leggerezza e senza grandi aspettative..
*Su cosa fa leva il successo delle vostre canzoni?
Le nostre canzoni parlano di quotidianità e mettono in luce i disagi e le difficoltà che le persone stanno vivendo in questo momento storico, il tutto condito da un pizzico di umorismo
*Cosa sapevate l’una dell’altra prima della prima registrazione?
Davvero nulla se non le reciproche competenze professionali. Ripeto il nostro incontro è stato qualcosa di magico.
*Lavorare in tre, creare in tre: punti di forza e punti di debolezza di questa scelta
Mi permetti di rispondere che è proprio la grande diversità il nostro primo punto di forza: abbiamo tre caratteri molto diversi, ma che si completano e ognuna ha assunto un proprio ruolo con molta naturalezza all’interno del gruppo. A seconda delle necessità che si sono presentate, ognuna di noi ha contribuito con le proprie inclinazioni e capacità, creando Libertré per quel desiderio di libertà che ci contraddistingue e che abbiamo tanto desiderato in questi mesi di “prigionia”
*Tu sei una musicista professionista da anni: questa “novità” del Trio cosa sta portando di nuovo nel tuo modo di vedere la vita?
Mi ricorda che nella vita è importante osare, credere, non demoralizzarsi e andare avanti con coraggio. La musica ci permette di sviluppare la fantasia e creare cose nuove, e più nella nostra mente creiamo nuovi sentieri, più diventiamo abili e aperti a trovare nuove soluzioni ai problemi. Credo che mai come ora, la nostra società abbia bisogno di crescere sostenuta dalla musica e dall’arte. Sarebbe grave se i nostri giovani venissero privati di questa opportunità!
*Chi scrive le parole, chi sceglie le musiche? Create anche musiche originali?
Le musiche e i contenuti nascono come per magia da ogni nostra conference call come da un’ispirazione contagiosa, dopodiché Denise si concentra per qualche giorno e appena pronto il testo della parodia ci mettiamo subito al lavoro. Con i cellulari registriamo audio, video e azzardiamo un po’ di scenette divertendoci tantissimo e ora, grazie a Denise, abbiamo raggiunto un altro traguardo: siamo diventate autonome anche nel montaggio! Al momento abbiamo deciso di utilizzare cover più conosciute dal pubblico, ma non è detto che più avanti svilupperemo uno stile tutto nostro.
*Cosa rappresenta la musica per te, che ruolo ha avuto nella tua vita ?
Come dicevo, la musica è per me non solo passione e professione, ma è innanzitutto compagna di vita. Mi è stata accanto e mi ha risollevato nei momenti più difficili e ogni volta che cadevo mi offriva un nuovo dono. La musica è un nutrimento per l’anima, lo spirito e la mente e poter creare attraverso la musica è meraviglioso!
*Ora é cambiato qualcosa nel tuo rapporto con la musica?
Sì, non mi preoccupo più della nota sbagliata o di competere a livello tecnico. Mi sono liberata da quella parte di rigore e disciplina che mi vedevano oltremodo esigente con me stessa e questo mi ha permesso di rivedere il mio ruolo di insegnante come una nuova opportunità. Ora guido i miei ragazzi all’incontro con il pubblico insegnando loro a non temere il giudizio o l’errore. Proprio attraverso questo concetto si è sviluppato il mio metodo di insegnamento e a tal proposito tengo corsi di allenamento alla performance per giovani musicisti, dove ho scelto di utilizzare il linguaggio del fumetto per trasmettere in modo divertente anche i concetti più complessi.
*Parlaci della vostra formazione musicale.
La mia formazione è rigorosamente classica, sono entrata in conservatorio all’età di 11 anni dopo un esame di ammissione particolarmente selettivo. In quegli anni ricordo d’aver vinto molte borse di studio e a 12 anni in concerto suonavo già l’improvviso fantasia di Chopin in Do# minore. Per molti ero un po’ un enfant prodige, ma ho vissuto con molta naturalezza questa fase. Crescendo ho approfondito lo stile barocco in formazione da camera e lo studio del clavicembalo. Con l’orchestra Poseidon ho eseguito classica, ma anche musiche da film e brani inediti. Denise ha studiato classica, ma ha fatto tanta esperienza rock band, formazioni corali gospel e canto a cappella Anche Natalia ha una formazione strumentista classica.
*Grazie a cosa hai sviluppato negli anni la tua creatività?
Fondamentalmente grazie alla musica, ricordo che avevo otto anni quando a casa di amici conobbi Filippo, un ragazzino dagli occhi a mandorla e capelli ricci. Dopo averlo ascoltato al pianoforte nell’interpretazione di un walzer di Chopin ne fui ammaliata: da quello strumento uscivano note che arrivavano nel profondo del l’anima. Non lo rividi più, ma mi lasciò un grande patrimonio: il desiderio di imparare a suonare e di avvicinarmi ad un mondo dove disciplina e ordine si coniugavano con fantasia e creatività .
*Hai seguito anche un corso di Psicodinamica che io ho insegnato e insegno da una quarantina di anni e di cui conosco l’efficacia: cosa ha portato di nuovo in te?
Il corso di Psicodinamica mi ha fornito una vera e propria “cassetta degli atttrezzi”, dalla quale in questi ultimi anni ho attinto per lavorare sui condizionamenti limitanti e per gestire le emozioni, mi ha aiutato a utilizzare al meglio le mie risorse per un buon equilibrio psicofisico e mi ha fatto apprezzare la meditazione che oramai è diventata per me un appuntamento quotidiano. Anche l’incontro con la Psicodinamica è arrivato nella mia vita in maniera alquanto particolare e sincronica. Ricordo che alcuni mesi prima avevo segnato in agenda una data nella quale mi ero proposta di fare qualcosa per me stessa. Passando in rassegna molti seminari e corsi vidi che in quel week end cadeva un incontro con Dede Riva, di cui conoscevo il libro “Meditazioni quotidiane”, regalatomi da un'”amica speciale”, un libro che mi ha guidato nel mio pur breve, ma intenso, periodo di vita in Venezuela. Entusiasta feci l’iscrizione, ma a distanza di una settimana arrivò una brutta notizia:il corso era stato sospeso . A quel punto determinata a non rinunciare alla data che avevo scelto come inizio per il mio percorso di crescita personale chiesi se c’era dell’altro, un po’ come dal panettiere quando non trovi il pane che vorresti e… che sorpresa arrivò ! Non ero stata io a scegliere la Psicodinamica, ma la Psicodinamica aveva scelto me!
*Corpo, mente, emozioni, spirito: dove va maggiormente la tua attenzione in questi anni?
In questi ultimi anni la mia attenzione è rivolta in particolar modo alle emozioni e allo spirito. Ho imparato ad osservare le mie emozioni e mi permetto di provarle sino in fondo senza vergogna perché accettarle è un atto di benevolenza verso me stessa che mi permette di stare nel flusso, prendere maggior consapevolezza dei miei disagi e superarli più velocemente. Allo spirito dedico un momento ogni giorno, solitamente verso sera, è’un momento sacro, di preghiera e di meditazione unito alla pratica Qigong che amo fare in un angolo magico nel verde.
*Quali nuovi progetti avete?
Al momento non ci sbilanciamo, seguiamo il flusso e continuiamo a produrre video come abbiamo fatto sin’ora!
*Qui di seguito alcuni tra gli aspetti energetici del Femminile: introspezione, affettività, intuizione, empatia, emozionalità, ascolto, accoglienza, sintesi, pensiero circolare, non giudizio, accudimento, inclusività In quali di questi ti riconosci di più, in quali di meno? E perché?
Se ti confido che il soprannome della mia famiglia è Cassandra forse non servono altre parole per dire che il primo aspetto in cui mi riconosco è l’intuizione, a seguire l’introspezione perché mi osservo e mi analizzo in continuazione, a volte forse troppo! L’inclusività perché amo progettare attività nel sociale e creare reti solidali. Il mio gruppo di condivisione e baratto ne è un esempio e si sta facendo forte anche il desiderio di espandersi e fare comunità. Ho appena concluso un workshop di agricoltura sinergica che mi ha fatto venire un’idea per il mio prossimo progetto che chiamerò: Soul green and sound. Condividere orti didattici sperimentando e integrando musica per un’esperienza di agricoltura sostenibile, civica e sociale. Mi piace ascoltare, emozionarmi ed entrare in empatia con le persone. Direi che mi riconosco un po’ in tutti gli aspetti che hai appena elencato, meno l’accudimento che in quest’ultimo periodo non mi riesce affatto bene: ho messo a kaputt i fermenti di kefir eppure il lievito madre!
*Quali sono i punti di forza di un sodalizio professionale tra donne?
Spesso le donne sanno coniugare energia, idee e intuizioni. Collaboriamo da soli due mesi, ma penso che la sinergia che sentiamo tra di noi sia palpabile anche all’esterno e questo perché crediamo negli stessi obiettivi, ci sosteniamo a vicenda e diamo valore all’unicità che c’è in ognuna di noi.
*Quali temi avete intenzione di trattare ora?
L’idea è sempre quella di interpretare le tematiche in cui il pubblico si sente maggiormente coinvolto e si identifica. Utilizziamo i social network e le chiacchierate con i nostri followers per ispirarci e scegliere come orientarci.
*Essere artista cosa significa per te?
Significa essere me stessa in ogni piccola espressione e atto creativo, ricercare costantemente l’armonia dentro e fuori di me, ma sopratutto mantenere il contatto con l’energia dell’universo che resta la mia grande fonte di ispirazione!