UN COGNOME INGOMBRANTE, DIFFIDENZE E SCUSE DOVUTE.
Al suo primo libro.
Difficile , molto difficle che compri romanzi “contemporanei” se non sono piu’ che consolidati. Quando pure mi vien voglia la mole dei titoli classici ancora da scoprire e’ tale che hanno poi , alla fine, sempre la precedenza. Accade, pero’, che un personaggio, un’artista ti incuriosisca come persona….per una frase,un modo di essere, un gesto e allora di conseguenza ti incuriosisca anche il suo lavoro .In Rete poi, checche’ si dica il contrario, la scrittura e’ intrigante ,da una parola a volte intravvedi un mondo, un modo di essere, quello che e’ stato e che e’qualcuno ,da dove viene. Non e’ vero, secondo me, che si possa fingere cosi’ facilmente…anzi..per nente dico io se si instaura un rapporto umano che dura piu’ di una battuta flash, ovviamente.
Mi passa sott’occhio cosi’ una sera tramite una comune amica una frase di Catena, dall’ingombrante cognome Fiorello. Leggo un po’ la sua bacheca..ottimismo,voglia di vivere ,positiva energia a bizzeffe. Una bacheca “condominio” come la chiama lei…e quella e’, in effetti, l’atmosfera. So gia’che e’ una scrittrice e che e’ uscito da pochissimo il suo ultimo libro. Ammetto, un po’ di diffidenza sulla sua reale bravura ce l’ho, d’altra parte e’ o non e’ la “sorella di”? Figurati, con quel nome le pubblicherebbero anche la lista della spesa , mi dico. Ma mi piace , tanto, il suo approccio umano, mi piace la persona che intuisco. Vivace,spontanea, energica, vera. ..mi sembra. Da’ il contatto ma ti devi presentare, raccontare di te. Non vuole numeri ,volti sconosciuti,una serie di facce che scrutino nel suo privato affettuoso senza un senso. Bello mi dico,molto bello e, soprattutto, vero. Come piace a me.
Insomma alla mia prima visita in libreria tanto faccio che investo a fondo perduto e contro la mia solida ,spesso noiosa praticita’ capricorniana,ben 17 e per acquistare “Casca il mondo casca la terra” confidando nel fatto che quantomeno la copertina e’ molto bella e, da bibliofila feticista quale sono, gia’ mi piace per quello avere per casa quel bel libro rilegato in brossura. Lo inizio, piumone, sera,e silenzio. ma …non e’ stato facile andare avanti..,
Catena ti inizia a raccontare immediatamente della protagonista, di questa Vittoria. Descrive ampiamente una donna, un mondo, talmente antipatico, che e’ quasi isopportabile. Tua compagna di lettura ‘ diventa questa signora talmente odiosa ed odiata per come vive ed affronta le vicende che le capitano che spesso sono stata tentata di lasciarla li’, piantarla li’ a mezza pagina ,lasciando quella viziata e arrogante donnina alto borghese al suo destino. ..e cosi’ la sua autricematrigna…Ma la curiosita’, fortunatamente, e’ stata piu’ forte. D’altra parte la mia noiosa saggezza voleva trovare davvero la dimostrazione che cercava, la vacuita’ di quella impresa dal prezioso involucro , specchio dei tempi in cui il merito nascosto e oscuro mai ha vie facili mentre per altri, fortunati e gia’” pronti” . Ed eccomi qui , allora. Catena cara a chiederti scusa. Quello che mi aspettavo non c’e’ stato…ed ho finito veramente un libro che, non mi ricordo quale scrittore lo dicesse “una volta che l’hai finito e’ come salutare un caro amico e vorresti non chiuderlo..”
C’e’ stata, ad un punto, improvvisa e inaspettata la svolta. C’e’ stato il motivo , la logica chiara per cui da quella odisa Vittoria tu ci tenevi volutamente a distanza: quel ripetere ridondante solo in maniera apparente da dove veniva, dove arrivava, cosa fosse importante per lei su cui insistevi …Una prima parte del libro quasi algida, come un quadro di Hopper; la descrizione di un mondo, lontano per chi invece si emoziona, ha un cuore, vive e si appassiona, quasi per farci arrabbiare mostrandocelo cosi nitidamente … Ad un tratto si mostra, invece, una scrittice che trasforma tutto questo in una introspezione appassionata, in un cambio di scena cosi’ intimo, sofferto, terribilmente sofferto che lascia senza fiato. Beh, Catena…molto, molto di quello che hai descritto e’ vita vissuta da me e tante tantissime donne. Non so quanto lo sia anche per te, quanto lo sia stato ma non importa. E ‘la capacita’ di descriverlo se si e’ vissuto, certo dolore, certa Vita e certe sensazioni ed emozioni potenti che fa grande uno scrittore, penso. Ma, se anche tutto questo non e’ stato parte della sua Vita, e’ ancora piu’ straordinaria la capacita’ di comprenderlo e di trasmetterlo ,traducendolo con sensibilita’ rara in emozioni ‘di “pancia” e di Cuore. Scusa la diffidenza iniziale allora cara Catena, sono contenta di averla avuta. Mi ha spinto a scoprire qualcosa di bello davvero, a tutto tondo Donna, Artista … Amministratrice di condominio…:-)