Ritorna ad ottantatré anni, e dopo dieci anni di assenza dagli schermi, Sophia Loren emozionandoci e coinvolgendoci profondamente nel film diretto dal figlio Edoardo Ponti “La vita davanti a sé “.
Pellicola che sarebbe dovuta uscire nelle sale cinematografiche i primi di questo tormentato novembre e che la produzione ha scelto di rendere visibile comunque mandandolo sulla piattaforma Netlix .
La storia è tratta da un capolavoro della letteratura francese contemporanea. Un romanzo del ’75 di Emile Ajar, pseudonimo di Romain Gary, scrittore francese morto suicida nel 1980.
Sceneggiato da Edoardo Ponti con Ugo Chiti, il film è stato girato per 6 settimane in Puglia, fra Trani e Bari, cosi che in questi luoghi antichi e suggestivi (bellissimo il quartiere ebraico) e non più nella balieu di Belleville si svolge la storia di Momo, ragazzino arabo, solo, accudito dalla vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa interpretata dalla Loren.
Storia che dalle periferie di Parigi è trasportata nel nostro Sud senza niente togliere anzi, aggiungendo bellezza, alla tenera verità del racconto. Narrazione di un legame che unisce due vite dolorose che non pensano di meritare neanche il desiderio di felicità salvo cercare di trasformare questo sogno solo nella ricerca di pochi attimi possibili.
Madam Rosà interpretata dalla Loren è vecchia.
Non si può addolcire questa immagine con il termine anziana o altro. La vecchiaia di Madam Rosà non ha niente di dolce, niente della soffusa luce di certi tramonti.
E’ vecchiaia. Dura, crudele .Vecchiaia che combatte ancora ogni giorno, come ha fatto tutta la vita.
E Sophia si mostra a noi cosi.
Come solo una grande attrice ed una grande donna riesce a fare.
Vecchia, senza nessuna indulgenza senza nessun filtro. Intensa e verissima. Una donna col dolore vissuto tatuato su un braccio che sa ,per questo, riconoscerlo negli altri che incontra. Ribellioni e rabbia autodistruttiva compresa cosi che proprio questa viene vinta in Momo, il ragazzino quasi ancora bimbo che grazie all’accoglienza e alla fiducia in lui di Madam Rosà imparerà ad amare.
E, soprattutto, a dimostrare questo amore provato.
Storia di amore e comprensione che annullano e superano ogni legame di sangue di fronte alle vicende della vita.
In cui “gli incubi sono i sogni quando invecchiano” ma che nell’amore possono trovare una speranza.
Insomma, una grande prova di Sophia Loren, coraggiosa, forte e tenerissima. Intorno a lei un cast valido in cui spiccano “Momo” Ibrahima Gueye ,per la prima volta sullo schermo e il sempre carismatico Renato Carpentieri, l’anziano dottor Cohen amico sincero di Madam Rosà.
Ma, al di là di ogni giudizio possibile sul film che qualcuno amerà così come altri meno, è Sophia la luce di quest’opera .
Donna e attrice che con questo “La vita davanti a sé” ci fa compiere un salto temporale che unisce il suo volto disperato ne la scena de “La Ciociara” a questo, oggi, provato e segnato dal dolore e dalla vita di Madam Rosa. In una prova di attrice straordinaria che difficilmente si dimentica.
Ricordandoci anche ch , come recita in una battuta del film :“E’ proprio quando non ci credi più che succedono le cose belle”.
Restituendoci, con questa storia, anche un pò di speranza dove non ne vedremmo.
E, di questi tempi, non è poco.
RegiaEdoardo Ponti AttoriSophia Loren, Ibrahima Gueye, Renato Carpentieri, Massimiliano Rossi, Abril Zamora, Babak Karimi, Iosif Diego Pirvu Durata94 Min DistribuzioneNetflix