Chi può dire di non aver mai desiderato la libertà assoluta; quella libertà in cui l’unica regola è che non ci sia nessuna regola!?
di Patrizia Rautiis
Ecco, questo fu anche il sogno che uno strambo e geniale ingegnere bolognese voleva realizzare negli anni ‘60 del secolo scorso, costruendosi un ‘sua isola’ appena fuori dalle acque territoriali italiane (al largo di Rimini) e quindi fuori dalla giurisdizione di qualsiasi Stato.
E lo fece davvero l’ingegner Giorgio Rosa! e questa divertente commedia di cui Sidney Sibilia è regista e sceneggiatore è ispirata alla sua storia.
Con leggerezza il regista (già sceneggiatore di quell’altro film esilarante che è “Smetto quando voglio”) ne propone la vicenda, alquanto sconosciuta ai più, quasi che se ne fosse voluto affossare il ricordo…non proprio commendevole per le reazioni che le Autorità Politiche dell’epoca ebbero, non appena gli organismi internazionali dell’ONU e del Consiglio Europeo si interessarono alla faccenda.
Su questa storia ‘senza seguito’, e forse volutamente lasciata fuori dalla memoria collettiva, Sibilia costruisce una commedia leggera, che ha ritmo, che strappa qualche sana risata sulla mimica magistrale di Elio Germano, eppure non priva di spunti di riflessione; non tanto sugli eterni dilemmi filosofici che stanno
attorno al concetto di Libertà ( che temo destinati ad accompagnare la società umana ancora per molto tempo), quanto, più modestamente, su una parte della nostra storia recente.
L’isola di acciaio e laterizi in pieno mare Adriatico fu terminata e autoproclamata Nazione dal suo costruttore proprio in quel mitico anno 1968, passato alla Storia perché migliaia di ragazzi del mondo occidentale inscenavano proteste nelle scuole e nelle università e, in nome della Libertà, buttavano all’aria dogmi e certezze di una società ancora imbalsamata in mille forme di
conformismo ( definito ‘borghese’) e di bigottismo cattolico, contro i quali si opponevano l’ideologia politica di sinistra, il femminismo e movimenti operai trascinati da questo nuovo vento.
Il giovane Giorgio Rosa no! La sua Libertà la cercò individualmente, nella ingenua illusione che se il mondo era difficile da cambiare, lui ne avrebbe costruito uno suo, senza volersi inquadrare in nessuna ideologia politica, ma senza violenza… solo perseguendo un progetto suo e dei pochissimi amici che lo sostennero. Si apprende dalla cronaca che, nella realtà, anche la sua compagna, dopo qualche titubanza, lo segui’ con convinzione e poi gli rimase accanto per tutta la vita.
L’isola divenne per un’estate meta di numerosissimi giovani e turisti che vi si recarono a vivere anche loro quell’ebbrezza di libertà assoluta che aveva mosso Giorgio.
Contrapposte al ‘sogno di libertà ‘ il film ci mostra le reazioni sdegnate, assurdamente preoccupate, corruttrici e, infine, violente del governo italiano, che reagì con l’impiego della Forza Militare.
E insomma… anche per questa volta il sogno della Libertà assoluta fu destinato a rimanere tale. Poi chissà, magari crescendo, anche Giorgio e i suoi amici avranno capito che, come scrisse Cicerone “omnes legum servi sumus ut liberi esse possimus” (“siamo tutti schiavi delle leggi allo scopo di essere liberi”). Grande Cicerone!
su Netflix:Anno d’uscita 2020
Regia:
Sydney Sibilia
Attori:
Elio Germano, Matilda De Angelis, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, Tom Wlaschiha, Violetta Zironi, Alberto Astorri