di Caterina Della Torre
Presentazione del filmato ideato dall’ associazione Correnterosa ‘’Per la mia strada’’ con la regia di Emanuela Giordano allo Spazio Oberdan di Milano, 28 febbraio 2012
Piena di donne, ma strano a dirsi, considerato l’argomento ‘’femminile’’, anche di uomini, quantomeno qualcuno in più del solito. unico relatore o rappresentante delle istituzioni.
Che naturalmente c’è, come c’è anche il relatore uomo.
Basterebbe questa presenza ‘’mista’’ ad aumentare il valore della presentazione che si andrà a vedere su uno schermo grande quanto quello del cinema. Un grande schermo per mostrare storie di 8 donne illustri (cavalieri e commendatori del lavoro) raccolte e estratte sapientemente.
Belle storie, di successo, di donne che sono emerse in svariati settori. Quello che risultava dalle loro voci era l’amore per il proprio lavoro e la determinatezza nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Questo sembra dalle loro parole il motivo che le ha condotte al successo.
Figli? No, nella vita di queste signore non ci sono figli, tranne che per Grazia Neri, che però è più matura delle altre partecipanti al film.
Pochi ostacoli sulle loro strade: i genitori ben felici di avere una figlia’’genio’’ hanno acconsentito alle loro pazzie (considerate così dai più), cioè perseguire i propri obiettivi e non mettere su casa e famiglia.
Vita e studi in Italia? Sì alcune, ma la maggior parte ha dato aria ai propri pensieri e desideri, studiando e viaggiando all’estero. Il che ha aperto loro la mente ad altri orizzonti.
Quindi donne speciali, ma favorite e privilegiate da situazioni a loro vantaggio.
La Urbinati è stata la sola a dire che in effetti le donne italiane che ‘’arrivano’, hanno una certa età (matura) in cui non pensano all’accoppiamento (mia interpretazione ) ma solo al lavoro.
Nella tavola rotonda che è seguita, coordinata dall’unico uomo del panel ( Dario Davico del Corriere della Sera) , si è discusso di tutto quello che riguarda donne, lavoro, istruzione e leadership (con toccata e fuga anche sulla lettera di dimissioni in bianco), ma in realtà non si è detto niente di nuovo rispetto al già conosciuto e già fatto che non ripeta che le donne italiane sono più brave a scuola, ma ultime nel lavoro sebbene sia riconosciuto da più parti l’esigenza di dar loro posizioni migliori.
Ma alla fine, le donne che vogliono lavorare, ci sono, sono più brave degli uomini, più creative, flessibili, disponibili a faticare e trovare soluzioni vincenti. Cosa manca loro? Avere la piena disponibilità di se stesse senza dover arrancare al primo figlio o addirittura abbandonare al secondo figlio.
Il problema rimane sempre lo stesso: o figli ( e quindi famiglia) o lavoro. Problema che le protagoniste del filmato non hanno incontrato. Quindi pur essendo brave, bravissime, competitive, esemplari, buoni modelli di riferimento, non rappresentano l’universo femminile, almeno non quello italiano
Dimenticavo: il filmato oltre a essere stato sponsorizzato dalla presidenza del consiglio (dipartimento della gioventu), dalla provincia di roma, dal comune di fermo e da Rai Cinema è stato possibile perché ha avuto il finanziamento dall’ambasciata dei paesi bassi.
E ci viene da domandarci perché. Dato che il Presidente della Repubblica Italiana ha conferito una medaglia di rappresentanza a questo film documentario.
Il film
Il film racconta la storia di Giovanna, in crisi con il suo impegno universitario, che parte per un viaggio in cui incontrerà otto donne eccellenti nelle loro professioni. Queste donne rappresentano modelli positivi per i giovani che stanno per compiere scelte di vita:
Nadia Urbinati, professore ordinario di Teoria Politica alla Columbia University di New York, condirettrice della rivista americana Constellations, collabora a La Repubblica.
Gianna Fratta (Cavaliere) – brillante e promettente giovane direttore d’orchestra a livello internazionale e ha un talento dimostrato come pianista, che le ha fatto conseguire numerosi e prestigiosi premi. [giannafratta.com]
Samantha Cristoforetti- prima donna astronauta italiana e attualmente l’unica nel corpo astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa)
Grazia Neri (Grande Ufficiale) – Ha promosso la funzione comunicativa della fotografia. La sua attività imprenditoriale rappresenta un significativo punto di riferimento nel mondo del fotogiornalismo italiano e internazionale.
Mara Galeazzi (Cavaliere) – ha ottenuto il titolo di prima ballerina al Royal Ballet di Londra e numerosi riconoscimenti internazionali, e ha contribuito ad accrescere il prestigio artistico dell’Italia. [maragaleazzi.com]
Beatrice Siri (Cavaliere) – Per la passione e l’impegno profusi in un ambito lavorativo tradizionalmente considerato di pertinenza maschile, quale è l’ingegneria e la progettazione navale.
Nives Meroi (Commendatore) – Per gli eccezionali traguardi raggiunti nell’alpinismo di alta quota, un’attività che era rimasta a lungo prerogativa maschile. [nivesmeroi.it]
Fabiola Gianotti (Commendatore) – Guida il progetto Atlas e contribuisce al prestigio di cui gode la comunità italiana di scienziati nel campo della fisica nucleare.