Chi sono le campionesse paralimpiche italiane vincitrici di medaglie a Tokyo fino a oggi, 28 agosto?
Per conoscere meglio le splendide atlete paralimpiche italiane che hanno vinto almeno una medaglia, alcune più di una, fino a oggi, 28 agosto ecco le loro brevi biografie
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Alessia Berra nasce il 17 gennaio del 1994 a Monza, in Brianza. Inizialmente legata alla FIN si avvicina al nuoto paralimpico nel 2015. Gareggia con gli ipovedenti, categorie S12, SM12 e SB12, essendo affetta da una maculopatia. La sua società di appartenenza è la Polha Varese. Ama viaggiare, le piace la musica rock e i romanzi di Ken Follett. Si allena quattro ore al giorno in acqua più l’allenamento specifico in palestra. L’obiettivo è sempre lo stesso, abbattere i propri limiti e migliorarsi in continuazione. Completati gli studi in Scienze motorie ha conseguito la specialistica in Scienze delle attività motorie preventive e adattate. Ha avviato progetti di sport inclusivo in alcune scuole (dalle elementari alle superiori) e società sportive tra Milano e Monza.
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Monica Boggioni, già all’età di due anni faceva il suo ingresso in vasca a causa della sua disabilità, la diplegia spastica. Le colpisce gli arti inferiori ma non le preclude l’attività come nuotatrice: all’età di quindici anni partecipa al progetto “Nuota con noi”, voluto da Davide Bellingeri e mirato a creare una squadra di atleti con disabilità fisica o visiva di Pavia; intraprende il suo percorso come atleta agonista con la squadra AICS Pavia Nuoto a.s.d., affiliata alla F.I.N.P. e GS Fiamme Oro. A 17 anni è costretta ad operarsi a causa dell’avanzamento di una distonia che le impedisce di scrivere creandole non pochi problemi soprattutto a scuola. Terminato il liceo classico si iscrive all’università dove inizia a studiare biotecnologie con il sogno nel cassetto di diventare una ricercatrice in grado di dare il suo prezioso contributo alla ricerca delle patologie rare come la sua. Oggi è laureata in biotecnologia e frequenta il Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche di Pavia. Ama la filosofia, la psicologia, la musica e la lettura
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Carlotta Gilli, Ventenne di Moncalieri, studentessa in Scienze e Tecniche Psicologiche, nata con la malattia di Stargardt, una retinopatia degenerativa che l’ha fatta diventare ipovedente. Soprannominata Wondergilli, domina da anni la categoria e vanta già diversi titoli mondiali. Carlotta è nuotatrice impavida per 3 categorie: normodotati, disabili e salvamento; nuota fin da piccola e si allena con un gruppo di ragazzi che fanno il circuito della Fin. Nuota 6 km al giorno ed è tesserata per la Società Rari Nantes Torino e per le Fiamme Oro, Gruppo Sportivo della Polizia di Stato. Nel 2017 entra a far parte anche del gruppo paralimpico FINP dando subito prova di un grande talento. Diplomata frequenta ora il corso triennale di psicologia all’università di Torino.
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Sara Morganti Da quando aveva 13 anni coltiva la sua passione di montare a cavallo. A 19 anni, dopo anni di problemi di salute per i quali non si riuscivano a trovare spiegazioni, le è stata diagnosticata una sclerosi multipla e nel 1997 ha iniziato a peggiorare: dopo neanche un anno non era più in grado di camminare; ha continuato a cavalcare ma senza più poter fare il salto ostacoli. Nel 2005 scopre che a pochi chilometri dalla sua abitazione c’era un centro ippico che preparava gli atleti disabili alle gare paralimpiche, così si allena un mese e partecipa ai Campionati Italiani Assoluti Paralimpici di equitazione: vince un oro e un argento. L’anno successivo continua la sua striscia positiva di vittorie: due ori al Campionato Lombardo Open, due ori al Campionato Toscano e due ori ai Campionati Italiani Assoluti Paralimpici di equitazione 2006 ed in virtù di questi risultati viene nominata atleta di interesse nazionale sia nel 2005, che nel 2006. Subito dopo i campionati del 2006 però, Sara Morganti inizia a soffrire di un dolore neurologico cronico a causa della malattia che le impedisce di montare a cavallo, per ben due anni di stop, fino a quando un nuovo farmaco le da la speranza di potersi allenare di nuovo con cautela e costanza. Ad oggi Sara è campionessa del mondo in carica nella disciplina di Paradressage freestyle e tecnico. “Io non credo nella diversità, ma nella varietà“, questo è quello che pensa Sara a proposito della disabilità. Felicemente sposata dal 1998 con il suo primo amore, aveva 15 anni quando si sono entrambi innamorati, e 19 quando ha iniziato a stare male, ha nella famiglia il suo più grande appoggio. E’ laureata in Lingue, gareggia per il GS Fiamme Azzurre, è Presidente del Consiglio Nazionale Atleti del CIP, è rappresentante degli atleti in Giunta Nazionale CIP e nel tempo libero si occupa della promozione dello sport paralimpico.
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Veronica Yoko Plebani, nata a Gavardo (BS) il 1 marzo 1996, è una canoista e snowboarder italiana, specializzata nelle gare paralimpiche. Nata a Gavardo, in provincia di Brescia, il 1º marzo 1996 e residente a Palazzolo sull’Oglio, fin dall’infanzia pratica numerose discipline sportive quali danza, ginnastica artistica, atletica e snowboard in modo amatoriale. All’età di 15 anni ha avuto una meningite fulminante che le ha provocato la perdita delle falangi delle dita delle mani e dei piedi.
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Anna Barbaro nasce a Melito di Porto Salvo (RC), il 27 marzo del 1985; la sua è una vita tra studi e suono. All’età di soli 5 anni comincia a suonare il violino; con il passare degli anni si laurea in ingegneria delle telecomunicazioni dove riesce a portare al termine la sola triennale. Ha fatto parte del “Servizio Sociale per i non vedenti”, inoltre ha frequentato il conservatorio ma a causa dell’inizio della sua malattia sono nati problemi per imparare gli spartiti r si è dovuta fermare al decimo anno. Tra il 2010/2011 la sua vita è cambiata poiché la diffusione di un virus, di cui non si sa il nome perché raro, le ha causato lo staccamento del nervo ottico. Il 27 marzo del 2011 ha perso completamente la vista
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Xenia Francesca Palazzo nasce a Palermo il 29 Aprile 1998. Vive a Verona e gareggia per la Verona Swimming Team. Atleta con disabilità intellettiva e relazionale (coagulazione intravasale disseminata), grazie al supporto della famiglia (sua mamma è un’ex giocatrice di pallanuoto della nazionale russa e campionessa italiana) cammina, parla e non si pone limiti. Come suo fratello Misha, campione paralimpico di nuoto, ha trovato nell’acqua il suo elemento naturale, attraverso la fisioterapia prima e nell’attività agonistica dopo. Diplomata, nel tempo libero le piace ascoltare la musica.
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Bebe Vio Beatrice Vio, soprannominata da tutti Bebe, si appassiona e si avvicina alla scherma nel 2002 a soli 5 anni, giovanissima; nasce, infatti, il 04 marzo 1997 a Venezia. Nel 2008 viene colpita da una meningite fulminante che le causa una necrosi agli arti, tale da ritenersi necessaria l’amputazione. Dopo qualche mese di cure Bebe torna subito alla sua vita: amici, scuola e soprattutto la scherma; nasce così per la giovane ragazza l’esigenza di intraprendere una nuova lotta: la scherma in carrozzina, specializzandosi nel Fioretto (Cat. B), grazie ad una speciale protesi progettata per sostenere il fioretto stesso, e per la famiglia la necessità di dare voce all’integrazione sociale tramite l’attività sportiva di bambini che abbiano subito amputazioni. Nel 2009, infatti, nasce l’associazione ONLUS Art4sport. L’esordio ufficiale di Beatrice Vio, come schermitrice paralimpica, avviene nel maggio 2010 a Bologna e già nel 2011 la giovane ottiene il suo primo risultato, diventando Campionessa Italiana Under 20; risultato che per i due anni successivi trasforma in titolo di Campionessa Italiana Assoluta.