di Caterina Della Torre
Piccolina, minuta, tacco basso, ma alla moda, non diresti che è lei che può risollevarti oltre che il morale, il corpo. Infatti Chiara Villani, 33 anni, laureata in Medicina e Chirurgia e specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione , lavora dal 2008 alla Fondazione Maugeri di Pavia, fondata da Salvatore Maugeri nel 65 che conta diverse sedi in Italia
Nata come “Clinica del Lavoro’’, le sue finalità sono quelle di promuovere salute nel lavoro, individuando e prevenendo i rischi legati ad attività produttive, e di operare in ambito riabilitativo, recuperando le capacità funzionali di pazienti con patologie neuromotorie, ortopediche, cardiorespiratorie e di patologie croniche polisistemiche disabilitanti; favorendo il reinserimento socio-produttivo del disabile e prevenendone l’handicap.
Come mai la scelta di specializzarsi in fisiatria?
All’inizio, ancora durante il corso di laurea in medicina, mi ero indirizzata verso la neurologia, infatti avevo frequentato la Clinica Neurologica ( Istituto Casimiro Mondino di Pavia) venendo così in contato con pazienti con diverse patologie acute e degenerative del sistema nervoso. In quella sede avevo incontrato pazienti che necessitavano riabilitazione e ho conosciuto colleghi fisiatri e fisioterapisti e osservando il loro lavoro è cresciuto il mio interesse per la riabilitazione.
Lavorando con pazienti neurologici, mi sono resa conto dell’importanza, oltre che delle terapie , di poter garantire loro una buona qualità della vita, e quindi metterli in grado di recuperare le attività motorie che li rendevano autonomi.
La riabilitazione fisiatrica ha una grande importanza come cura nella sclerosi multipla…
Sì, soprattutto nelle forme progressive quando non ci sono lesioni “ attive” ma i pazienti riscontrano comunque un lento ma progressivo peggioramento delle performance motorie.
Come è nato il suo amore per la fisiatria?
La fisiatria è una specializzazione particolare, che permette di avere una visione di insieme del paziente , si prende cura della persona da diversi punti di vista, e questo occuparsi della qualità della vita ed aiutare le persone ad essere più indipendenti mi piace molto.
Ci sono molte donne fisiatra, perche’?
Negli ultimi anni il numero delle donne medico è aumentato in tutte le specializzazioni. La donna ha insita nella sua natura la caratteristica della cura che le deriva forse dal fatto di essere madre.
Lei ha studiato e si è specializzata a Pavia. Ha avuto anche contatti con l’estero?
Ho fatto una breve esperienza in Francia sulla Gait Analysis e per altri miei interessi sono stata in Cina (Università di Nanchino) a studiare l’utilizzo dell’agopuntura anche nelle patologie muscolari e osteoarticolari. L’agopuntura è riconosciuta dall’OMS (organizzazione mondiale della sanità) ed è efficace anche nella terapia del dolore. Ho avuto un insegnante di agopuntura che si occupava proprio di sclerosi multipla e che utilizzava gli aghi e altre tecniche di Medicina Tradizionale Cinese per sostenere i pazienti e per contrastare gli effetti collaterali delle necessarie terapie farmacologiche, ottenendo anche buoni risultati sul controllo della spasticità.
Lei consiglia alle giovani donne questa specializzazione di medicina?
Assolutamente sì, è una specializzazione abbastanza nuova, che offre ancora buone opportunità lavorative e permette di occuparsi della persona nel suo insieme.
Cosa ne pensa delle donne con i tacchi alti?
A tutte le donne piacciono i tacchi alti, ma al giorno d’oggi si esagera soprattutto con l’uso del plataux che mima una finta comodità.
Inoltre scarpe con tacco “12” vengono indossate per periodi lunghi e spesso troppo precocemente , in età in cui non è ancora avvenuto un completo sviluppo della colonna vertebrale che non è ancora del tutto consolidata. Questo , se nell’immediato non sembra avere effetti, potrebbe portare problemi come la scoliosi , l’alluce valgo, dolori metatarsali. Questo non vuol dire che si debbano utilizzare sempre con le ballerine. Anche quelle non sostengono il piede, non favorendo una corretta postura. Quindi non ci sono scarpe “giuste o sbagliate”, il consiglio è di utilizzare sia i tacchi alti che le ballerine con moderazione.