Tratto dal libro dello scrittore israeliano Nevo Moretti ha saputo adattare la metafora dei tre piani della psiche alla borghesia Romana
di Roberta De Toma
”il Nanni ha proprio perso la sua verve”un pugno nello stomaco, format televisivo, non mi è piaciuto. Eppure stamattina
Mi sono svegliata con ‘tre piani’ nella testa😉
E questa la dice lunga…
Tratto dal libro dello scrittore israeliano Nevo Moretti ha saputo adattare la metafora dei tre piani della psiche, es, io e super io, ad una borghesia romana, folle, impaurita, instabile e congelata. Ha creato in modo sottile e direi subliminale, come le tematiche affrontate, una lettura a più livelli. Esempi:
1 La famiglia.
Ne esce fallimentare, ha creato un figlio mostro, ma con atteggiamenti dicotomici poiché si percepisce un cuore tenero…attenzione per la sua nuova famiglia… natura…ambiente…
2 il neonato.
il futuro generato però da una persona instabile come lo è il nostro presente.
3 il padre. Ossessionato dall’idea che la figlia…bla bla… (Nn voglio raccontarvi troppo)concentrato sul proprio status, poco rispettoso e poco attento all’altro.
4 il rapporto uomo donna…ecc ecc.
L’unica nota tipicamente morettiana e un po’ felliniana è nel finale. Insomma penso abbia voluto fare un brutto film come brutta, ahimè,
è la nostra attuale esistenza. Perché il cinema è metalinguaggio.
Da vedere.
Autrice: Roberta de Toma nata a Bari nel 1965
-Esperta in comunicazione e laureata in graphic design advertising presso NABA- Milano