Con questa 25°storia di 007 è stato modificato l’atteggiamento di Bond nei confronti delle donne, e anche l’atteggiamento delle donne nei confronti di Bond.
E’ morto Bond. James Bond.
Tutto questo è una follia per il mondo. Una intollerabile follia che muoia l’immortale eroe della saga.
L’Agente 007 Bond, NON DEVE MORIRE. NO TIME TO DIE per James Bond
Per quanto mi riguarda, mi ero già sentita orfana dell’Agente 007 quando Sir Sean Connery, primo interprete cinematografico , a mio parere il migliore in assoluto,
rinunciò nel 1971 ad essere 007. “Una cascata di diamanti” è l’ultimo da lui interpretato dei sei film della saga che ha realizzato.
In seguito ci siamo adattati a nuove interpretazioni.
No time to die, regia di Cary Fukunaga, primo regista americano per 007, con soggetto di Ian Fleming, è ora sui nostri schermi ed è alla sua 25°storia, interpretato da Daniel
Craig che abbiamo imparato ad amare, come del resto i suoi predecessori. Drag è alla sua 5° interpretazione di 007.
Grazie a Barbara Broccoli, la produttrice ormai 61enne, figlia dello storico mitico Albert Broccoli che produsse molti 007, e che a soli 22 anni fece l’ aiuto alla regia di “007
Operazione tuono” e, grazie alla sceneggiatrice Phoebe Waller Bridge di soli 35 anni, la seconda sceneggiatrice a lavorare a un film su Bond in seguito al movimento Me Too,
è stato modificato l’atteggiamento di Bond nei confronti delle donne, e anche l’atteggiamento delle donne nei confronti di Bond.
“007 è ancora rilevante –ha dichiarato la Waller Bridge – e ha bisogno di essere fedele a questo personaggio” – ma i film devono crescere ed evolversi trattando correttamente le
donne.
Da “sciupa femmine” quindi è passato ad essere marito fedele e padre esemplare. Addirittura in una scena chiede a Paloma, (Ana De Armas) stupenda partner in una missione
a Cuba, di girarsi perché lui si deve spogliare e indossare il meraviglioso smoking tipico di Bond.
Paloma che poi si rivelerà per niente attratta da lui ma di grande maestria a mettere a ko uomini super addestrati di
tutti i tipi e razze.
Una donna con licenza di uccidere senza pietà ma softly, dolcemente come cantava Sinatra, che più volte salverà Bond avvolta in un bellissimo abito nero lungo e ampliamente scollato, quasi come stesse ballando, come una esile ballerina ma con mitra in mano.
A sorpresa c’è una nuova 007 donna e black, Nomi, interpretata da Naomie Harris, che ha sostituito Bond perché si era ritirato a vita privata in Giamaica.
Che oggi Bond sia sostituito da una donna la dice lunga come siano cambiati i tempi.
Tra i due il primo incontro non è dei migliori ma alla fine lui gli affiderà la sua famiglia prima di separarsi con il rispetto e la fiducia che si deve solo all’ Agente 007 di Sua maestà Britannica.
E che dire di Madeleine Swann sua moglie e di Mathilde sua figlia che non sapeva di avere e che vede per la prima volta a 5 anni e riconosce chi sia per gli stessi suoi occhi azzurri!!!
Il film inizia con Madeleine Swann da piccola che assiste all’omicidio di sua madre da parte di un uomo mascherato, Lyutsifer Safin, interpretato superbamente da Rami Malek nel ruolo di villain, che vuole vendicare lo sterminio dei suoi genitori ad opera del padre di Madeleine.
Safin nonostante avesse la possibilità di far fuori anche lei, decide di risparmiarle la vita, rompendo il ghiaccio dove era scivolata per sfuggirgli, e salvandola dalla ipotermia.
E’ Lyutsifer Safin, il principale antagonista del film. La produttrice Barbara Broccoli ha definito Safin un “supercattivo capace di insinuarsi in modo viscerale in Bond.”
Dal ghiaccio del lago Madeleine Swann la troviamo ormai grande e felicemente sposata tra le braccia di Bond a Matera.
Una rincorsa di macchine nel centro storico della nostra preziosa cittadina, tra i famosi sassi di Matera, tra voli spettacolari ed effetti speciali ci riporta con la stessa musica al nostro James Bond originale fino a lui che imbarca Madeleine sul treno per Parigi, certo che l’agguato di cui è stato vittima è opera sua in combutta con Safin e quindi separandosi. Sui titoli di testa andiamo a 5 anni dopo..
Per ogni racconto di 007 Fleming si è chiesto: Di cosa ha paura il mondo oggi? La guerra genetica è la paura odierna e di questo si occupa Bond contro i terribile Safin. E per questo che si sacrificherà per la sua famiglia.
Per salvare le sue donne che ama e l’umanità.
E la sua immortalità dove la mettiamo?
L’unica cosa ancora da capire è: sappiamo che il compenso di Daniel Craig per questo film è stato di 150 milioni di $, motivo vero perché lui abbia accettato la parte ancora una volta, ma è stata la stessa paga per parità salariale per Naomie Harris? O per Lea Helene Seydoux che ha interpretato Madeleine’ ?
Verosimilmente ha raggiunto questi standard Rami Malek.
Non si evince ma è importante nell’idea di Me Too di modificare l’atteggiamento nei confronti delle donne a tutto tondo.
Giornalista, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità, esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Curatrice editoriale.