C’è una nuova finanza in crescita dove le donne possono avere diritto di cittadinanza e affinare quelle competenze che il pregiudizio vuole tipicamente maschili.
Cresce infatti il trading online “in rosa”. A dirigere la prima rivista italiana specializzata in criptovalute è una donna e a Zurigo è nato Fea Money, il primo istituto di credito online dedicato esclusivamente a un pubblico femminile finora poco rappresentato: donne sposate, vedove o divorziate, con o senza figli, disoccupate, imprenditrici o dipendenti, ma anche utenti gender fluid e trans.
L’istituto, accessibile attraverso un’applicazione su smartphone, non si limita a offrire servizi bancari, ma mette a disposizione anche proposte di investimento e strumenti di pianificazione ed educazione finanziaria, la cui mancanza è uno dei motivi principali per cui le donne sono rimaste a lungo in panchina. E in particolar modo in Italia.
Il BelPaese infatti è il fanalino di coda nella classifica Ocse sull’alfabetizzazione finanziaria, nonostante questa sia uno dei principali strumenti di difesa contro la cosiddetta “violenza economica” che limita la libertà di azione e le scelte di vita delle donne. Secondo i dati diffusi dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro infatti, ancora oggi 3 donne su 10 non hanno un conto corrente intestato a loro nome e non gestiscono i propri guadagni, mentre 34 su 100 dichiarano che il compagno non è trasparente con loro sui propri guadagni.
Un limite questo che le rende dipendenti e più vulnerabili anche alla violenza domestica in tutte le sue forme, dalle più lievi alle più drammatiche.
“E’ vero che i numeri in Italia mostrano come il Paese sia indietro quanto a educazione finanziaria, ma le cose stanno cambiando” riferisce Emanuela Manor, madre di tre figli e regional manager per l’Italia di eToro, la piattaforma di investimento più utilizzata al mondo. Infatti, non soltanto associazioni femminili internazionali come Global Thinking Foundation stanno portando avanti programmi di alfabetizzazione finanziaria, “ma è la finanza stessa che sta cambiando” continua Manor “Dopo la crisi del 2008, è cresciuta e continua a crescere la sfiducia verso le istituzioni finanziarie tradizionali, mentre le fonti di informazione si sono moltiplicate ampliando il pubblico e gli investitori indipendenti, tra cui le donne”.
Si tratta di un processo che prende il nome di “democratizzazione finanziaria” e in cui le donne si stanno progressivamente inserendo. “In Italia il gap di genere è ancora forte: le donne investono meno e sono poco propense al rischio, preferendo le obbligazioni alle azioni” aggiunge Emanuela Manor “Ma la situazione è in rapida evoluzione e sulle principali piattaforme di investimento online le donne continuano a crescere. Nel Regno Unito in particolare, eToro ha registrato lo scorso anno un aumento del 336 per cento delle investitrici e le nuove generazioni sono sempre più attive: diminuisce l’età dei trader e la percentuale di donne che investe in criptovalute come i Bitcoin cresce a due cifre”.
In un quadro come questo è dunque importante saper scegliere piattaforme sicure e autorevoli per i propri investimenti o il trading online, utilizzando strumenti che permettano di avvicinarsi alla finanza limitando al massimo i rischi.
“eToro mette e disposizione due strumenti importanti: un portafoglio virtuale gratuito con cui esercitarsi e anche il servizio di copy trading, che permette di investire copiando le mosse degli investitori più esperti” conclude la manager. E per chi, come le donne, ha poca esperienza e poco tempo, può essere un inizio.