Spazio Tadini, in Via Jommelli, una zona di Milano che non conoscevo, ma a due passi dalla Metropolitana ( Piola sulla verde e Loreto ulla rossa) che vivifica la città, portando gli interessi, la gente, le mode, il business e tanto altro, un po’ dappertutto.
Un palazzo d’epoca dove si vedono chiaramente i caratteri stampati sulla porta d’entrata che indicano una tipografia storica. Cerco di suonare al numero 24, ma vedo sul citofono tanti Tadini di cognome. Alla fine trovo il mio, abbinato a quello di Scalise, la persona che vado ad intervistare. Suono e mi risponde una voce roca dal primo piano che la Scalise che cerco è al portone più avanti. E’ vero, come avevo fatto a non vedere l’insegna elegante e discreta dello spazio Tadini?
Sulla passerella d’ingresso mi aspetta proprio lei, una giovane signora bruna. Melina Scalise, classe ’64, nata a Milano, sebbene di origini calabresi, separata, ma convivente e con un figlio di 14 anni. Laureata in psicologia, giornalista professionista, specializzata in marketing e comunicazione, ed è anche mediatore civilista.
Entriamo e l’impatto è molto forte: con il tempo, con l’arte, con la passione per questa e con la ricerca raffinata di cosa dire e dare al pubblico. Ci accomodiamo sui divanetti ed è come sedersi a casa propria, una bella casa:)
Che lavori hai fatto prima di occuparti d’arte?
La giornalista (cronaca) per quotidiani, mensili e settimanali , la responsabile di un ufficio stampa di un comune, il portavoce di un sindaco, la responsabile comunicazione di un gruppo industriale nel settore ambiente.
Ed ora?
Ho fondato l’associazione culturale Spazio Tadini di cui attualmente sono presidente.
Ci parli dello spazio Tadini?
E’ un’associazione culturale fondata da me e il mio compagno, Francesco Tadini, figlio di Emilio Tadini (pittore, scrittore e critico) e, in suo omaggio, abbiamo dato vita ad una realtà associativa che offrisse un luogo di comunicazione tra gli artisti e tra le arti. Tutto è nato istituzionalmente nel 2008. Abbiamo realizzato centinaia di eventi: mostre, concerti, spettacoli teatrali, spettacoli di danza, presentazioni di libri, incontri e progetti culturali anche in gemellaggio con realtà estere. Oggi siamo in tre soci. Si è aggiunta anche Federicapaola Capecchi, coreografa e con lei abbiamo dato vita a nuovi progetti come Spazio Corpo e Potere e Coreografia D’arte un vero e proprio festival di spettacoli di danza incentrati su opere d’arte.
Si trova a Milano in via Jommelli, 24 a pochi minuti da Loreto e da Piola nella vecchia sede di una tipografia storica della città.
Che mostre avete fatto e quali farete?
Le prossime in calendario sono Metropoli che inaugura il 14 marzo, a seguire una mostra di fotografia Promenade e una su fatti che hanno segnato la storia recente.
Molte artiste donne?
Le donne artiste sono tantissime e anche molto tenaci spinte da un forte bisogno di emergere perchè comunque anche nell’arte non è facile per la donna ritagliarsi spazi. Spesso, molte artiste riescono a coltivare la loro passione solo dopo avere cresciuto i figli.
Sono tutte elencate sul nostro blog www.spaziotadini.wordpress.com e non voglio citarne alcune perchè non ritengo giusto fare delle distinguo puramente sulla memoria.
Quale ti è piaciuta di più?
Tutte, perchè tutti gli artisti che ospitiamo devono innanzitutto piacerci.
Se si volesse acquistare un quadro?
Le opere esposte sono in vendita e chi vuole può rivolgersi direttamente all’artista, noi non siamo una galleria tradizionale, ma un luogo che offre pacchetti di comunicazione in grado di supportare l’artista nel suo percorso di crescita professionale. Poi si sono opere che rientrano in particolari progetti, per lo più collettive, come Soldi D’artista che serve per raccogliere fondi per supportare l’arte e la cultura e iniziative come la collezione Dressart fatta di pezzi d’abbigliamento che “espongono” opere d’arte.
Spazio Tadini è luogo milanese di eventi culturali. In uno dei primi edifici in cemento armato del Novecento, tra le mura di una tipografia storica della città e dello studio che fu di Emilio Tadini, uno dei più amati pittori e scrittori milanesi. Da spazio all’arte, alla musica, alla narrativa, alla poesia, alla saggistica, al teatro, alla danza e a dibattiti culturali sui più vari argomenti. In via Jommelli 24, a pochi passi da Piazzale Loreto, già nei primi due anni di vita si sono susseguiti più di 200 eventi. A Spazio Tadini si sono incontrati decine di artisti, sono nate idee e progetti che hanno messo in relazione arti differenti. In una dimensione umana e temporale che ricorda quella Milano della ricostruzione, del dopoguerra e del “boom economico” in cui nascevano, oltre a case editrici, riviste e grandi e piccoli luoghi d’arte che vennero del resto molto copiati anche all’estero.
Spazio Tadini, in omaggio all’amore di Emilio Tadini per la cultura e l’arte, su iniziativa di Francesco Tadini, suo figlio, e Melina Scalise. In questo luogo, c’è molto di lui, ci sono i suoi quadri, la sua nicchia dello studio con il lavello e i pennelli ancora intatta, ma tutto ciò che sta intorno è cambiato. Non è un luogo della memoria, ma è vitale e propositivo aperto agli artisti e alla cultura così come lui era attento ai giovani e alle avanguardie. Oggi il suo atelier ospita opere di artisti giovani e meno giovani, noti e meno noti, italiani e stranieri. L’ecletticità che ha contraddistinto il suo lavoro è stata, per così dire, traslata in un luogo fisico: Spazio Tadini.
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