Conosco Teresa Peruzzelli da molti anni, da quando presentai per lei al festival di Polignano il suo romanzo ”Storie si sesso e di ringhiera” e da allora non l’ho abbandonata più seguendo il suo variegato percorso letterario e teatrale.
Infatti Teresa oltre ad essere scrittrice è anche drammaturga barese. Inoltre da oltre vent’anni è consulente artistica in ambito di Teatro e Psichiatria. Scrive spettacoli per ragazzi (rappresentati anche nel circuito nazionale del Teatro Ragazzi) con compagnie miste di attori e persone disabili, curandone la messa in scena.
Librettista dell’opera lirica Il giovane Artù-Teatro Petruzzelli 2014. Attualmente è l’ideatrice e responsabile di “Caffè ristretto”, il primo caffè letterario all’interno del carcere di Bari.
Tra le sue pubblicazioni: Bimba & Orco-Lecce (Lupo editore), Bimba & Orco versione Braille (FAL Vision editore), Le Storie di Bimba (Progedit), Dal Sud-Letteratura per l’infanzia e immaginario meridionale, a cura di D. Giancane (Besa editore), Storie di sesso e di ringhiera (Aisara), Le donne di don Salvo (Progedit), Pietrino (Giazira), La città delle teste di pesce (Aliberti).
L’ultimo romanzo ”La bella famiglia, in presentazione in questi giorni a Bari, è un coacervo di contraddizioni e problematiche sociali e ambientali. Impoveriti dal dopoguerra, tentano di risalire la china portandosi dietro profonde e terribili tragedie. Ninnè, con straordinaria forza e determinazione, riesce a non crollare. La modalità linguistica di Teresa è molto fluida e accattivante e di ciò abbiamo parlato anche con lei nell’intervista sotto riportata