Nella vita tutto torna |
di M. Ciocchetti
Mi è sempre piaciuto scrivere, sin da bambina, avevo 8 anni e, complice una brutta influenza con febbre alta, mi regalarono “Piccole donne” : fu una scoperta meravigliosa ! Divorai il libro e ne chiesi altri a mia madre che andò a comprare il seguito ed altri libri per ragazzi . Ma ero davvero insaziabile e quindi verso i 10-11 anni mamma cominciò a selezionare letture per me dalla grande biblioteca che avevamo a casa . Quindi la mia fantasia cominciò a galoppare : i miei compiti di italiano erano spesso racconti immaginari ed è andata così anche durante il liceo . Non ho mai fatto un compito che argomentasse di letteratura o di storia ma solo tracce di attualità e di argomenti che abbracciavano la sfera del sociale e del personale .
Avrei voluto fare la scuola di giornalismo ma la voglia di essere indipendente economicamente mi ha portato a fare altre scelte e la voglia di scrivere è passata in secondo, terzo ed anche quarto piano .
Poi nella vita spesso tutto torna : ho incontrato la mia amica Francesca Palumbo (insegnante e scrittrice) che mi ha parlato dei suoi corsi autobiografici di scrittura creativa .
Così non ci ho pensato mezzo secondo e mi sono iscritta : trovo quelle 4 ore che trascorriamo ogni 15 giorni a leggere e scrivere di getto “senza mai staccare la penna dal foglio” molto più efficaci di una seduta psicoanalitica .
Alla fine della giornata torno a casa, rileggo tutto quello che ho scritto e mi rendo conto di quanta voglia ho di raccontare, quanto desidero esternare le mie emozioni, i miei sentimenti, le mie gioie ed anche i miei dispiaceri ; sono spesso abbastanza ironica perché credo che la scrittura debba sì emozionare ma anche stemperare un po’ perché nella vita abbiamo bisogno tutti di un po’ di leggerezza.
Questo in breve è quello che rappresenta per me la scrittura creativa; alla fine del primo corso abbiamo raccolto alcuni racconti dei partecipanti al corso in un volume (che non è in vendita) per dare un senso tangibile ai nostri lavori .
Questo breve racconto è scaturito da una lezione durante la quale abbiamo parlato delle vite degli altri viste da noi e delle nostre vite viste dal di fuori .
Ringrazio i lettori di Dols magazine per aver dedicato qualche minuto alla lettura del mio racconto .
A presto
Maria Valeria Ciocchetti
L’APPUNTAMENTO
“Oggi non avevo voglia di venire”
“Perché ? “
“Non so … mi sono svegliata con la voglia di andare al mare ; il sole stamattina scottava, faceva tanto caldo e non avevo voglia di rinchiudermi in questa stanza, sedermi su questo divano .
Volevo sentire il vento nei capelli, il profumo dell’olio solare, volevo indossare un vestito colorato e fermarmi a mangiare un piatto di spaghetti con i frutti di mare : sentire il sapore dello iodio nella mia bocca
e non quel sapore amaro delle maledette pillole che mi annebbiano la mente, mi annullano ogni pensiero.
Stanotte ho fatto un bel sogno, o almeno mi sembrava tale : ero bambina e correvo nel giardino dei miei nonni .
Era aprile, no forse maggio, c’erano tantissimi fiori e sul muro di cinta erano appena sbocciate le rose rampicanti ; sentivo qualcuno che chiamava il mio nome ma poi mi sono svegliata di soprassalto !
Ero in preda ad un’ansia strana perché non riuscivo a riconoscere quella voce, eppure era un suono a me caro .
Ogni tanto mi piacerebbe provare ad affrontare almeno una di quelle situazioni che mi paralizzano, mi fanno sudare freddo, mi fanno perdere il sonno .
Non vorrei più restare immobile, affacciata ad una finestra, a guardare .
Vorrei vivere di più la mia vita piuttosto che parlare con lei, dottore, di ciò che non ho il coraggio di fare : vivere !”
“Ormai sei qui : ne vogliamo parlare ?”
1 commento
Sì, tutto torna ma scrivere e saperlo fare non è facile