La storia delle donne pacifiste siciliane della Prima Guerra Mondiale
nel nuovo romanzo storico di Ester Rizzo
“Trenta giorni e 100 lire”
(Navarra Editore)
È il 1916, l’Italia è in guerra da circa un anno e la sensazione più diffusa tra la gente comune è che si tratti di un sacrificio immotivato e incomprensibile ai più. “Trenta giorni e 100 lire”, nuovo romanzo storico di Ester Rizzo –
giornalista licatese e coreferente per la Sicilia dell’associazione
“Toponomastica femminile”, da sempre in prima linea per i diritti delle donne e il riconoscimento della questione di genere – racconta la storia vera delle donne pacifiste siciliane che furono condannate a trenta giorni di carcere e una multa di 100 lire solo per aver manifestato contro la guerra.
I
Il romanzo
(Navarra Editore, pag. 148, € 15,00, isbn 9788832055863) sarà in
“Ester Rizzo coltiva da anni la capacità di entrare dentro le storie delle donne, scovando narrazioni antiche per dare loro una luce nuova” scrive Nadia Terranova. Dal 2014, anno della pubblicazione di “Camicette bianche”, infatti, Ester Rizzo, a partire dalla , scrive di donne: di lavoratrici, di donne caparbie che hanno scelto di lottare per i propri diritti, di donne disobbedienti e fiere che hanno fatto Storia con la loro storia. Questo romanzo aggiunge un tassello importante in questo processo di riconoscimento del ruolo femminile nella Storia ed è frutto di un approfondito lavoro di ricerca all’Archivio storico di Stato d’Agrigento.
“L’Autrice – scrive nella prefazione al testo Rossana Florio, Direttrice
dell’Archivio di Agrigento – ci mostra quel lato emotivo e intimo degli archivi, attraverso il quale elenchi di fatti, di nomi, di circostanze tornano ad essere vite e persone cui ridare voce. Una dimensione, questa, che li rende luoghi di incontro dove si ridefinisce e trova senso il valore della memoria, nel rapporto tra generazioni, passato, presente e futuro. Ed è proprio il valore dell’incontro che accomuna le storie delle protagoniste del romanzo “Trenta giorni e 100 lire”. Le donne che incontriamo nelle pagine di Ester Rizzo, unite da un tragico destino di solitudine, sono anime che si cercano, si trovano, si uniscono, tra eventi tragici e cambiamenti, ognuna di fronte alla propria vita, al proprio ruolo e alla propria storia”.
Le protagoniste del romanzo, Felicia e Caterina, saranno affiancate nella
ribellione da molte altre donne agrigentine, provenienti da Palma di
Montechiaro, Ravanusa, Licata e Campobello di Licata, tutte accomunate
dalla volontà di esprimere il loro dissenso nei confronti di un conflitto che sta affamando i loro territori così come tutto il Paese, in cui altrettante italiane condividono e manifestano la stessa posizione.
Ma tra le notizie sconfortanti – la nube di gas sul San Michele che uccise
circa duemila uomini; l’istituzione dei tribunali militari straordinari che
facevano fucilare i disertori – emergono anche piccoli camei del quotidiano
animati da condivisione e resilienza, da creatività e sorellanza che
permetteranno alle protagoniste di portare avanti il progetto.
Ester Rizzo è nata a Licata (AG) nel 1963. Laureata in Giurisprudenza, è
giornalista e coreferente per la Sicilia dell’associazione “Toponomastica
femminile”. Collabora con testate giornalistiche online, tra cui “Doll’s”,
“Malgradotutto” e “Vitamine Vaganti”. Per Navarra Editore ha già pubblicato i saggi Camicette bianche. Oltre l’8 marzo (2014, 2016, 2018, 2022), Le Mille. I primati delle donne (2016), Donne disobbedienti (2019), Il labirinto delle perdute (2021), e il romanzo Le ricamatrici (2018).