Una scuola dell’hinterland milanese grida “no” alla violenza sulle donne
Un appuntamento davvero unico quello organizzato dall’IIS “De Nicola” il prossimo 22 gennaio, in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne. “Avremmo dovuto inaugurarlo lo scorso novembre – spiega una delle organizzatrici, prof. Daniela Tuscano – ma il covid, che ha colpito molte di noi, ha ‘rallentato’ i tempi. Non importa, la sensibilizzazione non si ferma certo a una sola giornata”.
L’evento è stato concepito evento come un grande affresco, in modo da illustrare i punti salienti della discriminazione/violenza misogina nei secoli. In quest’avventura le docenti sono state affiancate da alunne/i del liceo artistico e dell’istituto tecnico.
– Ma il fiore all’occhiello della manifestazione è la presenza dell’artista e performer iraniana Mahnaz Ekhtiary…
“Sì – risponde Tuscano – malgrado i numerosi impegni Mahnaz ha accettato con entusiasmo la proposta mia e della prof. Gugliotta, sua amica nonché validissima ‘compagna di viaggio’. Mahnaz conferirà un respiro internazionale soprattutto in un contesto multietnico come la nostra scuola. Perché la violenza contro le donne, purtroppo, è un tratto comune di ogni latitudine e cultura”.
– L’assassinio di Giulia Cecchettin sembrava aver scosso finalmente le coscienze. Ma il 2024 si è aperto con un primato terrificante: cinque femminicidi nei primi 12 giorni…
“La notizia dell’assassinio di Giulia ci ha raggiunte mentre stavamo ultimando il lavoro. È stato uno shock anche se, in cuor suo, ognuna di noi sapeva come sarebbe andata a finire. Quanto è seguito dimostra una volta di più che educare le nuove generazioni è fondamentale. D’altronde, mai come nel caso di Giulia si è avvertita la percezione che l’orrore è fra noi, ha fattezze normali e ci passeggia accanto. Per questo abbiamo scelto di raccontare il delitto del Circeo: perché è da lì, da altri ‘bravi ragazzi’ di ottima famiglia, che nasce, in certo modo, la banalità del male’. Ma non mancano segnali positivi, esempi educativi di cui la nostra didattica è piena, che possono fornire gli anticorpi per resistere a questa ‘pandemia antropologica’. Anzi: per vincerla”.
Buon lavoro, e auguri