Finalmente l’Alba, diretto da Saverio Costanzo, ambientato negli anni Cinquanta a Roma racconta quel che si nasconde dietro la fabbrica dei sogni che è il cinema attraverso la storia di una giovane donna romana di nome Mimosa.
Rebecca Antonaci, sul suo ruolo, ha dichiarato «Ho trovato una grande vicinanza con Mimosa, una ragazza semplice. Mi sono trovata benissimo con tutto il cast e mi sono pure divertita, anche se avevo una grande responsabilità. Si tratta del mio primo film importante».
il film ricostruisce la grande epopea di Cinecittà – con le sue produzioni faraoniche e le sue dive italiane e internazionali – attraverso la parabola di Mimosa.
La ragazza si reca negli studi di Cinecittà per fare un provino come comparsa in un film storico in costume ambientato nell’Antico Egitto e viene scelta personalmente dalla star del film Josephine Esperanto (Lily James) come figurante speciale.
Dapprima riluttante, la ragazza accetta anche perché il co-protagonista del film è il suo idolo: Sean Lockwood (Joe Keery).
Questa esperienza le farà vivere una notte infinita e ricca di emozione, durante la quale riscoprirà se stessa. La lunga notte sarà per lei un vero e proprio passaggio all’età adulta, che si concluderà con l’arrivo dell’alba.
In queste ore memorabili trascorse a Cinecittà, Mimosa incontrerà diversi personaggi di spicco, come l’attrice Alida Valli (Alba Rohrwacher). , Nan Roth (Rachel Sennott) e il gallerista italo-americano Rufus Priori (Willem Dafoe) che recita in italiano.
Le riprese sono state effettuate in diverse location a Roma, tra cui gli storici studios di Cinecittà – dove il regista ha ricreato il set di una pellicola in stile peplum nell’antico Egitto – Villa dei Quintili e piazza di Spagna. La direzione della fotografia è stata affidata al thailandese Sayombhu Mukdeepro.
«Sono rimasto molto colpito della sua concentrazione. Mi aveva colpito perché riusciva a fare vuoto nella confusione. In più era molto curiosa». Ha dichiarato Costanzo riguardo la sua interprete.- cosa che riscontreremo a tutto tondo nella scena in cui le viene chiesto di recitare una poesia lei che poeta non è. Vivremo il vuoto nella confusione.
Partendo dalla morte di Wilma Montesi – un caso – tutt’ora irrisolto – che riguarda la morte della ventunenne Wilma, trovata annegata sulla spiaggia di Torvaianica, vicino Roma. Seguirono diverse indagini e alcuni personaggi politici risultarono coinvolti nel caso, che però non ebbe mai una risoluzione definitiva.
La storia lascia spazio a diversi personaggi, interpretati da un cast internazionale e di astri nascenti: la protagonista Mimosa è interpretata dalla giovanissima Rebecca Antonaci.
Una stella del cinema e una comparsa per caso si trovano a condividere una notte che si apre con una
prossimità sorprendente, per chiudersi con la definitiva certezza di provenire da due mondi opposti.
Il film di Saverio Costanzo è innanzitutto racconta il viaggio verso l’età adulta, in una manciata di ore, della sua giovane protagonista. Sorta di Alice nel paese delle meraviglie catapultata nella frenesia di una Cinecittà piena di luci e ombre, a cui aggiunge un pizzico di Fellini che, guarda caso, nelle scene finali di La dolce vita faceva ritrovare a Mastroianni una creatura marina che, metaforicamente, simboleggiava l’omicidio Montesi.
Mimosa cammina scalza a piazza di Spagna con accanto un Leone.
Saverio Costanzo, dedica Finalmente l’alba a suo padre Maurizio.
Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.