Una storia nera di Leonardo D’Agostini qui alla sua seconda opera, dopo aver vinto il Nastro d’argento come miglior regista esordiente grazie a Il campione (2019), tratto dal romanzo omonimo di Antonella Lattanzi che è la sceneggiatrice del film..
Con Letitia Casta, Lea Gavino, Cristiana Dell’Anna, Giordano De Plano, Claudia Della Seta e Mario Sgueglia, tutti grandi attori, prodotto da Groenlandia e Rai Cinema.
E’ ambientato in Puglia e racconta la storia di Vito e Carla, una coppia separata da due anni.
Dopo un grande amore ma fatto anche di forte gelosia e violenza da parte di Vito, la coppia decide di separarsi per amore dei figli.
Da dopo la separazione Vito ha una nuova vita e anche Carla ha al suo fianco un nuovo compagno, e a legarli ci sono ancora i tre figli.
A minare la sua apparente tranquillità è la richiesta della sua ultima figlia, Mara che le chiede di avere suo padre il giorno del suo compleanno e per renderla felice lei lo invita a cena.
La serata sembra procedere tranquilla, c’è un’atmosfera serena, ridono, scherzano, come se nulla fosse mai accaduto tra loro, ma dopo quella cena Vito sparisce.
Il trilller inizia qui.
Vito verrà trovato morto e da quel momento inizierà un lungo processo a carico di Carla, accusata della sua uccisione.
Come ha dichiarato la Casta se una donna non lavora e non è quindi indipendente crea però la sua debolezza,
Una storia nera si rivela non tanto una vicenda che racconta la violenza e la sua reazione, frutto dell’esasperazione e della disperazione, ma delle conseguenze in chi a quella violenza ha assistito, che l’ha subita passivamente, e che da quella violenza è stato plasmato. Il figlio maggiore.
Nicola, che porta addosso fisicamente il peso del passato e della responsabilità, porterà alle estreme conseguenze questa sua esigenza di cura, protezione, accudimento nei confronti delle sorelle e di sua madre.
Il momento più forte del film è mentre Carla è in galera e dice ad un’altra carcerata di non essersi mai sentita tanto libera ed è la prima volta in vita sua che non deve pensare agli altri ma a se stessa.
“L’amore non ha nulla a che fare con la violenza di genere, c’è una gran voglia di cambiamento“ – Ha dichiarato la Casta. Il mee too si espande a macchia d’olio.
Adriana Moltedo
Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.