di Luciano Anelli
Ci sono tracce nella vita che non si perdono mai
Due amiche si incontrano per la seconda volta nel deliziarci con pillole di memoria.
Dopo “Donne a Sud”, Angela Cioce, con le sue foto, e Paola Moscardino, con la narrazione delle memorie della prima, hanno creato il libro “ha mosso i primi passi della sua affermata carriera.
Teatro Segreto inizia e termina con un telone rosso, il sipario che apre e chiude sensazioni, quel dietro le quinte di un Teatro, la cui grandezza e la cui atmosfera Angela Cioce, fotografa, e Paola Moscardino, giornalista, hanno saputo ricostruire, una con le sue foto, l’altra con i suoi scritti. Testi e foto convergono nel raccontare le storie di alcuni dei più grandi artisti all’interno del politeama barese in quella che fu la sua migliore stagione.
Le autrici ripercorrono le vicende di alcuni protagonisti di allora, rintracciando il passaggio barese di danzatori e coreografi leggendari come Nureyev, Béjart, Baryshnikov, le étoile Luciana Savignano e Alessandra Ferri, musicisti mitici come Luciano Pavarotti, Placido Domingo accompagnato da un’emergente Katia Ricciarelli; una leggenda del jazz come Dizzy Gillespie, il genio del soul, Ray Charles.
Inedita anche l’intervista, in apertura di libro, in cui il Maestro Riccardo Muti racconta a Paola Moscardino il suo profondo legame con il Petruzzelli e rievoca le sue prime volte da spettatore-bambino al politeama barese, in trasferta dalla natia Molfetta).
Teatro Segreto è un carrellata di miti, del loro passaggio e di ciò che hanno saputo dare e che da loro è stato preso in prestito. Infatti, il libro apre con la frase di Marguerite Yourcenar: “ Quel che ci commuove in un altro uomo non è, dopotutto, che un prestito ricevuto dalla vita”.
Per dare il senso, infine, della forza delle fotografie scattate da un’artista della materia viene ricordato l’incontro, da lontano, di colui che non credeva possibile fotografare la danza per una incompatibilità irresolubile, Maurice Bèjart, e che attraverso le foto di Angela Cioce si è dovuto ricredere perché affascinato.
La danza è movimento. Se con le foto si riesce a documentare qualcos’altro (fatica che c’è dietro le evoluzioni fisiche, tutto ciò che affiora dall’animo alla superficie di un corpo snodato) l’incompatibilità svanisce. Queste sono le sensazioni che producono le foto di Angela, che ha reso, così, mirabilmente compatibile la vitalità di un movimento con la fissità di un ritratto.
Il libro è un ottimo viatico per il futuro spettatore del rinato Petruzzelli, ma anche uno specchiarsi più nelle emozioni che nella storia.
Paola Moscardino nella sua mirabile presentazione iniziale nel ricordare che per lei il tempo è una variabile non fondamentale”. Infatti non data le sue foto, perché il sentimento che sta alla base di una foto non ha tempo ed è uguale quando si scatta e dopo venti anni.
Paola è entusiasta del guardare né avanti e né indietro della sua amica, ma le piace il suo vivere in questo momento. Angela afferma che “Le tappe professionali sono straordinari doni senza tempo. Ci sono tracce nella vita che non si perdono mai !”