Virginia Mariani – Vive a Mottola (TA) e qui dal 2001 esercita la professione della docente di Lettere nella ora Scuola Secondaria di I grado, ex Scuola Media. Da tre anni svolge un progetto su Vikidia, finanziato da Wikimedia, dedicato alle donne, prima le scienziate e poi le musiciste. Vikidia è l’enciclopedia online per bambini/e e ragazzi/e dagli 8 ai 13 anni. Nasce in Francia nel 2006 e arriva in Italia il 2016: quindi, è tutta da arricchire e scrivere collaborativamente nella condivisione libera del sapere.
Tutti conoscono Wikipedia ma tu come ci sei arrivata ?
Arrivo a Wikipedia grazie alla mia curiosità e al desiderio di far conoscere meglio il mio paese: ho iniziato arricchendo quelle pagine, infatti, una quindicina di anni fa. Poi ho ampliato lo sguardo, trovando veramente interessante lo spirito collaborativo che caratterizza questa enciclopedia online, e durante la pandemia del Covid19 ho seguito un ottimo corso di formazione con Wikimedia, grazie al quale ho approfondito cosa significa essere wikipediana e ho scoperto Vikidia.
Che tipo di lavoro hai svolto finora?
Grazie al primo timido tentativo, appena terminato il corso ho presentato un progetto e con grande sorpresa ho vinto il finanziamento nazionale Wikimedia per il progetto “Ragazzi e ragazze… STEAM insieme!” dedicato alla creazione di alcune biografie di scienziate su Vikidia e l’acquisto di pc.
Eravamo ancora in pandemia ed è stato veramente speciale riuscire a distanza, grazie alla piattaforma Teams per le videolezioni, da parte mia a trasmettere i rudimenti della scrittura collaborativa online e da parte degli/lle studenti riuscire a lavorare proficuamente alla creazione di intere pagine, con biografia, collegamenti anche ipertestuali alle fonti e addirittura al disegno di ritratti originali. Il progetto ora è giunto alla sua terza edizione e, dopo le scienziate, le inventrici, le scopritrici…, quest’anno il progetto, che si svolge nelle ore pomeridiane in collaborazione con il territorio e Toponomastica femminile, è stato dedicato alle musiciste e i disegni sono diventati sia una mostra reale sia una mostra virtuale, prima su Artsteps e poi su Cospaces.
Aggiungo che il progetto, oltre che alle STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte, Matematica), è rivolto all’Agenda 2030 e in particolare al raggiungimento degli obiettivi 4 e 5 (Istruzione di qualità e Pari opportunità): per questo un anno abbiamo partecipato al Festival ASVIS.
Pensi che l’apprendimento online sia più utile di quello cartaceo? I/e ragazzi/e memorizzano meglio o è più facile dimenticare quanto appreso?
Come penso che l’apprendimento, e l’insegnamento, debba essere blended (misto), così ritengo che cartaceo e online non si escludono a vicenda, ma concorrono alla formazione e allo sviluppo di tutte le competenze, tra cui l’imparare facendo, l’imparare a imparare e il risolvere i problemi con creatività. Poi si apprende se emotivamente coinvolti/e e protagonisti nella costruzione del sapere!
Le STEAM sono seguite da tutti bambini e bambine o sono preferite da qualcuno e da altri no?
Le STEAM, proprio perché ora comprensive della A di arte, non possono che riguardare ed essere preferite da ogni bambino e ogni bambina: sono i nostri pregiudizi quelli che devono essere superati.
Il tuo lavoro con Toponomastica femminile per l’intitolazione di vie e altro come procede a Mottola?
Procede, sebbene non senza difficoltà dovute alla burocrazia, abbastanza bene: dopo la pineta intitolata alla medica e politica mottolese Teodolinda Casamassima grazie al lavoro svolto nelle ore del tempo prolungato alcuni anni or sono, con un progetto in collaborazione con Save the Children abbiamo intitolato una piazzetta alle Madri Costituenti. Siamo in attesa di inaugurare uno spazio verde a Renata Fonte e ora, grazie a “Ragazzi e ragazze… STEAM insieme! 3”, dovremmo riuscire a intitolare il cortile della nostra scuola alla soprano mottolese Milena Barberio.
Profilo intervistata
Virginia Mariani. Sono nata a Mottola nel 1972 e, dopo il Magistrale frequentato a Taranto, mi sono laureata in Lettere moderne all’Università di Bari, con una tesi in Filologia romanza. Superato il concorso, nel 2001 ho iniziato a insegnare in quello che ora è diventato l’IC “A. Manzoni”, sempre a Mottola. Da più di 20 anni curo il Giornalino scolastico e vari progetti volti all’innovazione educativodidattica e digitale, collaborando con tutto il territorio e diverse Associazioni anche nazionali, con un’attenzione particolare all’ambiente e alla parità di genere.