Un’icona della moda degli anni Ottanta ed oggi nota scrittrice, fotografa e reporter
Molti si sono chiesti cosa fanno le top model quando la loro attività professionale volge al temine e non sono state coltivate nel frattempo abilità e professionalità legate non solo alla loro bellezza. E scopriamo che alcune di loro come Elisabetta Valentini, top model rinomata degli anni Ottanta, hanno realizzato molte altre attività, mantenendo la creatività e professionalità (oltre allo stile ed il fascino) che le aveva contraddistinte durante la loro attività lavorativa.
Elisabetta Valentini top model famosa degli 80 oggi è scrittrice, fotografa e reporter. Le attività che ha svolto in questi anni e che le hanno fatto vincere anche numerosi premi.
Nel 1988 pubblica per Mondadori il suo primo romanzo” Fotomodella” e realizza il primo videoclip dedicato al romanzo.
Nel 1991 pubblica per Bompiani il racconto “Vasi comunicanti” omaggio a Pier Vittorio Tondelli.
Ha poi fotografato nel mondo volti e luoghi. I suoi reportage fotografici da America, India, Africa, Cina, Vietnam, Europa sono stati pubblicati dalle migliori riviste italiane.
Nel 2006 a Napoli con la sua installazione fotografica ” Alza gli occhi e guarda” ottiene il riconoscimento del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 2010 con la videoinstallazione “Lux in tenebris” nelle catacombe di San Gennaro a Napoli ottiene il riconoscimento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Dal 2010 ad oggi nelle sue opere fotografiche emerge una visione del mondo e dell’umanità che è atteggiamento d’amore.
elisabetvalentini@gmail.com
Nel 2024 con la riedizione del libro Fotomodella, in un tour per l’ Italia arriva nel biellese, nel Borgo antico di Masserano motivo per il quale l’ho conosciuta ed intervistata.
Fotomodella è uscito nel 1988 nella serie “Mouse to Mouse” curata da Pier Vittorio Tondelli e da allora mai più ristampato. Fotomodella racconta in presa diretta un momento storico per la moda e per la società come la nascita del fenomeno delle top model, allo stesso tempo ci restituisce l’energia creativa, l’esuberanza e la follia degli anni ’80 al loro apice.
Come è nata l’idea di rieditare il libro Fotomodella scritto 35 anni fa e che aveva fatto tanto scalpore poichè raccontava un mondo sconosciuto alla maggior parte della gente (anche affascinandola) e non era un tema letterario ”classico”?
Il progetto è nato durante un anno di riflessione, si erano appena concluse sia la mia esperienza di modella sia la storia d’amore (ndR con Ugo Tognazzi) che mi aveva sostenuta umanamente. Ho ritenuto fosse arrivato per me il momento di scrivere. Fu Pier Vittorio Tondelli stessi a suggerirmi di raccontare la mia storia. Fu un anno intenso di scrittura e riscrittura. Il libro uscì l’ anno dopo. Mi cambiò profondamente.
Ma l’artefice di questa riedizione e stato Matteo B. Bianchi scrittore, autore televisivo e direttore creativo della nuovissima casa editrice Accento fondata da Alessandro Cattelan. Matteo B. Bianchi ha voluto Fotomodella come lo volle Pier Vittorio Tondelli a suo tempo, perchè gli era già piaciuto moltissimo quando usci’ e inoltre amava il lavoro di Tondelli con gli esordienti. Accento prevede oltre agli esordienti e ai saggi pop anche alcuni recuperi. Fotomodella ha trovato il suo posto nella collana Accento grave.
Hai cominciato la tua attività di fotomodella da giovanissima. Qual’ era la tua aspirazione di ragazza di 17 anni che iniziava a sfilare in un mondo di grandi nomi?
Ricordo di aver sentito una grande spinta verso quell’attività. Forse la stessa che mi ha portato in seguito a conoscere il mondo. Inoltre desideravo l’indipendenza economica da mia madre, mirando anche a sollevarla dal sacrificio di occuparsi di me. Volevo far esplodere quel mondo artistico che era dentro di me, ero inoltre aperta a viaggiare ed a conoscere il mondo.
Oggi rivedere quel testo sugli scaffali delle librerie mi fa ripensare a quella ragazza che è ancora in me..
I giovani oggi danno molto importanza all’abbigliamento…
Quando ero ragazza il mio modo di vestire era considerato molto creativo. Per i giovani d’oggi invece spesso è un modo di omologarsi : una certa scarpa e non un altra li fa sentire parte di un gruppo.
Fotomodella è un romanzo di formazione, parla alle nuove generazioni con voce autentica.
Il nuovo testo pubblicato non ha grandi variazioni?
Non è cambiato quasi niente tranne alcuni nomi , quello della mia agente e quello di una stilista francese. Allora ricorsi allo pseudonimo per rispetto, oggi invece le cito apertamente. Un omaggio a due donne che seppur in ambiti diversi hanno contribuito a rendere grande il Pret a porter.
Oltre la storia della moda nel libro racconti anche la tua storia d’amore ?
Si , la storia che mi ha sostenuto per tutto quel periodo in cui ero tra un aereo e l’ altro, un set e l’altro. Ho voluto però fortemente proteggere il suo nome perché non diventasse oggetto di gossip.
Tu vivi a Firenze che è il tuo luogo di nascita. Quanto conta vivere in una città che è al centro della cultura oltre che della moda, specie per il tuo lavoro da fotografa?
Vivo molto riparata in questa città anche se riconosco i pregi di altre, Torino per la cultura e Milano per il suo essere la città della cultura che si fa , ma Firenze, con le sue luci ed ombre mi consente di avere spazi tutti per me, anche di solitudine che mi serve per scrivere.
Dopo aver lasciato il mio lavoro mi sono dedicata infatti alla scrittura e alla fotografia. Ho scritto anche altri libri e racconti, ma per adesso non li ho ancora pubblicati.
Ho lavorato e lavoro con la scrittura e la fotografia, mi mantengo così, continuo ascrivere, ho appena finito un nuovo libro ed a fotografare, espongo opere di fine art, e mi sono dedicata alla riqualificazione delle periferie. Sono attratta dai margini.
Ti piace questo nuovo ruolo, non di come sei guardata, ma di come tu guardi?
Sì , sono stata a lungo esposta all’occhio altrui ed in un certo senso questa è l’eredità che mi ha lasciato il mio lavoro. Bisogna addomesticare un corpo in modo che venga percepito dal fruitore in maniera stilistica adeguata, direi personale, perfetta. Lo sguardo che lancio sul mondo invece mi arriva da mia madre.. uno sguardo di amore e di bellezza. Perché la bellezza si ha ovunque.
Tua madre che nomini spesso cosa faceva?
Sapeva vedere. Era una donna molto semplice ma forte, oltre a darmi la bellezza, il nome e il suo cognome, mi ha anche insegnato ad essere sempre indipendente. Lei lo è stata negli anni peggiori per le donne e li ha affrontati con grande intelligenza e saggezza. Non è stata mai castrante nè ossessiva nei miei confronti. Mi insegnato la libertà. L’amerò per sempre.
Qual è la particolarità di questo libro?
Nel libro, oltre alla prefazione di Antonella Lattanzi , c’è un’intervista di Matteo B. Bianchi in cui racconto chi sono oggi, e come a sessanta anni si possa essere icona fashion.
Un ultima domanda:, indiscreta, sei mai stata sposata?
Mai, anche se ho avuto rapporti lunghi e profondi. Anche figli non ne ho mai voluti, rispetto così tanto i bambini, so che hanno bisogno di presenza e attenzione. Per la vita che ho scelto, non avrei avuto il tempo necessario per crescere un figlio.
Qui alcune fo d Elisabetta Valentini https://www.amuse.gallery/elisabetta-valentini