Originaria di Trapani, Lidia Popolano vive a Roma. Biologa e membro della Società italiana di
Neuroetica SiNe, si dedica a tempo pieno all’attività creativa e allo studio indipendente e scrive in
italiano e in francese. Questa sua ambivaenza che può sembrare divergente agli occhi dei più mi ha spinto a contattarle e intervistarla.
Dal 2003 al 2013 ha scritto e realizzato gli spettacoli teatrali itineranti notturni Di notte per i
vicoli di Roma antica (di Firenze antica), inseriti nell’Estate Romana e Fiorentina, e ha scritto
sceneggiature per il cinema, vincendo l’11° International Film Fest Roma Film Corto – Independent
Cinema nel 2019 e il Premio speciale Elena Bertoldi del 7° Firenze FilmCorti Festival (7FFF) nel
2020 con la sceneggiatura Sotto il cielo di Spagna, tratta dal romanzo di Igor Patruno Ed. Ponte
Sisto.
Dal 2016 a oggi, ha frequentato i seminari di dottorato del Dipartimento di Filosofia
dell’Università La Sapienza di Roma, divenendo membro della nascente Società italiana di
Neuroetica SiNe nel 2019.
Ha frequentato inoltre i Laboratori di Poesia e Narrativa organizzati
dall’Università di Siena e i seminari del Centro Scritture poetiche, condotti da Marco Giovenale e
altri poeti, quali Maria Borio, Maria G. Calandrone, Alessandra Carnaroli, Carmen Gallo, Lello
Voce, Antonella Anedda, Luigi Ballerini, Giovanna Frene, Laura Pugno, Laura Liberale, Andrea
Inglese, Rosaria Lo Russo, Ida Travi.
Dal 2017 ha pubblicato il romanzo Come l’impronta di un quadro (Via Trionfale) per 96, rue-De-
La Fontaine 2017, primo della trilogia sulla Perdita dell’innocenza, 2° premio editi, nel Concorso
Poeta per caso, 2018, Premio speciale della Presidenza nel Premio Wilde letteratura 2018, e
finalista nel Premio Albero Andronico 2019, a Roma.
Sono seguite le pubblicazioni della raccolta di Personal essay Rinascite, Algra Editore 2019,
con prefazione di Davide Grittani, Selezione Premio Comisso 2020 e del romanzo Costellazioni
per Abelbooks 2022, secondo romanzo della trilogia sulla Perdita dell’innocenza e Terzo Premio
Nabokov inediti 2019, oltre che Diploma di merito nel Premio Albero Andronico 2019 e Menzione
speciale nel Premio Wilde letteratura 2019.
Con la pubblicazione del romanzo Il meeting per Affiori-Giulio Perrone editore 2024, prefazione
di Paola Del Zoppo, si è conclusa la trilogia narrativa.
Nel 2022 ha vinto il Premio Etnabook 2022 con il saggio Riflessioni e rifrazioni nell’inconscio
artistico che ha pubblicato per Temperino rosso nel 2023. Suoi articoli e recensioni sono stati
pubblicati in riviste letterarie e, in particolare, in Mataphorica Anno III, n 5.1 2024; in Semicerchio
LXX, text 1 2024; in Rossocorpolingua, n. 2, giugno 2024; in Rossocorpolingua, n. 1, marzo 2024.
Attiva anche in poesia, ha pubblicato due libri: Abitare mura diroccate, con prefazione di
Umberto Piersanti, Edizioni 96, rue-De-La Fontaine, 2020, 1° premio inediti Premio Nabokov 2019,
e Obliquità per Algra editore 2023, collana Plumelia diretta da Antonio Di Mauro, con prefazione di
Rosa Pierno.
Come sei riuscita a passare da un ambito scientifico ad uno letteraio e teatrale?
Nella mia famiglia di origine, mio padre aveva fatto studi classici e mia madre era maestra, quindi fin da bambina sono stata incoraggiata a leggere. Al momento della scelta della scuola secondaria però mi sono orientata verso gli studi scientifici, perché avevo perso mia madre molto precocemente e per questo passavo molto tempo con la sorella di mio padre che aveva frequentato il Liceo scientifico, contrariamente alle consuetudini dell’epoca, soprattutto in Sicilia. L’esempio del coraggio e della coerenza di mia zia è stato per me essenziale. Per tutta l’adolescenza ho però continuato a leggere molto e ho iniziato ben presto a scrivere. La passione per la scrittura non mi ha mai abbandonata.
Scontenta della tua professione di biologa?
Al momento della scelta della carriera, dopo la laure in Scienze Biologiche, avendo provato a lavorare sia nel settore della ricerca scientifica, che in quello dell’insegnamento, ho scelto con passione l’insegnamento, prima nelle scuole medie e poi negli istituti superiori, quindi non ho mai rimpianto gli studi classici e ho continuato a studiare autonomamente.
Necessità di variare attività?
In effetti la scelta di insegnare materie scientifiche si è accostata bene con la passione per la lettura e per la scrittura. Nessuna contraddizione, per fortuna. Nessuna necessità di cambiare attività.
Scrivere e fare teatro richiede altre caratteristiche e conoscenze
Sono stata sempre curiosa e attiva nel provare studi ed esperienze di vario tipo, non solo nel campo teatrale e cinematografico, ma anche in campo letterario in senso stretto. Non ho mai smesso di studiare, né di scrivere.
Tu lavori e contemporaneamente fai teatro?
Ho lavorato e scritto per molti anni, ma senza preoccuparmi di pubblicare le mie opere, poi ho fatto la scelta di riordinare i miei scritti e di pubblicarli. Questo è stato, ed è, un impegno notevole, quindi sei anni fa, avendo iniziato per fortuna a lavorare giovanissima, ho potuto optare per il pensionamento anticipato, per potermi dedicare alla scrittura e agli studi, a tempo pieno.