Dal 5 all’8 dicembre nelle sale il film- concerto del 1984
Il 6 dicembre esce anche l’omonimo album live rimasterizzato che racchiude i grandi classici del cantautore modenese, pubblicato nel 1984 distillato di quattro concerti che Guccini tenne quell’anno
Dedicato a chi non ha più 20 anni, dedicato a chi in compenso li aveva nel 1984. Il 21 giugno di quell’anno a Bologna, in piazza Maggiore, si tenne uno storico, epico concerto per celebrare i 20 anni di attività artistica di Francesco Guccini. 160mila persona a riempire la piazza e sul palco accanto al festeggiato molti comprimari di pregio, il meglio della musica autoriale dei tempi: fra gli altri, Lucio Dalla, Paolo Conte, i Nomadi, l’Equipe 84, Pierangelo Bertoli.
Le canzoni sono quelle più conosciute allora, da Il vecchio e il bambino a Piccola città, da Dio è morto (cantata dai Nomadi) all’immancabile La locomotiva. Ascoltarle guardando il Guccini quarantenne di allora, con una bottiglia di vino bianco per resistere alla fatica e al caldo, è emozionante per tutti quelli che hanno amato e amano la musica d’autore.
Il titolo “Fra La Via Emilia E Il West” è preso da un verso della canzone Piccola città in cui il cantautore parla di Modena sua città natale.
Ecco cosa racconta lui stesso: «La via Emilia tagliava Modena in due; la strada dove abitavo, da una parte, si incrociava con essa. Dall’altra parte c’erano già gli ampi campi della periferia. Erano un po’ il nostro “West” domestico: bastava fare due passi, o attraversare una strada, e c’erano già indiani e cow-boys, cavalli e frecce; c’era, insomma, l’Avventura, tradotta in “padano” dai film e dai fumetti
. Poi la via Emilia continuò a tagliare Modena in due, ma il West aveva volto diverso, e il “mito americano”, quello di tante generazioni oltre alla mia, parlava lingua diversa, quella del rock, delle copertine dei dischi, della faccia di James Dean in Gioventù bruciata, dei libri che altri appena prima di noi avevano scoperto e tradotto in italiano. Ma i due riferimenti esistevano sempre, un piede di qua e uno di là, il sogno (meglio, l’utopia) e la realtà…».
Il tuffo nel passato porta anche a qualche riflessione sul nostro come eravamo. E come eravamo? Molto diversi. La piazza era stracolma e non c’erano preoccupazioni particolari di ordine pubblico. Nessuno degli artisti che si esibisce (con grande intensità, tutti) bada al “look”.
Francesco Guccini sfoggia serenamente dei pedalini corti bianchi che oggi farebbero inorridire chiunque e ha una chioma disordinata tipica da era pre-balsamo. Le apparecchiature tecniche, dai microfoni agli amplificatori, sono sistemate alla bell’e meglio. I due microfoni a simulare l’effetto stereo sono tenuti assieme col nastro adesivo e inquadrati senza nascondere niente in primissimo piano. Mi fermo qui, perché ogni osservazione mi fa toccare con mano i 40 anni che mi separano da quella data.
Insomma, vedere il film concerto è una grande emozione con un po’ di nostalgia per anni in cui ancora l’Italia e il mondo dello spettacolo erano imbevuti di una loro candida innocenza. L’effetto che possa fare ai giovani abituati a concerti faraonici con grande spolvero di mezzi sofisticati non riesco proprio a immaginarlo. E se si commuovessero un po’ pensando alla giovinezza dei loro genitori?
Il trailer del film concerto: https://youtu.be/VxE_GFcgklg
L’album live rimasterizzato sarà disponibile in digitale, 2CD, 2LP, Box Deluxe 2CD+2LP con stampa esclusiva.
Una speciale edizione del Box numerata con stampa autografata sarà disponibile solo sullo shop online di Universal Music.
Il pre-order disponibile al seguente link: https://guccini.lnk.to/fralaviaemiliaeilwest