Di Laura Agnoletto Baj
Toscani mi ha messo in comunicazione con il mio corpo e di questo gli sono grata
salta, sorridi oppure di le parolacce…
Nel 1977 ero in terza media e sono stata scelta per un servizio fotografico su Vogue Bambino, ero già molto alta.
Nel 1977 Flavio Lucchini crea la rivista “lei“ per il gruppo Condé Nast Italia
Le ragazze che prima leggevano Valentina Melaverde sul corriere dei piccoli ed era curiose e irrequiete sono passate a leggere la rivista “lei”, io ero una di quelle.
Intanto Franca Sozzani passa da Vogue Bambino a “lei” e andava nelle scuole a cercare ragazze per i redazionali… eravamo tutte o quasi minorenni; mia mamma, che mi aveva permesso di vivere quest’avventura, inizialmente pretendeva che fossi accompagnata o da mia sorella o da una signorina che ci seguiva a casa visto che mia mamma lavorava tutto il giorno.
La moda e l’ editoria legata alla moda stava esplodendo in particolare a Milano e diventava sempre piu importante anche grazie a giovani donne come Franca Sozzani e Gisella Borioli rispettivamente caposervizio moda e caporedattore ( allora non si usava ancora capioedatttice , vedi foto nei commenti) di “lei “..non esistevano agenzie di modelle o se esistevano io , Michela Moro, Patrizia Pozzi e Monica Traglio non ne facevamo parte, però a volte c’ erano delle modelle professioniste come Ines de la Frassange con cui ho fatto un paio di servizi.
Toscani è stato uno dei fotografi che ha lavorato molto per la rivista “lei” ( era parte della redazione fin dal primo numero ( vedi foto nei commenti dove c è una pagina dedicata all’ intera redazione di lei) e così ho avuto la fortuna di essere “ immortalata“ più volte da lui.
Siccome ero molto timida, per rendermi più sorridente e meno rigida mi faceva spesso fare un salto strano, che mettendomi in difficoltà mi faceva poi ridere, dovevo saltare un po’ di lato e far toccare i talloni, oppure saltare da una parte all’ altra su una gamba sola, il movimento, diceva, rende più belli gli sguardi; la vita è emozione e saltare, che ci da l’ impressione di volare, fa venir fuori questa gioia di vivere. Il set con lui era molto divertente più volte c’ era la sua giovane e bella moglie. Toscani amava la vita questo è certo, anche una ragazzina impaurita come me lo percepiva e mai ho sentito sguardi sgradevoli su di me, rendeva tutto molto pulito e giocoso.
Io mi vergognavo del mio “quasi mono ciglio” ne io ne le mie amiche conoscevamo Frida Kalo e così io in maniera molto approssimativa sfoltivo brutalmente le mie sopracciglia per renderle sottili ed eleganti, una volta Toscani mi ha guardato negli occhi e mi ha detto di non farlo mai più, che i miei occhi erano belli proprio perché così disegnati da grandi sopracciglia. Non lo feci più e imparai a essere forte su tanti altri aspetti estetici non convenzionali.
Mi rendo conto di quanto sono stata fortunata perchè per motivi diversi ho avuto il privilegio di frequentare e lavorare con persone come Franca Sozzani, Gisella Borioli, Oliviero Toscani, Elio Fiorucci, Alessandro Mendini… tutte persone amiche tra loro e che hanno un fil rouge che le accomuna tra cui aver dato tanto alla città di Milano e non solo naturalmente, con ognuna di loro ho imparato a conoscere meglio me stessa le mie capacità fisiche e mentali e ad aprirmi al mondo.
Toscani mi ha messo in comunicazione con il mio corpo e di questo gli sono grata