OSSERVATORIO FUTURA
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Venerdì 17 e Sabato 18 gennaio Osservatorio Futura ospita
Idee organiche, presentazione del workshop di Paola Anziché con gli artisti Lèa Antraigues, Domenico Gulino e Mariarita Ferronetti
Torino, Osservatorio Futura (via Giacinto Carena 20, 10144 TO) Venerdì 17 gennaio ore 18.00 e sabato 18 gennaio dalle ore 15.00 alle 19.00
Osservatorio Futura è lieto di accogliere il progetto “Idee Organiche” nato a partire dalle lezioni di Paola Anziché tenutosi presso il corso di tecniche della scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
In mostra le opere degli artisti Lèa Antraigues, Domenico Gulino e Mariarita Ferronetti. Negli incontri, nello scambio di un dialogo, il modo di lavorare degli artisti si è trasformato, integrando approcci inaspettati con materiali organici, spaziando dalla sperimentazione con materiali non convenzionali alla ricerca di nuove espressioni artistiche. Insieme, hanno trovato nuove modalità per esprimersi, mettendo al centro una visione organica e innovativa della scultura, in cui la materia si intreccia con la storia, la natura e la vita quotidiana rinnovando continuamente aspetto e significati.
Lana, argilla, cenere, farina, amido di mais, ma anche scontrini cartacei e altri materiali di uso quotidiano si mescolano e si trasformano, diventando qualcosa di nuovo. Sono oggetti comuni che raccontano storie di attenzione verso il mondo marino e il fascino di ciò che si trova per strada, verso una materialità diversa che diventa mezzo per riscoprire, in forme sempre differenti eppure distinte, uno sguardo arcaico. Un ritorno ad elementi semplici e primordiali, con un occhio curioso e sensibile rivolto verso ciò che è spesso trascurato, non notato, lasciato in ombra. La mostra inaugurerà venerdì 17 gennaio 2025 alle ore 18.00 da Osservatorio Futura (via Carena 20, Torino) e sarà visitabile nella giornata di sabato 18 gennaio dalle ore 15.00 alle ore 19.00.
Lèa Antraigues è un’artista nata nel sud della Francia. Raccoglie oggetti che trova nei diversi paesaggi e città che attraversa, creando installazioni interattive. Con un tocco di umorismo, condivide con gli altri con gli altri la stranezza di ciò che ci lasciamo alle spalle. Mescolando insieme elementi naturali e artificiali, rifiuti e ceramiche, suoni e forme di vita quotidiana che rivelano la loro fantasmagoria, l’artista invita a decelerare e a incontrarsi, a esplorare i loro sensi, la loro curiosità e la loro immaginazione.
Domenico Gulino è un artista nato a Ragusa in Sicilia. Il suo interesse è indirizzato verso i meccanismi universali che pulsano senza fermarsi, verso la frattura come
evoluzione nella sottile linea che c’è tra il costruire e il distruggere; frammenti e pezzi di un puzzle che si incastrano e stanno in equilibrio nel loro essere rotti e che si coordinano tra di loro in nuovi modi misteriosi.
Utilizzando un mix di forme organiche e geometriche che si contrastano, l’artista varia sia nei temi specifici che nei materiali utilizzati, prediligendo la ceramica. Mariarita Ferronetti vive e lavora a Napoli. I suoi lavori sono divisibili in due grandi categorie: quelli che riguardano lo studio e la messa in luce della sensibilità e dolore dell’uomo – delle emozioni più profonde e meno conosciute a cui si avvicina tramite gli strumenti della psicologia e psicoanalisi – e quelli di denuncia sociale o ambientale.
L’artista non predilige alcun materiale o tecnica, ma sperimenta continuamente tra il plastico all’installazione. Dietro ogni opera vi è sempre presente un lavoro di analisi e studio al fine di entrare nell’ottica psicologica ed emotiva del soggetto e del contesto d’indagine.