Maria Antonietta Pepe nasce a Pescara, bella cittadina abruzzese sul mare , negli anni sessanta. Dopo la laurea in giurisprudenza intraprende la professione di avvocato nello studio legale di famiglia, ma dopo pochi anni lascia la libera professione per sopravvenuta inconciliabilità tra lavoro e le due maternità sopraggiunte a distanza molto ravvicinata.
Quindi hai lasciato la professione e poi cosa hai fatto? Come sei arrivata al CIF?
Il destino ha deciso per me; la mia passione per il diritto di famiglia e la verifica di quante coppie nei primi anni del 2000 erano in fase di separazione con i conseguenti problemi, mi fanno decidere di fondare , nella città di Pescara ,un’ associazione di volontariato per l’ aiuto alle famiglie in difficoltà.. L’ associazione si fa conoscere in tutta la Regione, si espande e, partecipando ai tavoli di rete regionale tra le varie associazioni, conosco la Presidente Regionale dell’ associazione CIF ( Centro Italiano Femminile) dell’ Abruzzo ,in carica in quel periodo. Ben presto mi propone di conoscere ed iscrivermi a questa organizzazione di volontariato poiché avrei, secondo lei, potuto ricoprire la carica di Presidente Comunale del CIF di Pescara ( spiego meglio in seguito le articolazioni dei vari livelli di questa associazione).
Inizia in questo modo la mia attività al CENTRO ITALIANO FEMMINILE come Presidente Comunale della sede di Pescara ( dove si opera prevalentemente attraverso il lavoro di consultorio ) che svolgo fino al 2017, quando motivi famigliari mi costringono a trasferirmi a Milano ( sono vedova ed ho due figlie , ormai grandi, che vivono e lavorano in questa città, e sono anche nonna ). Il mio impegno al CIF riprende , ma questa volta come Presidente Comunale della sede CIF di Milano.
Ci racconti qualcosa del CIF? Le sue finalità?
Il CENTRO ITALIANO FEMMINILE di Milano è un’ associazione di donne di ispirazione cristiana e senza fini di lucro. È una declinazione territoriale dell’ Associazione Nazionale ( con sede a Roma) e ha come riferimento la Dottrina Sociale della Chiesa e i valori Costituzionali. Gli obiettivi sono ; promuovere la presenza e la partecipazione delle donne nelle istituzioni e operare affinché sia superata ogni forma di discriminazione , operare per il raggiungimento della democrazia paritaria in cui sia riconosciuto e valorizzato il contributo della donna, Promuovere iniziative a favore della famiglia e dei suoi valori. In sintonia con le amministrazioni pubbliche ha adeguato la propria attività secondo le reali esigenze del territorio impegnandosi in attività sociali, culturali e di formazione.
Per quanto attiene alla storia vera e propria del CIF , essa nasce a Roma nel 1944 come associazione di donne , senza fini di lucro e di ispirazione cattolica, per valorizzare la figura femminile, eliminare ogni tipo di discriminazione e contribuire alla ricostruzione del Paese ,dopo la guerra , attraverso la partecipazione democratica, l’ impegno di promozione umana e di solidarietà delle donne.
La presenza del CIF sul territorio nazionale diventa capillare , quindi fortemente radicata e organizzata a tre livelli ( oltre a quello Nazionale con sede a Roma); comunale, provinciale e regionale.
Le finalità erano ( e sono ) ; operare per il raggiungimento di una cultura paritaria in cui sia riconosciuta la dignità della donna alla vita delle istituzioni, sensibilizzare l’ opinione pubblica sui problemi della condizione femminile, favorire una politica di pari opportunità, collaborando con organismi pubblici e privati italiani, europei ed internazionali, favorire , in un contesto multietnico, multiculturale e multi religioso, forme di dialogo, integrazione e collaborazione con donne di realtà diverse per una convivenza democratica.
Come si finanzia il CIF?
Ogni CIF trae i mezzi occorrenti alla propria attività dalle quote e dai contributi delle aderenti, da eredità, donazioni, contributi pubblici nazionali ed internazionali, contributi a titolo di concorso nelle spese per servizi resi, finanziamenti per servizi resi, da proventi derivanti da attività da esso gestite o controllate.
Esistono molte associazioni che si occupano di donne e do violenza. Cosa fa di diverso il Cif rispetto alle altre?
Tornando a parlare della nostra realtà locale come CIF Metropolitano di Milano APS , operiamo sempre in rete con altre associazioni o Enti presenti a Milano; da anni abbiamo una scuola gratuita di italiano per donne straniere tenute da insegnanti volontarie e le iscrizioni avvengono tramite la piattaforma online del Comune di Milano, WE-MI , e il Municipio 4. In collaborazione con SPAZIO 3R ( RICICLO, RICUCIO, RIUSO) abbiamo attivato un corso primario , avanzato e coworking di sartoria per donne italiane e straniere che è un percorso
Cif è una rete solidaristica o politica?
L’ Associazione fa parte della Consulta Femminile Interassociativa di Milano con la quale elabora e realizza numerosi progetti. Il Cif è inoltre soggetto autonomo rispetto ai partiti politici e a qualsiasi altro movimento, pur stabilendo rapporti di collaborazione con Istituzioni, Enti ed altre Associazioni per il perseguimento delle finalità associative.
Quali sono i prossimi programmi del CIF?
Nell’ immediato abbiamo il progetto di aprire un CENTRO DI ASCOLTO e di aiuto alle donne presso la nostra sede in viale Lazio 20 ( zona Porta Romana) che possa essere un luogo dove le donne in stato di fragilità, difficoltà, o vittime di violenza, possano affrontare al meglio i loro disagi e i loro problemi con l’ aiuto di esperte in ambito psicologico e legale. La presentazione dello Sportello avverrà giovedì 6 febbraio in occasione di uno spettacolo teatrale presso il TEATRO SILVESTRIANUM in via Maffei 19