di Cinzia Ficco da Tipitosti
Colaiacovo: “L’Umbria? Noi proviamo a venderla in bottiglia!”
L’Umbria? D’ora in avanti sarà legnosa e fiorita. Sì, perché parlerà di sé col naso.
Merito di un’idea rivoluzionaria di marketing territoriale, elaborata da Carmela Colaiacovo, Stefania e Federico Lucci.
I tre, stanchi delle solite cartoline, hanno pensato di cominciare a far veicolare della loro terra qualcosa di diverso: le fragranze più particolari. E hanno creato Profumo d’Umbria: la primavera di questa regione, racchiusa in una bottiglia.
Ma di cosa si tratta? “Di sicuro – fa sapere Carmela Colaiacovo, presidente nazionale Confindustria Alberghi, una delle ideatrici- è uno strumento unico di marketing per la nostra regione. Stiamo già lavorando in questo senso, perché l’ente guidato da Catiuscia Marini ci ha proposto di inserire il logo ufficiale sulle nostre confezioni”.
Profumod’Umbria, la fragranza, è composta dalla ginestra e dall’acacia di Gubbio, dal fieno e dai castagni di Città di Castello, dai fiori bianchi di Assisi e Spello, dall’iris di Foligno, dai cipressi di Perugia, dal rosmarino e dalla lavanda di Castelluccio e, per finire, dal tiglio di Terni.
L’iniziativa è un omaggio all’Umbria e grande è l’interesse a livello nazionale, che sta suscitando.
Ma come è nata l’idea? “Qualche anno – replica Colaiacovo – Stefania e Federico Lucci studiarono la piramide olfattiva della fragranza. Il loro sogno, realizzare un progetto che raccontasse l’Umbria con l’olfatto, si è unito al mio desiderio. Così è nato Profumod’Umbria. E’ un’iniziativa unica in Italia. Ne siamo orgogliosi! Sarebbe bello che tutte le regioni italiane avessero la possibilità di far parlare col naso la propria terra”. Niente di simile neanche in Europa? “Ci risulta – aggiunge la presidente- che non ci siano progetti simili, profumi che siano realizzati solo attorno ad ingredienti autoctoni. L’acqua di Colonia, ad esempio, ha una radice fortemente territoriale, ma è realizzata anche con il bergamotto di Calabria”.
Partners internazionali del progetto? “No – ancora Colaiacovo – Profumod’Umbria è un cavallo che corre da solo, con lo sforzo economico e l’orgoglio di due realtà imprenditoriali, legate al territorio. E i profumieri saranno made in Umbria. I laboratori coinvolti saranno solo quelli artigianali del nostro territorio”.
Profumod’Umbria sarà destinato “a chi vive qui – aggiunge Colaiacovo – a chi ha trascorso una splendida vacanza e vorrebbe tornare almeno col naso e a chi, lontano, vuole rivivere le emozioni che solo il nostro territorio sa trasmettere”.
Sarà imbottigliato con il marchio Limonero Gubbio. Una bottiglia da 100 ml costerà 45 euro.
Dove sarà distribuito?
Nelle profumerie di selezione ed artistiche, nei Centri Wellness di altissimo profilo.
La fragranza è una fiorita/legnosa. La presidente tiene a sottolineare un dato: “Questa reinterpretazione è stata affidata ad uno dei più rinomati essenzieri italiani, Dany Zenobi, che dopo aver respirato l’esplosione di odori umbri in primavera, ha bilanciato sapientemente tutti gli ingredienti, creando un bouquet fiorito, accarezzato da resine e sentori di erba tagliata”. Anche la bottiglia è particolare. Delicata ed elegante, in vetro. La scatola di carta, realizzata senza colle, ma ad incastro e il tappo in legno con il cappuccio in plastica estraibile, permettono di riciclare tutto in maniera intelligente. E’ importante aggiungere che Profumod’Umbria è finanziato da privati, senza alcun tipo di intervento statale.
Se le dico turismo e profumi d’Umbria, cosa le viene in mente? “Profumod’Umbria – conclude – è il primo strumento di comunicazione olfattiva di una regione in Italia. Il Turismo ha bisogno di nuovi stimoli, qualità e idee innovative. Ed il nostro progetto è stimolante, di estrema qualità ed innovativo. L’Umbria a livello olfattivo è una terra che non ha contaminazioni dal mare o da alte montagne. L’immagine che esce da questa fragranza è di un’Umbria incontaminata e serena. Oltreché evocativa di emozioni profonde”.