Claudia Bocelli vuole cambiare il mondo. E pensa che il modo giusto per iniziare a farlo, tutti insieme, sia attraverso la gentilezza. Sociologa, ricercatrice, consulente, nel 2023 Claudia ha fondato Zirrafa, il punto di riferimento per chi crede che la società possa essere resa un posto migliore praticando la comunicazione gentile. Che si può imparare.
«La gentilezza è un bene da proteggere», ci dice Claudia, che in questi giorni sta presentando il corso di comunicazione gentile online in partenza ad aprile. Dopo aver lavorato per decenni nel settore gestione delle relazioni, e da quasi sei anni come docente di Leadership Gentile nei master di alta formazione per dirigenti della Pubblica Amministrazione nel Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università degli studi di Parma, Claudia Bocelli si è resa conto che la maggior parte delle persone è gentile.
Eppure, le persone gentili non hanno ancora un impatto sociale, in una realtà dominata troppo spesso da aggressività e comunicazione violenta. Nel 2023, Claudia Bocelli crea dunque Zirrafa: il modo per promuovere la cultura della gentilezza nei luoghi di lavoro e nella società, al fine di migliorare la vita e i rapporti tra le persone. Grazie ai corsi di comunicazione gentile e a una rete di professionisti con la missione comune di lasciare un’impronta positiva nel mondo, Zirrafa interpreta il desiderio di cambiamento di molti, per cercare di metterlo in atto.
La gentilezza migliora le relazioni
«Per avere una relazione sostenibile, il valore dominante dev’essere la gentilezza» spiega Claudia. «Oggi se ne inizia a parlare: a novembre 2024, “7 Corriere della Sera” ha organizzato il Festival della Gentilezza.» L’attenzione sul tema, negli ultimi anni, corrisponde a un bisogno profondo della società: «La comunicazione non violenta descritta da Marshall Rosenberg – autore di Le parole sono finestre (oppure muri) – ci insegna che la “cultura sciacallo” ci fa ‘disconnettere’ da noi stessi. Dobbiamo, invece, rieducare il linguaggio e la comunicazione in modo da riconnetterci prima con noi stessi e poi con gli altri, attraverso relazioni positive.»
A cominciare da quelle che riguardano il lavoro e le strategie aziendali. «La gentilezza è sempre più richiesta dai consumatori, che desiderano ricevere contenuti pubblicitari in modo poco invasivo. E riguarda anche il benessere delle persone all’interno delle aziende. Se vogliamo accogliere le nuove generazioni, dobbiamo uscire dalle logiche di leadership “comando e controllo”, dare la possibilità ai giovani di poter crescere all’interno delle aziende», dice Annalisa Aceti, Direttrice Generale, Sales & Marketing di Rizzoli Education e autrice di Vendite e Marketing gentili (FrancoAngeli, 2024).
Per spiegarci il concetto, Annalisa Aceti parte dalla sua esperienza personale. «Da più di 20 anni gestisco reti di vendita, un lavoro tipicamente maschile; anche le reti sono costituite all’80% da uomini. Secondo le aspettative delle persone con cui lavoro, chi è a capo di grandi strutture dovrebbe maneggiare con disinvoltura la cattiveria, oltre che stereotipi e discriminazioni. Sarei stata sufficientemente cattiva per gestire le reti? Avevo una scelta: diventare “uoma” e adottare il modello “comando e controllo”, o essere me stessa, una persona gentile. Ho cercato una modalità di leadeship che fosse vicina al mio modo di essere.»
«All’interno delle aziende le persone devono poter chiedere aiuto, segnalare un errore, portare nuove idee: se hanno paura di esprimersi, le aziende sono finite», conferma Claudia Bocelli. «Noi persone gentili dobbiamo avere un social impact; ma le persone gentili spesso tacciono, per non essere coinvolte in situazioni aggressive.» Come, allora, dar loro voce? Creando una nuova cultura della gentilezza, che può partire dal corso di Comunicazione Gentile ideato da Claudia Bocelli, che ha portato la sua esperienza fuori dalle mura accademiche per renderla accessibile a tutti.
4 pilastri su cui costruire una nuova società
«Il corso si struttura in 4 pilastri», spiega la fondatrice di Zirrafa. «Il primo sono le emozioni: si impara a sviluppare empatia e a elaborare un linguaggio che riesca a esprimere le emozioni. Il secondo passo è osservare senza giudicare: senza dunque far parlare al nostro posto giudizi e pregiudizi, cosa difficile in una cultura giudicante come quella in cui siamo cresciuti. Ma le parole sono pietre: una volta lanciate lontano, non possiamo più farle tornare indietro. Il terzo step è il dare e ricevere con equilibrio: si impara a fare richieste e non a pretendere, usando una comunicazione chiara e precisa che ci permetta di ottenere ciò che desideriamo. Infine, si definiscono gli obiettivi. Ogni modulo è autoconclusivo e indipendente, quindi si può scegliere anche solo una parte del percorso.»
Il corso online, che prevede un gruppo di dieci partecipanti, parte il 1° aprile e si sviluppa per quattro mesi; ogni modulo include tre lezioni da due ore ognuna. «Lo scopo è sbloccare un cambiamento per ciascuno dei quattro pilastri, grazie alla comunicazione gentile, che non è una tecnica persuasiva, ma ci insegna a comprendere l’altro. Ci fa acquisire una nuova sicurezza in noi stessi e porta serenità nelle relazioni, insieme a una gioia immensa (“è come un’epifania”, dice chi è stato al corso).» Ogni mese, Zirrafa organizza anche uno o due corsi in presenza, a Milano, con classi di una decina di persone.
«Quando mi chiedono: perché lo fai?», dice ancora Claudia Bocelli, «rispondo che non è bello star bene se, intorno a noi, ci sono persone che soffrono: tutti dovrebbero godere di emotional safety. Se una persona equilibrata si trova a lavorare, o a vivere, in un contesto in cui viene trattata male, difficilmente riuscirà a star bene. La maleducazione è un fenomeno sociale. Ho bisogno di tutti voi: insieme, potremo migliorare gli ambienti lavorativi, rimuovere la sofferenza dai luoghi di lavoro, avere un impatto positivo sui colleghi.»
Ci chiediamo, a questo punto, in che misura la comunicazione gentile riguardi i generi. «La gentilezza è spesso associata alla femminilità e alla debolezza», dice Annalisa Aceti. «Ma è una forza inclusiva importante, che comprende tanti aspetti, come la voglia delle aziende di avere un impatto positivo.»
«Se tutti imparassimo a essere gentili con noi stessi, il mondo sarebbe formato da persone gentili», conclude Claudia Bocelli. «La gentilezza non costa nulla, è inclusiva, non conosce differenze di età o di razza e non significa buona educazione: è saper parlare il linguaggio del cuore. Il paradosso è che riusciamo a essere gentili senza sforzo con le persone di cui non ci importa granché, mentre trattiamo male i parenti. Ma è perché li amiamo, e dunque li trattiamo come facciamo con noi stessi». E qui si ritorna al corso: dobbiamo imparare a essere gentili, in primo luogo, verso noi stesse e noi stessi.
Per informazioni
E-mail Zirrafa info@zirrafa.com
LinkedIn https://www.linkedin.com/company/zirrafa-per-la-comunicazione-gentile/
Prenota una call con Claudia Bocelli https://calendly.com/zirrafa
Photo credits
Logo e immagini di Zirrafa tratti dal sito web https://www.zirrafa.com/
Copertina del libro: editore FrancoAngeli