di Caterina Della Torre
Non è un libro d’amore quello di cui vi parlerò, nè un film, ma un testo che si inerpica negli ardui sentieri della politica italiana: perchè le donne non votano le altre donne e soprattutto perche così poche donne si candidano?
Una così scarsa rappresentanza femminile sembra non dolere nè alle donne nè tantomeno agli uomini. Sui perchè di questo”scandalo” italiano, indagano Francesca Zajczyk ed Assunta Sarlo, nel loro libro ”Dove batte il cuore delle donne” , la prima professoressa di sociologia all’università Bicocca di Milano e la seconda giornalista e caporedattore del mensile di Emergency.
Per capirne un po’ di più le ho invitate ad una chiacchierata informale, davanti ad un caffè.
Perché questo libro in questo momento?
Francesca Zajczyk (d’ora in poi FZ)
In realtà ci è stato chiesto da Laterza stessa. Il loro punto di partenza era capire perché le donne non votavano.
E voi cosa avete scoperto?
Nel passato quando le donne hanno cominciato a votare, cioè nel ’45, votavano democrazia cristiana. Ed è rimasta quella matrice, soprattutto per alcune tipologie di donne. Quello delle donne, soprattutto in Italia, resta per alcuni aspetti un voto conservatore come viene dimostrato da alcune ricerche
Assunta Sarlo (d’ora in poi AS)..la situazione è partita così, poi qualcosa è cambiato..
Ma forse il problema verte sul fatto che non ci sono poi molte donne nei partiti da candidare?
AS: Se dobbiamo fare un paragone tra i due grandi blocchi, destra e sinistra, la sinistra ha sempre dato più spazio alle candidature femminili.
FZ. Prendiamo poi il caso di Milano in cui metà della giunta è di sesso femminile e nel consiglio comunale le elette sono il 30%
AS: tornando al libro, è una piccola storia delle poche elette e delle tante elettrici.
Abbiamo preso in considerazione due punti di vista: da una parte abbiamo valutato come si è espressa la preferenza politica delle italiane e che partecipazione hanno messo in campo nella vita pubblica del paese e dall’altra parte quali sono i numeri in termini di elette.
Il mondo della politica italiana per le donne comincia con una svista straordinaria: ottengono un diritto di voto attivo e non passivo quando prendono il diritto di voto nel 1945, ottengono il diritto di eleggere ma non di essere elette. Diritto che acquisiscono un anno dopo con una correzione della legge. E’ una svista che ha solo valore simbolico, ma siamo partite da lì e siamo arrivate alle giunte attuali risultato delle ultime elezioni amministrative dove impera il pieno monopolio maschile.
Però in alcune giunte si è rispettata la parità…
AS Al momento attuale ci sono 5 città con giunte al 50% , Milano, Torino, Trieste, Bologna e Cagliari, la Puglia e Napoli al 40%
C’è stata una grande rottura rispetto al passato, ma le donne sono state scelte ed hanno avuto il mandato dal sindaco e non sono state elette. Quello che dovrebbe scandalizzare è che le donne elette in parlamento sono solo il 19% è donna, ma questo sembra non preoccupare nessuno, nè donne nè uomini.
FZ Nel libro siamo partite dal quella svista del 45 poi corretta nel 46 per arrivare al diritto di voto oggi. Sembra che sia stato un diritto di voto concesso e non ottenuto con la lotta. Calato dall’alto. Le donne. venivano vissute come apatiche e parrocchiane.
Ma c’erano le femministe all’inizio del secolo scorso….
AS :Come no e sono quelle che poi hanno portato al diritto di voto, ma non dimentichiamo che c’è stata la cesura del fascismo.
FZ che ha proposto l’immagine di una donna con un suo proprio ruolo subalterno. Dall’altra parte c’erano le partigiane, ma anche se facevano attività pericolose, come le staffette, avevano un trattamento diverso, di inferiorità.. Cioè non veniva riconosciuto loro il ruolo ed il merito che le competeva.
Il ritorno a casa dopo la guerra è stato anche lui ricco di contraddizioni. Il miglioramento economico che è seguito ha portato le donne a rimanere in casa.
AS In Italia la partecipazione politica delle donne è legata ad i ruoli privati, molto privati ed a questa calinghitudine molto forte nella cultura cattolica e che è passata anche nelle altre sfere, inducendole a partecipare poco nella vita sociale comune. Anche le poche donne che dopo la resistenza rimangono in politica si allineano alla linea emancipazionista maschile.
FZ Abbiamo fatto anche un paragone con il mondo economico…in cui in un momento di crisi si fa molto affidamento sulla buona amministrazione femminile. Ma non abbiamo una risposta. Abbiamo solo lanciato delle idee corroborate di dati riportati.
AS. Un fattore molto importante e di cui oggi si parla diffusamente e che trattiamo a lungo nel libro è quello dei meccanismi elettorali. Se la legge elettorale non tiene presente l’ iniquità di genere vigente attivando sistemi che favoriscano l’entrata delle donne in politica, la parità democratica in politica non avrà speranze. Inoltre le donne nelle campagne elettorali sono i soggetti deboli: meno soldi, ascarsa capacità di fare lobby e poca visibilità.
Per il resto leggete il libro e partecipate sulla pagina facebook, dedicata.
http://www.facebook.com/groups/115393375233/#!/Dovebatteilcuoredelledonne