Gloss, l’inviata speciale delle donne maltrattate. Intervista a Stefania Pastori
Stefania Pastori, milanese, anni 46, una figlia bellissima, ma..
Un intervista difficile, interessante ma piena di informazioni che possono e non possono essere usate. Quindi la difficoltà arriva quando la metterò bianco su nero.
Ci vediamo in un caffè nella centralissima Vittor Pisani. Arriva una donna, bella, di età indecifrabile. L’avevo conosciuta sul web ed aveva attirato subito la mia attenzione per il vissuto che traspariva dalle sue poche righe e dalla forza ed energia che emergeva dal suo blog e dalla sua attività di Gloss
(GLOSS è anche il nome della ONLUS “Guarantor and Lender Oversight Staff/Service che, nel fare proprie le linee guida della convenzione Onu CEDAW, persegue esclusivamente finalità di: ricerca, formazione e azioni per lo sviluppo di comunicazione sociale su pari opportunità per le donne e per i disabili; tutela e al sostegno per separati, violenze di genere, stalking, molestie, mobbing, straining, maltrattamenti in famiglia e nel sociale; immagine dell’individuo, uomo-donna-minore, proposta dai mass media.
Art freelance, si trasferisce per amore vicino alle Alpi, dove deve reinventarsi un lavoro, seguendo corsi di modellazione 3D. Lavora alcuni anni con quello che sarà poi il marito, imprenditore con cui sembrava costituire una coppia perfetta. Si sposa dopo alcuni anni di fidanzamento proprio nella prospettiva di avere figli. Figli che però non arrivano.
Finalmente nasce una bimba, che viene accolta con amore. E’ solare, bella, ma al quinto mese di gravidanza insorge una malattia neurovegetativa, autoimmune, rara, che impedisce lo sviluppo psicomotorio. Solitamente davanti ad episodi così difficili e dolorosi, la coppia, a famiglia o si serra o si disfa completamente. Dopo una guarigione a detta di tutti miracolosa, ma resta un ritardo mentale e fisico da recuperare. La vita di Stefania si distrugge: Il marito e la famiglia rifiutano l’handicap per cui invece deve essere seguita.
Ed il padre, tuo marito?
Distrutto dal dolore, non ce l’ha fatta ed ha cominciato a prendersela con me, in quanto avevo partorito una figlia disabile. Ci ha piantato in asso invece di aiutarci. Questo avviene più spesso di quanto si creda. Ed io ho vissuto per alcuni mesi il mio inferno personale.
Violento?
Arciviolento, mai visto così negli anni che abbiamo vissuto insieme.
E cosa hai fatto?
Da una parte ho seguito mia figlia fino a portarla alla riabilitazione, dall’altra ho pensato a ricostruirmi. Per fortuna sono stata seguite da un centro antiviolenza, Cerchi d’Acqua.
Io non perdonerò mai mio marito, ma ho cercato di capire. Mi sono isolata per un breve periodo in un convento dove sono stata molto aiutata ed ho riflettuto sulla mia situazione. Mi dovevo tirare su le maniche e andare avanti: non avevo né casa né lavoro. E in questa situazione si trovano molte donne vittime della violenza
E’ stato un crescendo di stalking: violenze psicologiche, dal ricatto economico alle violenze fisiche. Come da copione.
Ma come sei arrivata a ribellarti ed a sottrarti alle violenze?
Fino all’ultimo, sebbene picchiata, non volevo credere a quello che mi stava accadendo… Col senno di poi ho capito tutte le donne come me che hanno passato queste traversie hanno pensato le stesse cose.
Tutto il tempo che sono stata in convento con Suor Margherita, ho avuto modo di pensare. Tutti mi hanno poi detto che il passo successivo sarebbe stato l’omicidio.
E poi, cosa hai fatto?
Mi sono separata (mi ha chiesto lui la separazione che ho accettato subito per salvare la pelle a me e mia figlia) e mi sono trasferita a Milano, in una nuova sistemazione. La distanza è un’altra regola importante da mettere tra te e il persecutore.
Come sei riuscita a recuperare la tua vita a Milano? Ti ha aiutato?
“Come sei riuscita a recuperare la tua vita a Milano? Ti ha aiutato la
tua famiglia?
Si,poco ma anche loro non riuscivano a capacitarsi di quanto era
accaduto e hanno pensato che mentissi. Allora ho pensato alla
sopravvivenza:ho messo su un asilo nido famiglia così ho potuto
seguire mia figlia e mantenermi.
E gli alimenti?
Per quanto riguarda la richiesta degli alimenti che arrivavano sempre in ritardo, all’inizio mi sono rivolta ad un avvocato che provvedeva a mandare avanti la pratica del precetto. Poi ho imparato a fare da me, dato che la richiesta dovevo inoltrarla ogni mese.dato che il precettato non pagava le spese all’avvocato ed alla fine il legale che mi seguiva, non vedendosi remunerato ha abbandonato la consulenza.
E dopo, come hai proseguito?
Mi sono poi domandata come fare a ricambiare il bene ricevuto. Il primo passo è stato incontrare persone che avessero a che fare con le donne maltrattare. Mi sono circondata di persone affini e specializzate nel settore:. medici, avvocati per informare le donne che non conoscono come tutelarsi per mancanza di mezzi o di conoscenze.
Il progetto alla fine è diventato un inviato speciale su striscia la notizia che parla delle e alle donne maltrattate.
Come è nata l’iniziativa?
Partendo da un gruppo web su facebook, segreto e a inviti GLOSS: DONNE CHE SCINTILLANO è gruppo, segreto, a inviti, al quale partecipa una 40ina di donne che stanno uscendo da storie di maltrattamenti, altre che non hanno ancora la forza di farlo e che traggono spunto e ispirazione da chi invece ce l’ha fatta. Qui sputano i loro rospi e si attivano per diventare un movimento di opinione e di pressione politica. E’ un gruppo SEGRETO per tutelare la loro privacy. Le donne interessate a sputare il rospo possono accedere solo dietro invito personale. Per conoscere il progetto: si può scrivere qui
Le Gloss, il nostro osservatorio, si è reso conto di quanto siano connessi in modo indissolubile invalidità, tutela dei figli, maltrattamenti in famiglia.
Abbiamo conosciuto molte donne, che pur non essendo finite sulle pagine dei giornali ammazzate dai loro ex, sono rimaste invalide a causa delle violenze subite. Altre subiscono quotidianamente violenze perché colpevoli” di aver dato un figlio invalido al loro uomo. Altre ancora sono riuscite a separarsi dal congiunto violento… ma pagando uno scotto altissimo in termini di salute. Perciò il nostro motto è: Via dalla violenza domestica prima che sia troppo tardi”.
Alla fine state contattate da Striscia la notizie per creare dei servizi ad hoc sulle donne maltrattate, come Inviati di Striscia la notiza…Le stiamo girando, poi speriamo vengano approvate e pubblicate.
Perché proprio Striscia la notize?
Perchè è molto seguito da tutte le fasce d’età. E poi perché vogliamo scardinare l’immagine della donna debole ed oggetto che viene veicolata dalla pubblicità e dai programmi sessisti e dove farlo meglio che da Striscia la notizia, madre di tutte le veline?