di Caterina Della Torre
”A volo d’angelo” un libro che può far bene all’Italia e all’energia del mondo – afferma Tjuna Notarbartolo.
Perchè hai scritto questo libro? Cosa ti ha ispirato? La condizione attuale della società italiana?
Si scrive sempre per una necessità. forse quando lo scrissi, ero io ad aver bisogno di “A volo d’angelo” ora, che è uscito dopo molti anni, credo sia la nostra società ad averne bisogno. credo che una lettura del genere sia un’esigenza dei tempi. c’è un po’ anche questo in “A volo d’angelo”, ma c’è soprattutto la capacità di opporre un’enorme forza morale ad un contesto di tempi aridi o corrotti, che appaiono, a volte, come sfondo momentaneo in questa che è una narrazione senza tempo perchè è la narrazione di ogni tempo. il discorso sul tempo è centrale nel libro, del tempo in generale, del tempo universale, ma sopratutto del tempo interiore, che si restringe o si dilata come una pupilla al centro dell’iride della nostra anima.
Credi che l’uomo e la donna possano essere mai veramente liberi?
Certo. si può essere liberi anche in una prigione: la libertà è la facoltà di muovere i propri pensieri, di muoversi all’interno della propria anima.
Di quale libertà parli?
E’ una libertà molto simbolica, come tutto, del resto in questo libro. è la libertà interiore, il non vincolo che diviene non limite. un nutrimento per l’animo e, allo stesso tempo, uno spazio. lo spazio necessario per poter raggiungere gli scopi che ci siamo prefissi, gli obbiettivi che sappiamo di dover raggiungere, i sogni che il nostro io profondo sa che realizzerà. è una dimensione in virtù della quale si sacrifica tutto e tutti, finanche se stessi. e se la nostra libertà l’abbiamo custodita e tutelata come qualcosa di sacro, quando saremo pronti a donarla, sarà un regalo prezioso.
Ancora: pensi che le esigenze di uomo e donna possano essere conciliabili?
Ne sono sicura. solo, però, alla luce di una grande maturità di entrambi, di un minimo di spirito di sacrificio, di una buona intelligenza e di un amore immenso.
Il volo verso la luce è la ricerca di superare i propri limiti o la ricerca dello spirito?
Più che la ricerca di superare i propri limiti, c’è un percorso di consapevolezza, di conoscenza del mondo, di se stessi e quindi anche dei propri limiti. ma c’è la forza enorme che può nascere dalla volontà, tanto forte da compiere miracoli.
Perchè hai scelto il genere Fantasy?
Devo dirti che io non scelgo mai un genere, sono gli editori che, per la comodità delle catalogazioni, provano ad individuare un genere che si presta come un vestito. il romanzo precedente “Sublime passione” (Rusconi) per me non era affatto un libro erotico, per l’editore si, e così “A volo d’angelo” può dirsi un fantasy, per me è semplicemente un romanzo dell’anima.
Questo e il precedente libro che hai scritto sono molto differenti, perchè?
Non mi piace restare ingessata in un genere, sono una scrittrice, credo che scriverò sempre con il mio stile ma di ogni argomento possibile. non amo la fissità. credo che nella mia scrittura ci saranno sempre due cose: l’amore per la cultura ed una creatività vivace, qualunque cosa faccia, che sia un libro di critica letteraria, o un saggio sulla psicologia delle comunicazione, una storia d’amore o un libro d’avventura. “A volo d’angelo” so che è un libro-talismano, una specie di grimorio che, con la magia delle parola, può attraversare mondi, e trasformare cose, nutrire destini..
Tjuna Notarbartolo, giornalista, critico letterario, esperto in comunicazione, dirige il Premio Letterario Elsa Morante. Collabora alle pagine culturali di quotidiani nazionali. Traduce dal francese per case editrici italiane. Ha pubblicato i “Cahiers Elsa Morante”, curati con Jean-Noel Schifano, nel ’92 (Edizioni Scientifiche Italiane); i “Cahiers Elsa Morante II”, curati con Nico Orengo, nel ’94 (Edizioni Sottotraccia); “La sirena scontrosa”, piccola guida letteraria dell’isola di Procida ’96 (Progetto Impresa Editore). Esperta di mass-media, laureata in scienze della comunicazione, elabora un nuovo modello di produzione comunicativa e culturale nel saggio “L’idiota digitale” (Liguori Editore) -2006. Nel 2008 esce il romanzo “Tango elettrico”, presso l’editore Borelli di Modena, nella nota collana “Pizzonero”, col quale vince il Premio Fiuggi. Nel 2009 pubblica il racconto breve “Dentro la Favorita”, nella collana viaggi d’autore, un progetto letterario promosso dalla Città di Ercolano con una tiratura di centomila copie per ogni racconto distribuendoli gratuitamente sui mezzi di trasporto pubblici. Nel 2010 esce il suo racconto “Stai qua” nel libro collettaneo “Nisida” (Guida editore). Nell’agosto 2010 ha curato il volume “L’isola nomade”, una raccolta di racconti sull’isola di Procida con una prefazione di Dacia Maraini, nella collana “Astri del Mediterraneo” diretta da Enzo Colimoro per la ADM libri. Firma un contratto con Rusconi Libri con cui esce “Sublime passione”. Cura con Dacia Maraini, il volume collettaneo su Elsa Morante “La favolosa memoria”, in uscita per il 2012 con la ESI.