Oggi parte la nuova rubrica diretta da un uomo, Antonio Turi, un gionalista della carta stampata ma che conosce bene i meandri del web. Perchè un uomo in un magazine di donne? Per non essere autoreferenziali e soprattutto per non parlarsi addosso. Apprezziamo la profondità e l’ ironia dei suoi scritti.
La rubrica sarà moderata dall’editor e quindi qualsiasi intervento OFF TOPIC non sarà pubblicato.
A lui la parola: ‘Madri e figli’
” In Italia le relazioni uomo-donna sono complicate dal fatto che non esistono uomini e donne ma solo madri e figli: le madri sono madri dei loro compagni/mariti prima di diventarlo dei loro figli, e i figli sono figli delle loro madri prima di diventarlo delle loro compagne/mogli”
13 commenti
Pensandoci è vero, ma è vero anche allora che esistono uomini e donne, perchè solo le done possono partorire e quindi essere madri. 🙂
Perchè una rubrica curata da un uomo su un magazine al femminile? Perchè si chiama Antonio Turi e sa coglierci…complimenti!
Io sono stata madre e sono stata figlia nei rapporti sentimentali. Sono in attesa di fare la donna, a Dio (e agli uomini) piacendo.
..non cadere nei luoghi comuni…
Chi è stato innamorato, innamorato davvero, si riconosce: non si accontenta, non ci riesce. Non si accontenta di due baci dati a caso in una discoteca. Non si accontenta di una notte di sesso. Non si accontenta di una storia tranquilla. Non si accontenta di chi è “bello ma non balla”. Non si accontenta dei “forse”, dei “se” dei “ma”. Chi ha incontrato l’amore si riconosce: potrebbe vagare anche tutta la vita come un disperato per riviverlo almeno una volta, almeno mezzo minuto. Lo vedi camminare con gli occhi preoccupati malinconici, speranzosi, lucidi di ricordi. Chi ha amato non può fare a meno di volere altro amore..
Susanna Casciani
..ed io aggiungo che non c’è nulla di materno…ma estremamente carnale e passionale..gli uomini lo chiamano in altro modo…ma penso che in questo i nostri opposti pianeti si incontrano..
Io sono figlia, sorella, moglie, madre ma nessuna di queste condizioni mi ha mai impedito o mi impedisce di essere prima di tutto donna tra le donne e di confrontarmi col genere maschile ogni giorno. Sono felice di essere donna, pur con tutte le difficoltà che la società ancora ci riserva, e non credo che ad essere complicate siano solo le relazioni uomo-donna…sono le relazioni tra gli esseri umani ad essere difficili!
Io non credo che possiamo mettere insieme figli con compagni e viceversa e non credo che oggi, in un mondo di acquisita consapevolezza, le donne abbiano voglia di diventare le madri di uomini fragili o prendersi questa responsabilità a mio avviso aberrante. Oggi credo che da una parte esiste un ruolo miracoloso di madre, dove il modello materno é necessario così come lo é quello paterno e non forzatamente sotto lo stesso tetto, e da un’altra parte abbiamo il rapporto uomo-donna anch’esso non necessariamente sotto lo stesso tetto……quindi nuove tipologie di rapporti e come disse un mio ex fidanzato 10 anni fa, uomo intelligente, tra qualche anno non ci saranno più le famiglie. Ci saranno delle madri e dei padri con i loro figli e delle donne con dei loro compagni. E amando io la realtà, la verità e aborrendo tutto ciò che non é evoluto, dico che meraviglia di rapporto si sta per creare tra uomo e donna senza ruoli ma con molto da donarsi reciprocamente.
Basterebbe che ognuno rimanesse nell’ambito del proprio ruolo! Il problema sta nell’ingerenza di alcune mamme nella sfera affettiva dei figli e nella dipendenza, costruita nel tempo, di questi ultimi dalle proprie madri. E’ la mentalità che andrebbe cambiata, ma è talmente radicata in noi che difficilmente si riuscirà ad estirparla.
la mia considerazione prova a prescindere dalle singole esperienze, che pure possono essere importanti, per tentare una definizione dello stato delle cose generale. e da questo punto di vista generale, a mio avviso, esistono delle differenze importanti fra l’italia e il resto d’europa. credo che nessuna madre di altri paesi europei riesca a comprendere atteggiamenti e comportamenti di quelle italiane, così come nei rapporti di coppia un uomo o una donna di queste nazioni avrà difficoltà a rapportarsi con una controparte italiana. fermo restando, ripeto, che il caso singolo può andare dove vuole. e se poi su questo sito tutte le donne che lo frequentano possono dire di sfuggire a questa categorizzazione, bè, magari è l’inizio di qualcosa. ma ancora e solo l’inizio. alzi la mano la donna che non ha detto ha fatto osservazioni ai propri figli su come vanno vestiti e non ha permesso al proprio marito qualche fuga dalle proprie responsabilità
è uno stereotipo e, come tutti gli stereotipi, ha un fondo di verità. ma quanto sia rappresentativo della popolazione italica di oggi, di tutte le fasce di età, non saprei proprio dire… il cinema italiano dei tempi d’oro ci ha regalato magnifici ritratti dell’italianità media (maschia e femmina) ma la società si è fatta più complessa, più variegata, più multiculturale nonostante la televisione… e allora di chi stiamo parlando ??? esiste una realtà anche di donne figlie, che passano dalla dipendenza dal padre padre a quella del marito padre… ne potremmo tratteggiare perfettamente i lineamenti… ma la domanda è: quante ce ne sono in giro di donne madri e di donne figlie e analogamente per i maschi… credo che solo l’indagine sociologica può darci risposte.. il resto è passatempo immaginifico… 🙂
Non sono luoghi comuni, purtroppo no.
La cosa triste è che negli anni ’70 molte giovani donne (e, nei gruppi culturali di sinistra, anche tanti giovani uomini di allora) credevano che questo italico stereotipo fosse retaggio delle precedenti generazioni.
Poi mi sono fidanzata e persino sposata 2 volte, trovando fidanzati e mariti pure di sinistra, ma che pretendevano per un verso o per un altro di essere soprattutto “accuditi”. Come faceva mammà.
Poi si meravigliano che una resti single…
chiarisco: come ho scritto prima, ogni luogo comune ha un fondamento di verità come le leggende. la cosa che è difficile dire è quanto oggi sia diffuso quel tipo di relazione. esistono d’altra parte altri luoghi comuni che vanno nella direzione opposta… marito padrone che governa su tutto e non lascia spazio alla moglie, moglie virago che comanda a bacchetta il suo maschio da recinto… insomma se guardiamoi film delle commedie all’italiana ne troviamo quanti ne vogliamo di stereotipi. su una cosa però sono d’accordo e anche in assenza di dati statistici mi arrischio anche io in una stima… l’uomo italiano medio non ama i lavori domestici e si lascia accudire dal lavaggio dei calzini alla preparazione della cena allo stiro della camicia… ma questo è un comportamento che va ben al di là dell’essere figlio… è una grande furbata di chi sfutta le situazioni culturalmente trasmesse. in questo occorre dirla tutta… le principali artefici di questo disastro culturale sono proprio le mamme, che quando si tratta dei propri figli incoraggiano fortemente le differenze di ruolo e le tramandano contro gli interessi delle donne che sposeranno i loro figli. quante ne vedo gongolare della prepotenza dei loro virgulti, dire loro di non piangere, di non fare la femminuccia, che li lasciano tenere in disordine la loro stanza, che non gli insegnano a cucinare, a rigovernare, a stirare, a cucire… quando una persona è grande è tardi per pretendere certi comportamenti, occorre cablarli nel dna da piccolissimi. quindi se di questo stiamo parlando non si tratta di essere figli ma di essere stati programmati ad essere persone incapaci di badare a se stessi e agli altri in modo dignitoso. meditiamoci… la rivoluzione dei ruoli parte dal fasciatoio…
Utile articolo,complimenti…