Bassa la presenza di donne nei consigli di amministrazione in Italia. Come combatterla? PWA è alla terza edizione per la raccolta delle candidature. Presenta anche la tua…
5,8%: questa è la percentuale degli amministratori donne presenti nei consigli d’amministrazione delle società italiane quotate in borsa nel 2008 (Fonte: Aliberti Governance Advisors su dati Consob). Un dato che mal si concilia con la letteratura internazionale che sostiene da anni il valore della presenza femminile nel mondo economico e più in particolare nei luoghi decisionali.Perché sono così poche le donne che in Italia siedono in un Consiglio di Amministrazione?
Troppo spesso la risposta è stata: non ci sono abbastanza donne qualificate.
Non è vero! E abbiamo deciso di dimostrarlo.
Tutto è nato durante la preparazione dell’evento “Women on boards – Moving Mountains” nel maggio 2008: riflettendo a fondo su questo tema, abbiamo deciso che era doveroso intervenire con un’iniziativa concreta e propositiva.
Nel 2009 PWA Milan si è fatta dunque promotrice del progetto dal titolo ‘Ready for Board Women’ proprio per promuovere la presenza delle donne nei CdA di aziende pubbliche e private: il progetto è nato dalla convinzione, se non dalla certezza, che ci sono moltissime donne preparate e disponibili a entrare nei consigli direttivi.
Il problema, semmai, è la mancanza di visibilità verso chi deve decidere.
E proprio per dare visibilità a donne idonee per profilo, esperienze, competenze a entrare nei boards, abbiamo deciso di pubblicare e aggiornare periodicamente una lista di donne “ready”.
I soggetti fondatori dell’iniziativa RFBW insieme a PWA Milan sono l’Osservatorio sul Diversity Management della SDA Bocconi, che contribuisce dal punto di vista della ricerca e del know-how sul tema della diversity e D’Antona & Partners, che offre la sua esperienza in comunicazione e tutta la sua rete di contatti.
La prima fase del progetto ha visto la definizione dei criteri e delle competenze del “board member” ideale da parte di primarie società di executive search che hanno messo a disposizione volontariamente il loro tempo, le loro competenze e il loro network: Eric Salmon & Partners, Heidrick & Struggles, Key2People, Korn Ferry International per la prima edizione pubblicata nel Novembre 2009, Key2people e Spencer Stuart e le esperte di Corporate Governance Livia Aliberti Amidani e Romina Guglielmetti per la seconda edizione pubblicata nel Marzo 2011.
I criteri così individuati sono stati prima utilizzati per lo screening dei curricula e poi per la selezione delle candidature e delle auto-candidature e hanno dato vita alla pubblicazione cartacea per la prima e la seconda edizione .
A supporto del Dossier , l’Osservatorio sul Diversity Management della SDA Bocconi ha realizzato un programma di ricerca per dimostrare in modo rigoroso che aprire i CDA alla presenza di donne qualificate vuol dire soprattutto aprire i CDA ad una diversificazione e ad un arricchimento delle competenze necessarie per una efficace Corporate Governance.
Attualmente il progetto, alla sua terza edizione, si avvale di una versione digitale della lista che vuole essere uno strumento ancora più fruibile e concreto per:
■promuovere criteri meritocratici di accesso ai board;
■avviare un importante dibattito sulle modalità di accesso alle posizioni di potere nelle aziende;
■orientare tale dibattito focalizzando l’attenzione sull’opportunità di costruire per migliorare l’efficacia della corporate governance;
■sensibilizzare a questo problema i decisori, le istituzioni e l’opinione pubblica;
■dare continuità al progetto, individuando sempre nuovi profili e allargando la ricerca a target non considerati precedentemente;
■aiutare le giovani donne nel progettare strategicamente e consapevolmente il proprio percorso professionale;
■attrarre l’attenzione di altre donne affinché inviino le proprie candidature .
Con l’edizione digitale dell’ iniziativa lanciamo quindi una terza edizione della lista, frutto dal lavoro di un rinnovato Advisory Board.
Gli esiti di questo lavoro sono già misurabili: possiamo infatti contare i primi successi con molte donne della lista entrate in diversi Consigli di Amministrazione. Nuovi aggiornamenti, integrazioni ed ampliamenti della lista seguiranno perché il nostro progetto non è mai stato un punto di arrivo, ma un fondamentale punto di partenza. Perché le molte donne che hanno le competenze e le esperienze per contribuire fattivamente al successo delle nostre aziende accrescano la loro visibilità e possano finalmente avere accesso ai Consigli di Amministrazione.
La lista oggi si amplia per dare spazio ai profili di donne pronte ad entrare in un Collegio Sindacale e ad una maggiore varietà di profili che possano meglio rispondere alle esigenze dei Consigli di Amministrazione delle aziende quotate e non. La lista infatti include donne experienced, high potential ed expert.
Ringraziamo coloro che, credendo nella validità di questo progetto, hanno voluto aderire esponendo la propria identità.