Irene Salvatori, Non è vero che non siamo stati felici, Bollati Boringhieri, collana Varianti, 2019. di Gabriella Di Cagno Irene Salvatori (Forte dei Marmi, 1978) si è laureata a Pisa in Storia Contemporanea, ha studiato alcuni anni a Cracovia e ha vissuto a Berlino, e di recente si è trasferita nella Loira. Traduce dal tedesco e dal polacco. Scrive poesie. Questo è il suo primo romanzo. Il romanzo di Irene Salvatori è più che autobiografico. Ė intimo. L’autrice lo ha scritto in forma di una lettera-diario alla madre, Valeria, prematuramente scomparsa quando Irene era venticinquenne. La prima pagina si apre…
Autore: Caterina Della Torre
precedente Quel giorno lo ricordai a lungo. Due ragazzi conosciuti per caso che mi avevano fatto capire che tutto sommato noi ”occidentali” come ci chiamavano, eravamo più fortunati di loro anche se da noi c’erano il terrorismo, le sperequazioni sociali, la mafia e quant’altro, da loro gente che tirava a campare alla meno peggio ma con ideali e la speranza di una vita migliore. Fare lo studente ti porta ad avvicinarti a realtà diverse dalla tua d’origine, con semplicità e spesso con una curiosità e modestia che un lavoratore non ha perché già inserito in un circuito produttivo, per…
precedente La mano mi teneva con dolcezza e forza e non ero riuscita a ritrarmi. Non ero riuscita o non volevo. Mi sentivo trascinata con piacere. Intanto l’amico moretto del biondo moscovita restava lì vicino, quasi temesse di perderci. Un corpo magro e asciutto. Prese per il braccio il bel biondo e si abbassò verso di me con sussiego. ”Sai, io faccio il ballerino” disse in russo, ”se vuoi ti posso invitare ai miei spettacoli, ma non ballo al Bolshoj”. La mia amica Lisa sembrava scomparsa. Ma dove se n’era andata adesso che avevo bisogno di lei? Cosa facevo? Accettavo?…
precedente I ricordi ai affollavano numerosi nella mente, come se non avessi voluto mandarli via. O forse erano troppo forti e belli che era difficile farli sparire. Il vento freddo di Mosca quell’anno era rimasto impresso nella mia memoria come una sferzata di gelo. Ricordavo anche che a nulla servivano guanti, sciarpa e cappello calzato sugli occhi. La tempesta di neve s’infiltrava dappertutto. Avevo bisogno di un riparo. Non sapevo se cercare di entrare in un albergo o in uno dei pochi negozi sulla strada. Alla fine optai per il sottopassaggio che congiungeva i due lati della strada e che…
Tutti scrivono, pochi leggono…ma perchè? Invertiamo la tendenza e scriviamo insieme un racconto a più mani, una puntata al giorno, senza annoiarci ed annoiare chi ci segue. ”Mentre mi tergevo oggi davanti al maxi specchio del mio bagno, pensavo: ”Questo è rimasto della bella e fresca ragazza che ero. ” E vero che gli anni passati sono tanti..”Eppure credevo che il tempo non sarebbe volato via in questo modo”’ Guardando il profilo su facebook degli altri ridacchiavo e mi dicevo”Quanto è invecchiato questo che nemmeno lo riconosco”. Capelli bianchi a spazzola (così sembrano meno incanutiti) , pancetta prominente e fianchi…beh…
L’autismo non è una malattia, ma un modo di essere, un diverso modo di crescita. Ne parliamo con Luisa Sordillo, avvocata, scrittrice ma soprattutto madre di tre figli, di cui uno con autismo. Ma lei si affretta ad aggiungere che è orgogliosamente madre di tutti e tre nello stesso modo. Ci puoi parlare della tua esperienza o di quella di cui hai trattato nel tuo libro ”Voce di sale”? Vivere quotidianamente l’autismo non è semplice. Non solo e non tanto per l’autismo in sé, ma per la diffidenza e la mancanza di conoscenza e competenza che sono intorno. L’avere un…
Piccole donne un film quello Greta Gerwing che rievoca tempi passati e rispecchia una società in cui la donna, per essere libera, doveva urlare per farsi sentire. Un film uscito da poco a cinema e candidato agli oscar 2020. Avrà qualcosa di speciale, ho pensato. Di solito i rifacimenti si devono scontrare con il lavoro cartaceo originale e con le altre versioni cinematografiche (4) e televisive. Il cinema si sa si è spesso ispirato al mondo della letteratura concentrandosi su di un racconto che ha colpito le menti e i cuori dei più. Ed è questo il rischio che incontrano i…
L’organizzazione italiana Toponomastica femminile è la vincitrice del Premio CESE della società civile 2019 per la parità di genere e di D alla Fondazione Feltrinelli di Milano Conosciamo da alcui anni Toponomastica femminile e ne avete letto anche in queste pagine nell’apposita rubrica ”Vie e disparità”. La sua fondatrice MariaPia Ercolini ne ha fatto una rete grandissima di associate e simpatizzanti. Tanto è vero che si sono allargate sempre più fino ad ottenere successi istituzionali e culturali inaspettati. E negli scorsi giorni hanno vinto due premi: il primo europeo assegnato dal CESE (Comitato economico e sociale europeo) ed il secondo italiano da…