Autore: Daniela Tuscano

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Daniela Tuscano, docente di italiano e storia all'IIS «Enrico De Nicola» di Sesto San Giovanni (MI), esponente di Radfem Nord Italia e del gruppo I-Dee, si occupa di storia delle donne, di arte e scrittura nonché di dialogo interreligioso. Organizza incontri interculturali nelle scuole e presso varie associazioni. È autrice di volumi di prosa e saggistica, tra cui ricordiamo: «Femmine e preti non sono poeti» (con Madre Maria Vittoria Longhitano) e «Maternità surrogata, utero in affitto e gravidanza

Si chiamava Rebecca, come la matriarca biblica. Come Rebecca aveva due figli, come lei era forte, determinata, vincente. Sì, la Rebecca attuale era una campionessa. Non proveniva dalla Mesopotamia ma dall’Uganda, di cognome faceva Cheptegei. Aveva collezionato tre medaglie, fra cui una d’oro, nel mezzofondo e nella maratona. Perché Rebecca amava correre. «È stata la sua passione fin da bambina», racconta ora il padre, che la descrive estroversa e generosa. La immaginiamo, Rebecca, col suo nervoso corpo di fatica, libera e pugnace, e chissà a cosa pensava quando le gambe sfioravano il suolo quasi a prenderne i succhi vitali. Probabilmente…

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Ça va, Alain, ça va. Ma sarebbe meglio dire «Ça part», perché tu usasti proprio questo verbo, partir – partire – durante il discorso di commiato per il premio alla carriera. «Il difficile è andarsene, perché io voglio andarmene…», questa la traduzione italiana, grammaticalmente correttissima. Ma con te, che corretto non eri, si poteva pure fare un’eccezione e mantenere quel «partire» tanto più fisico quanto più misterico, anche spaventoso, giacché il distacco è violento, un attimo di puro terrore che nessuno può poi descrivere. E perché vivere è vivere, pur se non ti ci ritrovi più, benché si decada (ma…

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Dunque non ci sarà. E abbandona: Giorgio Minisini non ne può più, ha 28 anni. Ma all’appuntamento parigino teneva. Avrebbe segnato la storia, quella vera: primo uomo in una disciplina, il nuoto artistico, da sempre riservata alle donne. Scriviamo «riservata» e dovremmo dire «confinata», perché gli sport tradizionalmente maschili sono circondati da un’aura di sacertà, un Monte Olimpo vero e proprio; unici, inarrivabili, divini. Le donne invece sono sempre parziali, pur nella loro irripetibile grazia, e nessuno, ammettiamolo, le considera atlete a tutto tondo, muscoli impegno respiro. Gli sport «femminili» sono ginecei e l’approssimarsi d’un uomo, anzi d’un maschio -…

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Il racconto di Maria Maddalena Anch’io lo vidi. Lo vidi nella sua nudità, quando lo crocifissero. Ma non sentii. Non sentii, cioè, il disprezzo per i discepoli che l’avevano abbandonato come lepri. Non sentii nemmeno l’odio per chi l’aveva ridotto in quello stato miserevole. Sentii solo amore. Un amore ulcerato, forte come la morte; ma pur sempre amore. Non so sentire altro che amore. Conosco solo questo verbo. Gli altri mi dànno freddo. Vedere, udire, ascoltare, provare… Se li metti tutti insieme non raggiungono la forza, la definitività del sentire. E io sono una donna che sente. Sente i sensi.…

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La moglie di Davide: variazioni sul tema (2Sam 6, 12b-22) Se l’ho disprezzato, l’ho fatto in cuor mio. Sì, certo, voi del XXI secolo, che vi dite esperti di cose ebraiche, replicate che il cuore è il pensiero, che il cuore è il cuore della meditazione, la sincerità più radicata. Vi faccio i miei complimenti. Voi credete di capire. E avete tramandato racconti su di me, su Mical, la donna dal cuore duro, quella che si scandalizza perché Davide, il re suo marito, ballonzola – così così – mezzo nudo, tutto svirgolato, come un selvaggio, davanti al Santo dei Santi.…

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Ambrogio è Ambrogio, Sant’Ambrogio. Padre della Chiesa e patrono di Milano. Ma sarebbe stato Ambrogio senza di lei? Forse sì, ma in modo diverso. Marcellina, per esteso santa Marcellina di cui si fa memoria il 17 luglio, fu sorella, madre, confidente. E autorevole interlocutrice: il santo si rivolge direttamente a lei nel suo trattato «Sulle vergini», ne difende l’autorevolezza, la chiama maestra di fede. Fu lei, di alcuni anni più grande del futuro vescovo di Milano, a insegnargli i fondamenti di quel cristianesimo che il fratello conosceva ben poco (ebbe a dire, ricordando l’elezione all’episcopato: ho dovuto imparare dai miei…

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La bellezza di Jasmine Paolini, anzitutto. Il suo sorriso a specchio, privo di malizia. Tanto diretto e libero da andare oltre il sesso. Sorriso meticcio, futuro. Fortissima nella sua donnità – che riempie e prevarica – Jasmine trionfa pure nelle défaillance, sprigiona energia e ottimismo.

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di Daniela Tuscano E così, quest’anno, le persone LGBT di origine ebraica non parteciperanno al Pride nazionale. Nessun divieto esplicito, ma un clima non sempre favorevole ha convinto la comunità ebraica a disertare l’appuntamento. Questi episodi si sono intensificati negli ultimi anni anche in occasione di altri eventi (si pensi al 25 Aprile) e oltre i confini italiani, come nelle Università americane più «liberal». I luoghi dell’inclusione e della libertà stanno insomma diventando sempre più ostili nei confronti degli ebrei – non degli israeliani -, per quanto illogico possa sembrare. L’intervista ad Aurelio Mancuso, ex-presidente Arcigay, qui riportata, ne illustra…

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