Autore: Dols

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Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

Bologna Venerdì 20 gennaio 2012 – MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna O-ONE organizza l’evento ‘WOMEN IN DIGITAL’ L’appuntamento è a Bologna per Venerdì  20 gennaio al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, per una giornata dedicata alla scoperta del rapporto tra donne e tecnologia digitale. Se il web non è solo per uomini, O-one vuole, con ‘Women in Digital’, approfondire il tema di come le donne, in ambito lavorativo ma non solo, si avvicinano e utilizzino le tecnologie digitali, oggi sempre più diffuse e presenti nella vita quotidiana. Il punto di partenza della discussione…

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da lsdi In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne (25 novembre), l’ Associazione Pulitzer ha organizzato in collaborazione con LSDI, DigiLab (La Sapienza) e col patrocinio della Fnsi il primo di una serie di incontri sul tema della comunicazione dell’ immagine femminile  – Gli interventi di Antonella Beccaria, Milly Buonanno, Giovanna Cosenza, Natasha Fioretti, Loredana Lipperini e Lucia Visca “Donne e Media. Riflessioni sul ruolo della donna nell’ immaginario collettivo“. E’ il tema di un incontro che venerdì 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l’ Associazione Pulitzer ha organizzato in collaborazione con LSDI,…

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di Katia Salvaderi <precedente> Che mi fa sentire un caso: io, il mio – una persona. Analizziamo insieme la faccenda e optiamo per la migliore cura da seguire, con il programma dei controlli periodici, come piace a me: non troppi e non troppo frequenti, che dopo un carcinoma ogni volta che hai una di quelle buste degli esiti da aprire ti viene da piangere. Anche l’ansia, forse, uccide . Quando ve la possono evitare, esigete che vi venga evitata: già ne avete e ne avrete a sufficienza, per tutta la vita. Se nella tua scheda c’è scritto che hai avuto…

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di Caterina Della Torre precedente A questo, si aggiungeva il senso della pesante sconfitta, che a parer mio era stata causata dalla mia “genialità”. Avevo sacrificato soprattutto la stabilità futura dei miei figli, togliendo loro tutto. Pesante il bilancio sulle mie doti intellettive. Respingevo e quasi odiavo tutti coloro i quali negli anni passati avevano elogiato la mia intelligenza e il mio coraggio (il coraggio di buttare tutto all’aria per iniziare un percorso nuovo e più umano). No, dicevo fra me e me, una persona intelligente sa gestire la vita sua e dei suoi cari. Io, con ogni evidenza, non…

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di Caterina Della Torre Mangiare in USA – il doggy bag e la T-bone steak. <precedente> Questa tappa del mio diario americano si occupa di un punto molto dolente: il cibo. Perchè dolente? Perchè negli Usa in 15 giorni ho messo su 2 chili, sebbene mi limitassi nei pasti? No, non solo quello. Si mangia bene negli States, i piatti risultano appaganti non solo al palato, ma alla vista. E le porzioni sono estremamente abbondanti, tanto che riuscivo a lasciare sempre metà della porzione. Da ciò ho potuto capire e apprezzare l’uso del «doggy bag», letteralmente «sacchetto per il cane»…

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di Caterina Della Torre Seduti al crocevia del mondo: Times Square precedente Cosi’ si dice, ma non credevo fosse possibile. Tutte le città prima o poi si addormentano. Non foss’altro nelle prime ore del mattino quando i nottambuli delle discoteche vanno a casa ed i bar non hanno ancora iniziato ad aprire le serrande. Invece la grande mela si muove sempre e anche dal 48esimo piano di un grattacielo ( quello dove dormivo io) senti quello che chiamano il rumore di New York: un forte ed incessante brusio che non s’interrompe mai, ma che abitua l’orecchio tanto da non infastidirlo…

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di Caterina Della Torre  Si dice cosi’ a NY chiamare un taxi. Ma dietro ad ogn tassista c’è la storia di un popolo. <precedente> Si dice così chiamare un taxi. E sono tanti a NY( Circa 10.00). Non devi andare ad un posteggio. Basta metterti in posizione statua della libertà ed eccolo arrivare. E con costano poi molto rispetto agli onerosi taxi italiani. Li vedi sfrecciare come delle api impazzite a fianco dei pochi veicoli privati ( si spiega la loro assenza perchè a NY non puoi parcheggiare per strada ma solo nel tuo garage o in parcheggi apposti e…

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