Autore: Ester Rizzo

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Ester Rizzo giornalista e scrittrice nata a Licata nel 1963. Socia fondatrice dell’Associazione Toponomastica femminile. Socia S.I.L (Società italiana letterate). Curatrice del volume “Le Mille: i primati delle donne” (2017) Autrice di “Camicette Bianche “ (2014) “Le ricamatrici “ (2018) “Donne disobbedienti “ ( 2019) “Il labirinto delle perdute” (2021) e “Trenta giorni e 100 lire”(2023).

Poche, pochissime le donne che hanno avuto il privilegio della loro effige su una moneta o una banconota. Sicuramente la più rappresentata è la regina Elisabetta che troviamo sulle sterline inglesi, sul dollaro australiano e su quello neozelandese. Le regnanti sono le più rappresentate: tra il 1725 ed il 1837 troviamo la regina Maria Teresa sul tallero austro-ungarico, la regina Vittoria su scellini, mezze corone britanniche e anche su alcune monete indiane. In Russia circolavano rubli con Caterina I ed Elisabetta I e nel Ducato di Parma troviamo una moneta raffigurante Maria Luigia. Abbondano invece in quasi tutti i tempi…

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La storia ufficiale delle donne nello sport è abbastanza recente se pensiamo che furono ammesse a partecipare solo nel 1900, durante i Giochi olimpici di Parigi. In quell’occasione su 1470 partecipanti figuravano 229 atlete. Sempre nella stessa manifestazione Charlotte Cooper fu la prima campionessa olimpica ad aggiudicarsi una vittoria nel torneo individuale di tennis. Charlotte era nata ad Ealing il 22 settembre del 1870: le foto dell’epoca la ritraggono sul campo “con una lunga gonna bianca, corpetto con maniche a sbuffo e scarpine senza tacco in cuoio”. Non portava né guanti né cappello indossati invece dalle altre concorrenti. Charlotte vinse…

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“Sopravviverà a molte delle opere degli artisti a lei contemporanei”, così scrivevano la bisnipote Virginia Woolf e il critico d’arte britannico Roger Fry nella prefazione alla sua raccolta Victorian Photographs of Famous Men and Fair Women. Tanti anni dopo quelle parole avrebbero trovato un riscontro nella realtà, sebbene gli esordi della carriera di Julia Margaret Cameron non siano stati dei più rosei. C’era chi definiva le sue fotografie orrende, imprecise, carenti dal punto di vista tecnico, al contrario di altri che, come Victor Hugo, stimavano l’artista per le sue opere sublimi e per gli effetti plastici ottenuti. Oggi le fotografie…

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Alcune prime donne hanno primati multipli sia lieti che tristi. Alcune prime donne hanno primati multipli, come Edna Adan Ismail che è stata la prima donna somala a ottenere la patente di guida e la prima infermiera ostetrica qualificata del Somaliland. Ha anche fondato un ospedale, con tutti i suoi risparmi e l’aiuto di molti commercianti, e ha dichiarato in un’intervista: “Nel mio ospedale, quando un uomo rifiuta che la moglie subisca un’operazione che potrebbe salvarle la vita, chiamo un poliziotto. Chiedo quindi al marito di firmare una dichiarazione per confermare davanti all’agente che vuole che la moglie muoia”. È…

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Paola Masino è stata la prima donna, nel 1933, ad ottenere un riconoscimento, il secondo posto, al Premio Viareggio con il romanzo “Periferia”. Solo una targa commemorativa la ricorda nella casa in cui visse a Roma insieme a Massimo Bontempelli. Anche lei fa parte di quella folta schiera di autrici dimenticate. La possiamo definire un’intellettuale eclettica: la sua produzione letteraria comprende racconti, romanzi, poesie, libretti d’opera, articoli per riviste e giornali. Condusse anche programmi radiofonici. Figlia di Enrico Masino, funzionario del ministero dell’agricoltura, e dell’aristocratica Luisa Sforza, era nata a Pisa il 20 maggio 1908 ed era cresciuta in un ambiente familiare…

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 Molti i mestieri considerati maschili intrapresi poi anche dalle donne. Negli anni Cinquanta in Italia, quando le piccole stazioni ferroviarie erano molto curate e alcune avevano anche giardini fioriti, Anna Maria Farnetani, trentenne, spronata dal marito capostazione, partecipò ad un concorso delle Ferrovie Italiane. Dopo due anni, a Calavorno in provincia di Lucca, Anna Maria diventò la prima donna capostazione. Non era prevista una divisa femminile e lei indossava una cappa nera lunga fino al ginocchio ed una fascia blu al braccio. “Il lavoro era duro” ricorda “si lavorava ininterrottamente giorno e notte e non c’erano i tabelloni luminosi: tutto…

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Ida Pfeiffer , grande viaggiatrice austriaca fu anche la prima donna bianca che nel 1852 si recò nella giungla di Sumatra abitata dai batak, ritenuti cannibali. A lei sono intitolate una via a Monaco di Baviera ed una a Wilhelmshaven.. Nacque a Vienna il 4 ottobre 1797. Era la quinta di sei fratelli, figli di un agiato mercante di tessuti che morì prematuramente quando lei aveva nove anni. Gli amici di famiglia raccontavano che sin da bambina correva fuori casa per vedere passare le diligenze che lasciavano la città. La piccola, inoltre, era un’accanita lettrice di libri di viaggi e…

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Sicuramente le più famose sono Amelia Earhart e Samantha Cristoforetti ma prima ce ne sono altre… Le donne nei loro mille ruoli di  loro di madri, lavoratrici amiche o compagne sono state molto spesso solo comparse o spalle di chi la storia la dominava, gli uomini e le loro figure sono andate perdute nella storia del nostro secolo. Anche i libri parlano poco spesso loro. E per questo  motivo che dobbiamo ringraziare Ester Rizzo che in collaborazione con Barbara Belotti ha coordinato ”Le Mille“, un appassionante compendio che si prefigge di raccogliere in un’unica opere le vite e le vicende di…

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