Alberto Moravia – il vero maestro dell’eros: pathos, struggimento, desiderio, immagini appena accennate, onirismo, transfert, Edipo ed Elettra sottobraccio. Non si può parlare di erotismo come l’ultima ondata di pseudo romanzetti ci seduce a parlare. Ecco il vero maestro dell’eros: pathos, struggimento, desiderio, immagini appena accennate, onirismo, transfert, Edipo ed Elettra sottobraccio. Insomma, il sesso è una cosa seria e soprattutto psicologica. Si crea con le mancanze, si distrugge con la fisicità. Mai vedere, sempre immaginare. Creare e manipolare immagini, solleticare l’idealismo, plastificare la corporeità, fondere rabbia col sano possesso, togliere quando si è in procinto di arrivare. Il protagonista…
Autore: Gina Sorace
Se Caterina è a modo suo, la Casati Modignani è sempre nel suo modo oltraggiosamente femminile. Splendida, epocale, catartica, sentimentale, questo suo cuore pulsante ospita ancora una volta una storia che intreccia passato e presente senza omettere il futuro. Caterina, da bimba immunodeficitaria a scrittrice acclamata, scala le vette alte del successo come la Giulia delle “stelle cadenti”, mossa dalla benzina del fascino, dalla capacità tutta femminfelina di pilotare il destino. Consegnerà le sue memorie alla nipote, una piuma, un amore segreto iniziato a nove anni, i bombardamenti, i tedeschi, gli americani, ma sempre il cuore, il cuore sinistro, il…
Quella straordinaria proprietà del Vate di pittare le sfumature del dolore, della brutalità, della bestialità codarda. Ho sempre rimandato questa lettura, da anni. La temevo. L’ ho appena conclusa. Quella straordinaria proprietà del Vate di pittare le sfumature del dolore, della brutalità, della bestialità codarda. Il protagonista ha tradito e anche sua moglie. Ma la donna, che mi rimanda sempre alla maestosa Laura Antonelli, porta nel grembo il frutto di quello che solo per donne era un reato. In una girandola grigia di risentimento, violenza, mascolinità traviata, in quella lotta implicita tra maschi del branco il più forte abbatte il…
Un eremita sul marciapiede. Lercio e straordinariamente vero il fastidioso occhio scrivente della Mazzantini. Scrive ciò che sappiamo è che abbiamo provveduto a custodire congelandolo. La miseria. 8 e mezzo a questo piccolissimo romanzo che mi ha ricordato molto la cara danese Pia Petersen de “La strada è la mia casa”. Si parla di Zorro, un cane sì, caldo che sostituisce il matrimonio freddo e incomunicato, ma anche un uomo che investe e uccide un suo simile e si abbruttisce dedicandosi alla vita di strada. Qui perde ogni confine del ponte di Silvio, cacca, pipi, bisogno animalesco di una donna.…
Solo tre difetti, minimi, per una lettura che vi farà ansimare sul serio. Frenetico, rocambolesco, anti-quiete. Energico, troppo, come la vita. Esattamente come la vita. Il primo difetto: il titolo, troppo comune e ambiguo; un romanzo così particolare rischia di confondersi con la melma di narrazionciucole commerciali. Il secondo difetto: il finale. Dopo un viaggio così accelerato si poteva anche spezzare e lanciare il freno, non tirarlo. Grazia, che fai? ci abitui a non respirare e poi ci piazzi a pane e ossigeno? Il terzo difetto: la forma è perfetta ma avrei adorato una sperimentazione procace, un uso verace e…
Un romanzo che troverà due te: una, all’inizio della lettura, sicura, rocciosa, paladina dello stupido “a me mai!”; una seconda te, lì, con la bocca aperta e bagnata di lacrime salate impalata a stoccafisso sull’ultima parola “risate”. È stato un colpo…di grazia, ma pur sempre un colpo. Nelle famiglie non ci si ama, si vive di compromessi apparenti, di comodità impellenti, di pigrizia convenzionale. Se nelle nostre famiglie si potesse essere sinceri e scoperchiare tutti i vasi come in un ipotetico ultimo giorno, a tavola con genitori e fratelli non ci si potrebbe sedere mai più. È fastidioso ammetterlo, ma…
La Fallaci non è mai stata mite, ma in questo libro ella si espone più che in altre occasioni e va di fioretto a stoccare impunemente personaggi e scomode realtà. La Fallaci non è mai stata mite, ha sempre vestito i panni della rabbiosa dissidente, è sempre stata la portatrice sana della libertà prima umana e poi politica. In questo libro ella si espone più che in altre occasioni e va di fioretto a stoccare impunemente personaggi e scomode realtà. Il volume inizia con la chiacchierata sfrontata con Herry Kissinger e termina con un meraviglioso incontro con Alessandro Panagulis, “L’uomo”.…
Simone Signoret intensa anche su carta. Prima di leggere questo romanzo storico non pensavo l’attrice francese fosse intensa anche su carta. E schematica E schematica. E che scrivesse come sto facendo io. Spezzando. E riprendendo dall’ultima frase. Come un copione. Né sapevo fosse la figlia del celebre inventore polacco della traduzione simultanea. Ma, d’altro canto, la cosa era intuibile visto lo stile. Anni ’20, Parigi, un gruppo di ebrei polacchi cerca di farsi “naturalizzare”. In un condominio si vive di paure, fame placata dal pane nero preso con la tessera annonaria, dubbi sulle razze, curiosità e libertinaggio, figli, nipoti, innamoramenti…